Immaginazione
Alberto Oliverio
Bruno Callieri
Definita genericamente, l'immaginazione è la facoltà di formare immagini mentali, di trasformarle, di svilupparle e anche di deformarle. Nel linguaggio [...] un lato, siamo capaci di attività di tipo logico-simbolico, che si riallacciano alle strutture e alle funzioni del linguaggio tipiche dell'emisfero sinistro, dall'altro, di attività gestaltiche, cioè di cogliere diversi aspetti della realtà anche per ...
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Particolare sottogenere cinematografico, nato nel periodo del muto in Francia e sviluppatosi negli Stati Uniti negli anni 1920, fondato su una comicità elementare che sfrutta il linguaggio del corpo e [...] si articola intorno a gag tanto semplici quanto efficaci, come quella messa in moto dal celebre meccanismo delle ‘torte in faccia’. Il genere s. si è sviluppato grazie all’apporto della casa di distribuzione ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] essere i suoi ambiti e le sue prerogative. Si andò consolidando una teoria del c. come espressione artistica, come un nuovo linguaggio destinato a grandi risultati e sviluppi. La tentazione di molti, però, era di applicare al c. le stesse teorie già ...
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Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] . E benché sia sempre la realtà che vi si esprime, con i suoi mezzi che per Pasolini sono quelli del «linguaggio dell’azione», essa si esprime sempre e solo in rapporto a qualcuno, aderendo appunto alla sua parzialità e alla sua incompiutezza ...
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Regista cinematografico statunitense (La Grange, Kentucky, 1875 - Hollywood 1948). Considerato il "padre" del cinema americano, se non del cinema tout court, attraverso un uso innovativo della macchina [...] del primo piano, il cambio di angolazione e, soprattutto, il montaggio parallelo, che sarebbero poi diventati costitutivi del linguaggio cinematografico. Seguirono i lungometraggi cui è soprattutto legata la fama di G.: il già citato The birth of a ...
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Teorie del cinema
di Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] della teoria a farsi carico del c. nella sua generalità, come dispositivo per la produzione e il consumo di pellicole, oppure come linguaggio specifico, o come peculiare forma d, come medium tra i media o infine come insieme dei film, fatti e da fare ...
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STATI UNITI
Costantino Caldo
Giorgio Gomel
Tiziano Bonazzi
Hermann W. Haller
Biancamaria Tedeschini Lalli-Valerio Massimo De Angelis
Marcia E. Vetrocq
Franca Bossalino
Nicola Balata
Gian Luigi [...] The ethics of reading, 1987; trad. it., 1989). Hartman (n. 1929) segue anch'egli Derrida nel suo tentativo di liberare il linguaggio dalla tirannia del senso (Criticism in the wilderness, 1980; trad. it., 1991), ma cerca in Saving the text (1981) di ...
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Regista cinematografico (Copenaghen 1878 - ivi 1943); ha il merito di avere per primo composto scene cambiando sistematicamente l'angolo di ripresa. Negli anni tra il 1914 e il 1916 il suo linguaggio cinematografico [...] fu d'insegnamento all'Europa. Si ricordano soprattutto: Evangeliemandens liv (La vita dell'uomo evangelico, 1914); Spiritisten (Gli spiritisti, 1914); Pax aeterna (1916); Mod lyset (Verso la luce, 1918); ...
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Martin, Steve. - Attore e sceneggiatore cinematografico e televisivo statunitense (n. Waco, Texas, 1945). Con una comicità vicina alle forme del cinema demenziale e basata su una sfrenata fisicità e sulla [...] deformazione del linguaggio verbale, ha costruito personaggi esuberanti e folli, ma anche romantici, a tratti venati di malinconia. Dopo la popolarità conquistata in televisione, è approdato al cinema giungendo al successo con Lo straccione (1979). ...
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Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] Europa e negli Stati Uniti. E tuttavia anche allora, e per diverso tempo, al cinema non venne riconosciuto quello statuto di linguaggio e al film quel grado di unità progettuale cui sono connessi i concetti di arte e di autore. Inoltre, la condizione ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...