LIPPI, Lorenzo
Chiara D'Afflitto
Clizia Carminati
Nacque a Firenze il 3 maggio 1606 da Giovanni di Lorenzo e da Maria Bartolini. La famiglia era di condizione agiata grazie anche all'attività di albergatore [...] della grande cultura fiorentina e trovare i modelli di perfetta integrità formale che costituivano la base condivisa del linguaggio artistico. Nella sua vasta produzione di pale d'altare non si registrano variazioni sostanziali da questa linea di ...
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PASSERI, Giuseppe
Cristiano Giometti
PASSERI, Giuseppe. – Figlio di Cesare, nacque a Roma il 12 marzo del 1654 (Pascoli, 1730-36, 1992, p. 301).
La datazione è confermata dalla biografia di Nicola Pio [...] a fianco di riferimenti al cromatismo di Luca Giordano (Romano, 1977).
Una definizione sempre più marattesca del linguaggio pittorico si configura nelle pale eseguite verso il 1680, raffiguranti l’Immacolata Concezione già per la chiesa di ...
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CANINI, Giovanni Angelo
Antonella Pampalone
Figlio secondogenito dello scalpellino Vincenzo, nacque a Roma nel 1609 (Pio, 1724). Tutte le fonti confermano che ancora bambino conobbe il Domenichino, [...] Al tempo stesso condizionarono le sue capacità artistiche in senso unilaterale, sentendosi poi egli maggiormente attratto da un linguaggio grafico piuttosto che pittorico.
Stando alle fonti (Pascoli, Passeri), infatti, non si rivelò di buona qualità ...
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GASSE, Stefano (Étienne)
Mauro Venditti
Nacque a Napoli nel 1778, in una modesta famiglia, da Étienne, di origine francese, e da Luigia Minotti, napoletana.
Con il gemello Luigi (Louis-Silvestre), che [...] la scala aperta in fondo al cortile, ove il G. ugualmente adotta gli ordini classici, allontanandosi nettamente dal linguaggio della tradizione barocca, la prima a esaltare con fantasiosi moduli tale nodo architettonico.
Va infine ricordato che il G ...
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GAMBINI, Silvio
Giuseppe Bonaccorso
Figlio di Luigi, nacque a Teramo da una famiglia di modeste origini il 18 ag. 1877. Studiò dapprima nella sua città natale, dove si diplomò nel 1897 come perito agrimensore [...] studi per lo stabilimento Marcora ancora di Busto (1929-30) e la tomba Pedrazzini del cimitero di Arona (1930).
Un linguaggio assai diverso venne adoperato nel progetto per un edificio polifunzionale per il Lido di Arona (1931), in cui il G. eliminò ...
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GIOJA, Edoardo
Gloria Raimondi
Figlio di Belisario e di Marianna Giovannelli, nacque a Roma il 27 sett. 1862.
Compiuti gli studi classici in un istituto francese di Roma, si dedicò alla pittura sotto [...] di Milano insieme con altre 188 opere, in una mostra interamente dedicata al suo operato - sembra tornare a un linguaggio più sobrio e meditato. Il trasferimento a Londra nel 1921 segnò il suo definitivo distacco dall'Italia. Nel difficile ambiente ...
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PADULA, Maria. – Nacque a Montemurro (Potenza) il 12 gennaio 1915 da una relazione fra Giuseppina Pascarelli, contadina, e un uomo la cui identità è rimasta ignota, il quale non volle riconoscerla. Accolta [...] , in Volti paesaggi territorio, 2002, p. 55); si vedano, ad esempio, Vicolo montemurrese e Tettoia di zinco. Al linguaggio raggiunto in quegli anni la pittrice si sarebbe mantenuta sostanzialmente fedele nel tempo, aggiornando solo sporadicamente i ...
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COPPEDÈ, Adolfo
Mauro Cozzi
Terzogenito dell'intagliatore Mariano e di Antonietta Bizzarri, nacque a Firenze il 29 apr. 1871. Terminate le scuole tecniche, dal 1888 frequentò la Scuola professionale [...] grazie anche all'amicizia con G. Chini, nel lavoro del C. si fece sensibile l'influsso liberty:con questo linguaggio, accolto senza cesure o traumi nell'ambito di quel repertorio neomanierista che anche per il C. rappresentò il riferimento stilistico ...
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DE VIGILIA, Tommaso
Gioacchino Barbera
Di questo pittore palermitano, citato nei documenti anche come Masius de Vigilia, de Virgilio o de Gilia, ma che nei dipinti superstiti si firmava "Thomas de Vigilia", [...] ed elegante, vero e proprio dominatore per circa un quarantennio dell'ambiente artistico della Sicilia occidentale, dotato di un linguaggio che via via si era inaridito in cifre stilistiche attardate e ripetitive, non prive però di un certo "garbo ...
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PACILLI, Pietro
Francesco Franco
PACILLI, Pietro. – Nacque a Roma il 3 dicembre 1720, da Carlo e Agnese Gai (Mancini, 1978, pp. 47, 48 n. 1).
Svolse l’apprendistato, con ogni probabilità, con il padre, [...] citati come opere di Pacilli anche dai contemporanei (Titi, 1763, p. 181), mostrano la tipica teatralità del linguaggio barocco, evidente nelle posizioni enfatiche dei personaggi e negli eccessi virtuosistici dei movimenti e dei panneggi, unita alla ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...