BIANCOLELLI, Giuseppe Domenico, detto Dominique
Ada Zapperi
Nacque a Bologna verso il 1637 da Francesco e da Isabella Franchini, detta Colombina, ambedue comici. Morto Francesco dopo il 1640, la vedova [...] in quella costante ricerca di affinamento della maschera che impegnò il B. anche in direzione di una eleganza di linguaggio poco compatibile con la tradizionale rozzezza del dialetto. La proposta di introdurre l'uso del francese si scontrò tuttavia ...
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GIANCARLI, Gigio Artemio
Laura Riccioni
Nato a Rovigo, si formò alla corte estense di Ferrara e visse a Venezia. Ne ignoriamo la data di nascita, da collocare comunque entro i primi decenni del XVI [...] autore della commedia, chiede il benvolere del pubblico e dà inizio alla rappresentazione.
L'azione brillante, il linguaggio vivace e spontaneo, dalle espressioni colorite e di gusto faceto, sebbene l'impianto si ispiri agli schemi tradizionali ...
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ANDREINI, Francesco
Franca Angelini Frajese
Nacque a Pistoia intorno al 1548: pare discendesse dalla famiglia Cerrachi, detta poi Dal Gallo, pistoiese, e in tal caso quello di Andreini sarebbe cognome [...] il tema fondamentale della sua Prefazione ai 50 scenari di Flaminio Scala, nella quale viene affermata l'autonomia del linguaggio teatrale, cioè l'improvvisazione, da quello letterario inteso come "eccellenza del dire". Gli scenari di Flaminio Scala ...
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BORROCCI, Francesco
Gianni Ballistreri
Nato, a quanto sembra, a Macerata da nobile famiglia, scrisse intorno agli ultimi anni del secolo XVI.
Nulla sappiamo della biografia di questo originale scrittore, [...] del contrastato amore di un giovane scavezzacollo per una ragazza di buona famiglia fino al lieto fine matrimoniale. Il linguaggio infine, volgare e violento, non è - forse per l'intervento di un copista - nella pura parlata contadina dell'altra ...
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CANOVA, Angelo
Sisto Sallusti
Nacque a Torino nell'ottobre del 1781 secondo il Regli (ma nel verbale della requisitoria Salvotti gli è attribuita l'età di 44 anni nel 1821). Dopo essersi ritirato dal [...] non parve esposto a pericoli fino a quando il Maroncelli ammise che egli avrebbe indovinato lo scopo delle due lettere "al tronco linguaggio e al muto favellare degli occhi".
Il C. fu pertanto arrestato a Vicenza prima del 13 marzo 1821, e gli furono ...
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FURIGA, Alfredo
Gloria Raimondi
Nacque a Olginasio, ora nel comune di Besozzo presso Varese, il 23 febbr. 1903 da Carlo e da Rosa Buchser. Frequentato il primo corso della scuola di disegno a Germignaga, [...] nazionale balilla, Roma 1934), che mostrano, nel segno forte e deciso e negli accentuati tagli prospettici, un linguaggio asciutto, mutuato dalle sue esperienze teatrali. Ai richiami della fase onirica del secondo futurismo vanno invece ascritti i ...
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GOLDONI, Carlo
Lucia Strappini
Nacque a Venezia il 25 febbr. 1707 da Giulio, veneziano anche lui ma di origine modenese, e da Margherita Salvioni.
Si devono allo stesso G. molti dettagli sui suoi primi [...] -1960), Bologna 1961; G. Ortolani, La riforma del teatro nel Settecento e altri scritti, Venezia-Roma 1962; P. Spezzani, Il linguaggio del Pantalone goldoniano, Venezia 1962; M. Baratto, Tre studi sul teatro, Venezia 1964, pp. 159-227; N. Mangini, La ...
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COLTELLACCI, Giulio
Francesca Pagnotta
Nacque a Roma il 12 apr. 1916 da Italo Roberto e da Ida Colasanti, in una famiglia originaria di Palestrina. Contro la volontà dei suoi parenti, che lo volevano [...] ricostruzione filologica mirava a cogliere lo spirito della commedia, l'atmosfera di un'epoca, traducendoli in un linguaggio contemporaneo. A volte prevaleva il realismo, altre volte venivano inseriti elementi astratti e surreali, giochi di pieni ...
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FRATTINI, Angelo
Gemma Bracco Baratta
Nato a Milano l'8 ott. 1896 da Carlo e da Maria Righini, studiò legge a Pavia, musica e pittura a Milano, dove espose più volte le sue opere. Giovanissimo, intraprese [...] nella vita) diviene pretesto per spaziare da un'avventura all'altra, da un mondo all'altro. Anche il linguaggio diviene più agile e incisivo, mentre altrove una certa sovrabbondanza descrittiva - pur se riscattata talvolta da accenti autoironici ...
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DELLA PORTA, Giovambattista
Raffaella Zaccaria
G. Romei
Incerti sono il luogo e la data di nascita: nacque forse a Napoli (ma secondo altri a Vico Equense), intorno al 1535, se si dà fede alla dichiarazione [...] di rappresentazioni, nella dissoluzione del modello unitario della commedia classica e nell'impossibilità di dare affabilità ai "diversi linguaggi" fuori della scena.
Il teatro è nel D., come già in Bruno, strumento di conoscenza "scientifica": alla ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...