VARCHI, Benedetto
Roberto Palmarocchi
Storico e umanista. Nato a Firenze il 19 marzo 1503, morto nella stessa città il 18 dicembre 1565. Suo padre, ser Giovanni, procuratore dell'arcivescovado, era [...] Ma anche queste digressioni si leggono con interesse perché offrono un prezioso materiale per la storia del costume e del linguaggio parlato. Inoltre se la difesa del Caro è assai debole e la sitruttura dottrinale del dialogo è viziata dall'empirismo ...
Leggi Tutto
POUND, Ezra (App. I, p. 949)
Nemi D'AGOSTINO
Poeta e critico americano. La sua natura di puritano e di eclettico e geniale assimilatore di idee, lo aveva spinto già dopo il 1915 alla formulazione di [...] nel caos e nell'indifferenza linguistica.
L'ultima fase della poetica poundiana che propone alla poesia un nuovo linguaggio "ideogrammatico", una "scrittura per oggetti" depurata da vincoli logico-sintattici e da strutture tradizionali, sta alla base ...
Leggi Tutto
JAHNN, Hans Henny
P. Ch.
Scrittore tedesco, nato a Stellingen-Altona (Amburgo) il 17 dicembre 1894, morto ad Amburgo il 29 novembre 1959. Figlio di un armatore, durante la prima guerra mondiale, obbedendo [...] Ephraim Magnus delirio sessuale di un pastore evangelico attraverso il quale si esprime, in modi abnormi e in un linguaggio mistico-sensuale, un'ansia intensa di elevazione verso il divino; in Die Krönung Richards III. (Amburgo 1921), basato sulla ...
Leggi Tutto
Scrittrice canadese di lingua inglese, nata a Ottawa il 18 novembre 1939. È una delle personalità più influenti della scena letteraria e culturale canadese, impegnata nei movimenti femministi e pacifisti [...] femminile, e il ricorso a modelli archetipici d'interpretazione della realtà e a modi d'espressione propri del linguaggio mitico, entrambi ispirati alle teorie di N. Frye.
Allo stesso decennio appartengono altri romanzi (Lady Oracle, 1971, trad ...
Leggi Tutto
Zajc, Dane
Sergio Bonazza
Poeta e drammaturgo sloveno, nato a Zgornja Javorščica il 26 ottobre 1929. Ha compiuto gli studi liceali a Lubiana, dove poi ha lavorato per molti anni come bibliotecario. [...] riso isterico, nel grottesco e nell'assurdo. La seconda raccolta lirica di Z., Jezik iz zemlje (1961, Il linguaggio della terra), interiorizza ulteriormente il conflitto esistenziale, ma mostra anche una volontà di riscatto che va oltre la ribellione ...
Leggi Tutto
PYNCHON, Thomas (App. IV, iii, p. 118)
Valerio Massimo De Angelis
Romanziere statunitense. Dopo il successo di The crying of lot 49 (1966), P. è rimasto volontariamente per sette anni nell'ombra, fino [...] dell'utopia hippy. Mason & Dixon si svolge nel Settecento illuministico, riprodotto con certosina precisione (anche al livello del linguaggio): i cartografi Mason e Dixon, incaricati di tracciare la linea di confine che separa le colonie dove la ...
Leggi Tutto
Scrittore statunitense, nato a Tacoma (Washington) il 30 gennaio 1935, morto suicida a Bolina (California) il 19 o 20 ottobre 1984. Intellettuale hippy, si è sempre tenuto ai margini della cultura ufficiale, [...] dell'arbitrarietà del segno.
Più di tutto, B. paventa la rigidità della forma e la fossilizzazione del linguaggio. La marca della sua scrittura, originalissima e immediatamente riconoscibile, è la fluidità, la reciproca transizione dal letterale ...
Leggi Tutto
Poeta statunitense di origine italiana, nato a New York il 26 marzo 1930. Giovanissimo, conosce l'inferno della prigione; quindi approda a Harvard, dove pubblica la sua prima raccolta di poesie, The vestal [...] che del lessico. Parole e fonemi si combinano e si ricombinano fino a valicare la soglia del realismo. Il linguaggio ultra-colloquiale non sempre si associa a forme metriche nuove, ma spesso maschera forme e temi tradizionali. Il logico coesiste ...
Leggi Tutto
Scrittore statunitense, nato a Charles City (Iowa) il 4 febbraio 1932. Laureatosi presso l'Indiana University (1953), si arruola in marina e trascorre due anni in Europa. Prosegue gli studi universitari [...] uso letterario della finzione cinematografica, C. demistifica il mondo dell'illusione e ricostruisce una realtà in cui linguaggio, soggettività e sessualità emergono come valori e come limiti, tanto da determinare la ''crisi di legittimazione'' della ...
Leggi Tutto
Scrittore giapponese, nato a Tokyo il 7 marzo 1924, morto ivi il 22 gennaio 1993. L'esperienza dell'adolescenza trascorsa a Mukden (Shenyang) in Manciuria, dove visse anche i difficili momenti della sconfitta [...] a lui caro dell'uomo trasformato in vegetale, facendo ricorso a immagini desolate e sconvolte, sulla scorta di un linguaggio che ribadisce, approfondendole, le misure già sperimentate del surreale e del paradosso.
A. fu anche saggista e drammaturgo ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...