Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] invece dal troncamento del suffisso deverbale (soprattutto -zione), e sono usati specialmente nel linguaggio burocratico (bonifica ~ bonificazione, qualifica ~ qualificazione, specifica ~ specificazione, determina ~ determinazione, ecc.).
Già nella ...
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PARODI, Ernesto Giacomo
Guido Lucchini
– Nacque a Genova il 21 novembre 1862 da Elia e Teresa Raffetto.
Si laureò nella città natale nel 1885 con una tesi sulla Descrizione del dialetto genovese, discussa [...] , cit., I, pp. 47-59), e menzionando, pur con qualche dissenso, il volume Positivismo e idealismo nella scienza del linguaggio di Karl Vossler, appena uscito da Laterza, che raccoglieva due distinte monografie, di cui apprezzava soprattutto la prima ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] assai bella; questa città mi piace assai.
(c) Grandemente «in misura notevole», non è molto frequente:
(28) Esso linguaggio si distingue eziandio grandemente dal prosaico e volgare per la diversa inflessione materiale di quelle stesse voci e frasi ...
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I verbi predicativi sono ➔ verbi che hanno significato lessicale pieno e possono dare luogo autonomamente a un predicato verbale di senso compiuto; essi sono in opposizione ai verbi copulativi, che necessitano [...] significato di «conoscere una lingua» (42); come monovalente, può avere il significato di «manifestare la facoltà di linguaggio» (43), o di «dire qualcosa, comunicare» (44):
(41) [il professore]sintagma nominale ha parlato [del romanticismo tedesco ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...] di imperativo: il congiuntivo con le forme personali di cortesia (lo chiami subito, per favore!; ➔ cortesia, linguaggio della), l’infinito negativo (non chiamarlo!; ➔ negazione) o ancora l’infinito nei testi prescrittivi (prendere una casseruola ...
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PAVOLINI, Paolo Emilio
Carmela Mastrangelo
– Primogenito di Giovanni, insegnante di origini elbane, e di Lidia (o Lida) Vanneschi, figlia di un capitano dell’esercito, nacque a Livorno il 10 luglio [...] e accademico d’Italia dal 1930. Nell’Accademia d’Italia, il 30 novembre 1930, commemorò Alfredo Trombetti, teorico del monogenismo del linguaggio, con il quale pure aveva polemizzato sulle pagine del Marzocco tra il 1906 e il 1907.
Il 16 marzo 1926 ...
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LESSI, Giovanni
Fabrizio Vannini
Nacque a Firenze il 4 ag. 1743, primo dei tre figli di Agostino di Giovanni, computista, e Teresa Guelfi. Un fratello, Bernardo, fu auditore di Consulta e avvocato regio; [...] all'origine meramente sensoriale della conoscenza degli oggetti (É. Bonnot de Condillac, La logique) e all'evoluzione naturale del linguaggio, dei suoni e dei segni atti a nominarli (J.-J. Rousseau, Fragments pour un dictionnaire des termes d'usage ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] e proprietà retorico-testuali, «Studi di grammatica italiana» 20, pp. 69-126.
Dardano, Maurizio (19862), Il linguaggio dei giornali italiani, Roma - Bari, Laterza (1a ed. 1973).
Dardano, Maurizio (1994), Profilo dell’italiano contemporaneo ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] deissi sociale, vale a dire il riferimento deferente o di cortesia all’interlocutore da parte del parlante (➔ cortesia, linguaggio della; ➔ convenevoli; ➔ saluto, formule di; ➔ plurale maiestatis). Anche in questo caso, ove la categoria di persona va ...
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Per modalità si intende l’insieme delle risorse linguistiche (parole, espressioni, ma anche elementi morfologici, ecc.) che manifestano il modo, ovvero l’atteggiamento del parlante rispetto all’enunciato [...] , Cambridge University Press.
Pietrandrea, Paola (2004), L’articolazione semantica del dominio epistemico in italiano, «Lingue e linguaggio» 2, pp. 171-206.
Pietrandrea, Paola (2005), Epistemic modality. Functional properties and the italian system ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...