Loach, Kenneth
Giovanni Grazzini
Regista inglese di cinema e televisione, nato a Nuneaton (Warwickshire) il 17 giugno 1936. Dopo aver frequentato corsi di legge a Oxford, dove ha diretto un gruppo teatrale [...] ; Up the junction, 1965 ecc.) quale autore sensibile soprattutto ai temi sociali e politici, affrontati nell'ottica marxista con linguaggio realistico, e quindi sovente costretto a compromessi con la censura. Nel 1966 ha firmato per la TV Cathy, come ...
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Etnografico, film
Cecilia Pennacini
Nell'ambito del documentarismo, il f. e. ha sviluppato una sua tradizione specifica che risale alle origini stesse del cinema. Già alla fine dell'Ottocento, infatti, [...] periodo sono costituiti per lo più da materiale grezzo che non si avvale di alcuna delle possibilità espressive tipiche del linguaggio cinematografico.Solo a partire dagli anni Venti del 20° sec. iniziò a svilupparsi una vera e propria cinematografia ...
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Harbou, Thea von
Patrick McGilligan
Scrittrice, attrice, sceneggiatrice e regista cinematografica tedesca, nata a Tauperlitz il 17 dicembre 1888 e morta a Berlino il 1° luglio 1954. Anche se la H. fu [...] romantici e visionari, rivelando una particolare sensibilità per la creazione di atmosfere cupe e morbose, elaborate attraverso un linguaggio potente e vigoroso.
Nata in una famiglia che contava membri della piccola nobiltà, ufficiali dell'esercito e ...
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Scenografia
Antonio Audino
Teatro
di Antonio Audino
In Italia la s. ha assunto un'importanza prevalente rispetto ai vari elementi che compongono lo spettacolo teatrale, non soltanto per la tradizione [...] rapporto con l'immagine; in una società nella quale la dimensione visiva è divenuta predominante e il linguaggio televisivo e cinematografico procede sulla linea di una continua accelerazione e moltiplicazione dei segni, soprattutto tenendo conto ...
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BERTOLUCCI, Bernardo (App. IV, 1, p. 254)
Regista cinematografico. Nel 1987, per The Last Emperor (L'ultimo imperatore), ha ottenuto nove Oscar tra cui quello per il miglior film, la miglior regia e la [...] sua ultima opera B. riduce al minimo i dialoghi per renderli il più possibile rarefatti ed esaltare in tal modo il linguaggio delle immagini, alla ricerca di una valorizzazione estrema dello specifico filmico. Nel 1987, con The Last Emperor, B. ha ...
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Filmologia
Giorgio De Vincenti
Orientamento degli studi cinematografici che anticipò per diversi aspetti la semiologia del cinema degli anni Sessanta e Settanta ed ebbe origine con la fondazione nel [...] alla comprensione del continuo mutamento del punto di vista che il cinema propone attraverso l'articolazione del proprio complesso linguaggio, l'uso del campo/controcampo e la dinamica del movimento che gli sono propri. Nelle loro ricerche R. e ...
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Manifesto
Franco Montini
Parte introduttiva
di Mario Verdone, Franco Montini
Nato dalla necessità di diffondere notizie di pubblico interesse, da parte sia di istituzioni ufficiali sia di privati, il [...] e quale in Paesi diversi, con la sola ovvia variazione delle scritte, quasi a conferma di una cultura internazionale del linguaggio realista. Al di là dello stile dei diversi cartellonisti, il m. di cinema si distingue da altri tipi di pubblicità ...
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Futurismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema futurista
I rapporti tra il F. e il cinema, che si concretizzarono nel manifesto La cinematografia futurista pubblicato su "L'Italia futurista" [...] su "Le Figaro" nel 1909, e dai successivi interventi teorici e programmatici degli altri manifesti, trovò nel linguaggio cinematografico, con le sue molteplici possibilità di modificare l'immagine della realtà con trucchi, deformazioni, accelerazioni ...
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La maman et la putain
Jean Douchet
(Francia 1973, bianco e nero, 220m); regia: Jean Eustache; produzione: Pierre Cottrell per Elite/Cinéquanon/ Les Films du Losange/Simar/VM; sceneggiatura: Jean Eustache; [...] scritto. Vedere La maman et la putain è come assistere al lento spossessamento del mezzo di esistenza di una persona (il linguaggio) da parte di un'altra che finisce per monopolizzare la parola. In questo senso il lungo monologo finale di Véronika ...
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Epstein, Jean
Valentina Pasquali
Regista e teorico cinematografico francese, nato a Varsavia il 25 marzo 1897, da padre francese e madre polacca, e morto a Parigi il 3 aprile 1953. Esponente di spicco [...] una concezione del cinema sottomesso alle regole di altre forme artistiche (letteratura, teatro) per riconoscergli un'autonomia e un linguaggio proprio. In questo contesto, E. ‒ la cui visione complessa e articolata dell'arte gli procurò l'epiteto di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...