Germi, Pietro
Alessandra Cimmino
Regista, sceneggiatore e attore cinematografico, nato a Genova il 14 settembre 1914 e morto a Roma il 5 dicembre 1974. La figura e l'opera di G. risultano profondamente [...] soprusi e della miseria, che sono al centro del film, G. individua una dimensione epica e simbolica, articolando il linguaggio di un western fordiano nel paesaggio siciliano, arido e grandioso. Il successivo Il cammino della speranza (1950), la cui ...
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Francesco Zippel
Colonna sonora
«La musica per film ha il gesto del bambino che canta nel buio per proteggersi»
(T.W. Adorno)
Intervista a Ennio Morricone
di
25 febbraio
Nell’annuale cerimonia di consegna [...] la musica nasce prima, durante e dopo le tappe fondamentali della lavorazione, mantenendo così una propria singolare autonomia di linguaggio anche in sede concertistica. Per questo è portata a modello, anche se, a rigore, non avendo dovuto soggiacere ...
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Scientifica, cinematografia
Virgilio Tosi
Negli ultimi decenni del 20° sec. l'espressione cinematografia scientifica ha assunto significati più ampi rispetto al passato, quando si riferiva a film di [...] /International Scientific Film Association, affiliata all'UNESCO, viene ormai definita c. s. quella che fa un uso razionale del linguaggio delle immagini in movimento, realizzato con qualsiasi tecnica e per i più diversi scopi. La c. s., rispetto al ...
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Psicoanalisi
Lucilla Albano
Il rapporto tra psicoanalisi e cinema
Nel 1895, mentre a Vienna venivano pubblicati gli Studien über Hysterie di J. Breuer e S. Freud, atto di fondazione di una nuova disciplina [...] riflessione per la sua teoria e la sua clinica.
A fronte di una lettura psicoanalitica che tende ad affidare al linguaggio filmico l'espressività per immagini dell'inesprimibile e che su questa linea di pensiero interpreta o comprende, ne esiste un ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] diversità d'intenti, è l'universalizzazione extraverbale del racconto epico, per cui non possono che affidarsi entrambi al linguaggio assoluto della danza.
In Kubrick essa assume i caratteri della movenza priapeica, a sottolineare l'approccio e poi ...
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SJOBERG, Alf
Riccardo Martelli
Sjöberg, Alf (propr. Alf Sven Erik)
Regista teatrale e cinematografico svedese, nato a Stoccolma il 21 giugno 1903 e morto ivi il 17 aprile 1980. Fu, insieme a Gustaf [...] Anche questa volta l'accoglienza non fu quindi quella sperata. Lo stesso si verificò per altri due film connotati da soggetti e linguaggio simili, Den blomstertid (1940, Il tempo dei fiori) e Hem från Babylon (1941; L'uomo che smarrì se stesso), dal ...
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Riskin, Robert
Anton Giulio Mancino
Commediografo, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a New York il 30 marzo 1897 e morto a Los Angeles il 20 settembre 1955. Con le sue storie [...] appare spesso sfumato, e soprattutto con i suoi dialoghi rapidi, vivaci e inconfondibili, attraverso i quali seppe far rivivere il linguaggio popolare sulla scena e sul grande schermo, R. si rivelò lo sceneggiatore più in sintonia con lo stile e la ...
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Branagh, Kenneth (propr. Kenneth Charles)
Luigi Guarnieri
Attore e regista teatrale e cinematografico irlandese, nato a Belfast il 10 dicembre 1960. Attore di solida formazione teatrale, suggestivamente [...] ) e felice viaggio nell'immaginario shakespeariano, è l'opera più riuscita e matura di B., evoluta e raffinata nel linguaggio, incisiva nell'evocazione dei personaggi e visivamente lussuosa. Nei film successivi B. si è limitato a lavorare come attore ...
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Attore, regista e produttore cinematografico italiano (n. Brunico, Bolzano, 1953), figlio dello storico dell'antichità ed epigrafista Luigi. Tra gli autori più significativi della generazione post-Sessantotto, [...] 8, esordì nel lungometraggio con Io sono un autarchico (1976), ottenendo un inatteso successo. Regista dallo humour amaro e dal linguaggio scarno e personale, ha posto al centro dei suoi film il disagio giovanile e familiare e il disincanto politico ...
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Keret, Etgar. – Scrittore e regista israeliano (n. Ramat Gan 1967). Docente alla facoltà di Cinema e televisione dell’Università di Tel Aviv, è tra gli scrittori emergenti della nuova letteratura israeliana. [...] della visione disincantata di una realtà in crisi, che a stento può essere rappresentata e che viene descritta con il linguaggio crudo della strada. Tra le sue opere tradotte in italiano vanno citate: Mi manca Kissinger (1997); Papà è scappato col ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...