Compositore e artista concettuale, nato a Firenze il 26 settembre 1926. A Firenze, parallelamente agli studi universitari in matematica e in ingegneria (1946-51), si è dedicato alla musica studiando pianoforte [...] artistico attraverso numerosi concerti e performances in Europa e negli Stati Uniti.
Sostenitore dell'interazione tra musica, linguaggio, gesto e immagine, C. ha elaborato azioni che si ricollegano alle esperienze neodadaiste e concettuali: brevi ...
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. Forma dell'arte d'avanguardia contemporanea, nata negli anni Sessanta, il cui fine è di giungere a una realizzazione intellettuale e teoretica, rifiutando l'oggetto e valorizzando il processo, lo schema [...] volume di questo titolo edito a Londra e a Berlino nel 1974. In quanto analisi sul linguaggio dell'arte (condotta sotto l'influenza di filosofi del linguaggio come Wittgenstein e Moore), questi lavori sono essi stessi arte, poichè, secondo la c. a ...
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XIMENES, Ettore
Virgilio Guzzi
Scultore, nato a Palermo l'11 aprile 1855, morto a Roma il 20 dicembre 1926. Dopo i primi studî all'Istituto di belle arti della città natale si recò a Napoli. Nel 1874, [...] baroccheggiante, ch'è pure nel suo temperamento, sovrasta d'ora in avanti l'osservazione a fondo naturalistico e la bonarietà di linguaggio che ci dànno il meglio della sua opera, in busti e frammenti: tendenza che si innesta e mescola volentieri ad ...
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HEPWORTH, Barbara
Ornella FRANCISCI OSTI
Scultrice, nata il 10 gennaio 1903 a Wakefield, Yorkshire, studiò scultura al Royal College of Art di Londra; durante un soggiorno di tre anni in Italia abbandonò [...] " scriveva B. H. nel 1952, "io ritengo che i significati in scultura emergono più intensamente quando sono espressi dal linguaggio muto della scultura stessa. Se lo scultore stesso potrà integrarsi con quanto lo circonda e con la sua comunità, la sua ...
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KEMENY, Zoltan
Laura Malvano
Scultore ungherese, nato a Banica il 21 marzo 1907, morto a Zurigo il 14 giugno 1965. Studiò alla Scuola delle Arti Decorative di Budapest; tra il 1930 e il 1940 fu a Parigi [...] ed eterodosso (per es. il materiale di scarto inserito nei primi collages in rilievo), un'ironica libertà di linguaggio riconducibile allo spirito dadaista. A partire dalla metà degli anni Cinquanta i suoi rilievi in metallo, montati su supporti ...
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FRANCIS, Sam
Pittore americano, nato a San Mateo, California, il 25 giugno 1923. Dopo aver studiato medicina e psicologia all'università di Berkeley (1941-43) si è dedicato alla pittura, studiando con [...] in Giappone, l'uso di pennellate libere che pongono liberi accenti alla composizione, sono alla base di un suo linguaggio originale e portano sempre più a insistere sulla periferia della tela con soluzioni a volte vicine alle tendenze minimaliste e ...
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PENALBA, Alicia
Laura Malvano
Scultrice argentina, nata a San Pedro il 9 agosto 1918. Studia pittura e disegno a Buenos Aires, e nel 1948 si stabilisce a Parigi, dove inizia la sua attività nell'ambito [...] ", gli "uccelli" sono assai prossimi al mondo immaginario di Lam, espresso tuttavia attraverso un rigoroso e spoglio linguaggio plastico, e attraverso una costante preoccupazione per una struttura robusta e monumentale. Numerose sono le sue opere ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. L'influenza greca nell'arte italica
Antonio Giuliano
L’influenza greca nell’arte italica
Dalla prima colonizzazione al v sec. a.c.
La Sicilia e l’Italia meridionale
La [...] mostrano anch’esse l’acquisizione di elementi geometrici greci; altre l’assimilazione di mode dedaliche rese con un linguaggio scarno e insufficiente, forse mediate dall’Etruria (?), attraverso la Campania. Una serie di piccoli bronzi provenienti da ...
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DEL GRANDE, Antonio
Manfredo Tafuri
Figlio di Ludovico, nacque a Roma (Pollak, 1909, p. 159), ma la data della sua nascita non è documentata; deve porsi comunque intorno al 1607 perché in una nota stesa [...] in Tesori d'arte delle grandi famiglie, a cura di D. Cooper, Milano 1966, pp. 21-46; P. Portoghesi, Borromini. Architettura come linguaggio, Milano 1967, p. 168; M. Del Piazzo, Ragguagli borrominiani, Roma 1968, p. 105; A. D., in Diz. enc. di arch. e ...
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GIAROLA, Antonio, detto il Cavalier Coppa
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Figlio di Giacomo, nacque a Verona intorno al 1597.
I tentativi, peraltro suggeriti con cautela (Guzzo, p. 99), di identificare il padre con un Giacomo Giarola [...] il G. alternò frequenti soggiorni sia in provincia sia, soprattutto, in Emilia, dove mise a punto il proprio linguaggio, tra reminiscenze saraceniane e sempre più frequenti riferimenti a modelli reniani. Un'adesione che, come rivela il confronto con ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...