Sturm und Drang Movimento culturale e letterario tedesco della seconda metà del 18° sec. (1760-85 ca.) che, con il suo programma di un’integrale rivalutazione dell’irrazionale nella vita e nell’arte in [...] succedersi di situazioni senza uscita, ciascuna in sé conchiusa, eppure tutte precipitanti verso la catastrofe; e il linguaggio si fa esclamazione, grido, imprecazione, o assume nei momenti di alto pathos l’andatura solenne dello stile profetico ...
Leggi Tutto
Poeta tedesco (Sesswegen, Lettonia, 1751 - Mosca 1792). Partecipò al movimento dello Sturm und Drang, di cui fu uno dei principali esponenti, e fu particolarmente vicino a Goethe. Condusse una vita nomade [...] capolavoro, il dramma Die Soldaten (1776), dove la denuncia sociale diviene anche denuncia morale, proposta con una secchezza di linguaggio destinata a fare scuola. Di contorno le altre prove teatrali, Der neue Menoza (1774), Die beiden Alten (1775 ...
Leggi Tutto
Scrittore (Le Havre 1737 - Éragny, Seine-et-Oise, 1814). Ebbe vita molto avventurosa; a dodici anni intraprese un viaggio alla Martinica; poi studiò (1757) all'École des Ponts-et-Chaussées, chiusa l'anno [...] mondo. Tutta questa "filosofia" è esposta con un'arte solo in apparenza negletta, ma studiatissima e raffinata; con un linguaggio a cui l'uso dei termini tecnici e scientifici aggiunge ricchezza e precisione e nelle cui vivide descrizioni si palesa ...
Leggi Tutto
Nell'ambito degli studi umanistici la c. è fra i campi che hanno subito negli ultimi decenni le trasformazioni più radicali. Questo è avvenuto soprattutto grazie a un allargamento dei suoi confini, che [...] occidentalismo), tentano dunque di leggersi in parallelo, senza sovrapporre i propri schemi preconcetti, e ascoltando la voce e il linguaggio dell'altro (è un fenomeno strettamente legato all'espansione che la c. sta vivendo in Paesi come il Giappone ...
Leggi Tutto
SERENI, Vittorio
Giuseppe Antonio Camerino
Poeta, nato a Luino (Varese) il 27 luglio 1913. La prima formazione poetica si definisce anzitutto nell'ambiente milanese che aveva dato vita al periodico [...] e la dignità civile che sorreggono questa poesia, nella quale vengono utilizzate con originalità alcune nuove impostazioni del linguaggio artistico novecentesco (come il surrealismo o il cubismo). Un cenno a parte meritano i libri di prosa: Gli ...
Leggi Tutto
Poeta e scrittore tedesco, di lontana origine veronese, nato a Tölz (Alta Baviera) il 15 dicembre 1878. Figlio di un medico e medico egli stesso, il C., eccettuati il periodo della guerra mondiale (i cui [...] di sogno e di contemplazione, passaggio che spesso si colora di un finissimo humour; tipico è l'accoppiamento tra un linguaggio severo, preciso, di un'esattezza quasi scientifica, con una capacità a rendere poetiche anche le cose più comuni e reali ...
Leggi Tutto
POZZA, Neri
Madel Crasta
Scrittore, editore e artista, nato a Vicenza il 5 agosto 1912, morto ivi il 6 novembre 1988. Iniziò nel 1935 l'attività di incisore e scultore presso la bottega del padre, rimanendo [...] P. ha trasfuso il mondo della cultura e dell'arte veneta: utilizzando le parlate venete ha operato una riuscita ricostruzione del linguaggio vivo e ha reso con grande incisività figure di personaggi dell'arte e di gente comune. Le opere poetiche di ...
Leggi Tutto
SEBORGA, Guido
Giuliano Manacorda
SEBORGA, Guido (pseudonimo di Hess, Guido)
Scrittore, nato a Torino il 10 ottobre 1909, morto ivi il 13 febbraio 1990. Di famiglia di origine egiziana semita, negli [...] alcune raccolte di poesia (Se avessi una canzone, Vivere e disvivere, Sangue e cerebrum) che per certo linguaggio asciutto e certa vena di pessimismo lo rendono accostabile alla cosiddetta ''linea ligure''. Meritevoli d'attenzione sono anche ...
Leggi Tutto
JONES (Everett) LeRoi (pseud. Imamu Amiri Baraka)
Biancamaria Tedeschini Lalli
Poeta e drammaturgo statunitense, nato a Newark, New Jersey, il 17 ottobre 1934. J., che intorno al 1964-65 era ancora [...] 1967, si è detto che esso riassume la storia razziale dell'America con "verità, ferocia e capacità di sorpresa" in un linguaggio "che trae la propria chiarezza dalla sua stessa agonia".
Altre opere: The dead lecturer (poesie), New York 1964 (trad. it ...
Leggi Tutto
Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] «lo abracciarsi l'uno con l'altro non viene se non da carità», 137, 73-80) e tollerante verso la libertà di linguaggio, anche il turpiloquio, ma intransigente verso l'ipocrisia, verso la mancanza di carità e di schiettezza e l'avidità del clero (cfr ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...