Poeta tedesco (Wendisch-Hermsdorf, Brandeburgo, 1863 - Blankensee, Amburgo, 1920). Narratore (Lebensblätter, 1895; Blinde Liebe, 1912), diarista (Zwischen Volk und Menschheit, 1919; Tagebuch 1893-94, 1921; [...] (Zwei Menschen, 1903; Die Verwandlungen der Venus, 1907) riprendono, variandolo, questo tema, che si esprime in un linguaggio ora caratterizzato da accenti sovrabbondanti ora invece chiuso in più discrete e rattenute cadenze; così pure l'ultima ...
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Scrittore tedesco, nato a Kaufbeuren (Algovia) l'11 novembre 1929. Autore tra i più combattivi, e perciò fra i più scomodi, dapprima nell'analizzare e nel denunciare i mali di una Germania postbellica [...] originalità, poi non più ripresa, del totale rifiuto grafico delle maiuscole a segnalare l'ambita quotidianeità del linguaggio anche nelle composizioni meno immediatamente decifrabili, costituiscono un complesso senza eguali di atti d'accusa, sottili ...
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HILDESHEIMER, Wolfgang
Luigi Quattrocchi
Scrittore tedesco, nato ad Amburgo il 9 dicembre 1916. Ebbe un esordio relativamente tardivo, differenziandosi subito per il gusto raffinato e la disposizione [...] traccia di Jonesco e di Beckett e, più indietro, anche di Pirandello, coglie lo iato fra parola e realtà, linguaggio e situazione, caricandolo talora anche di richiami idilliaci che testimoniano di un'ansia esistenziale che può raggiungere anche una ...
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JUHÁSZ, Ferenc
Gyozo Szabó
Poeta ungherese, nato a Bia nel 1928. Il padre di J. era muratore, la madre faceva la lavandaia. Nel volume Sántha-család ("La famiglia Sántha", 1950) descrive la trasformazione [...] letteraria dell'Ungheria, diventando simbolo della liberazione dallo schematismo. Nasce in questo volume il suo particolare linguaggio poetico, definito "naturalistico-biologico", ricco d'immagini e associazioni audaci. Dopo il periodo dell'A virágok ...
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COMI, Girolamo
Madga Vigilante
Nacque a Casamassella (Lecce) il 23 nov. 1890, da Giuseppe e da Costanza de Viti de Marco. La famiglia paterna vantava il titolo baronale di Lucugnano (Lecce), dove possedeva [...] in Il Mondo, 10 ag. 1954; A. Frattini, Un'esperienza poetica, in L'Osservatore romano, 2 dic. 1956; D. Valli, Vita del linguaggio nella poesia di C., in La Gazzetta del Mezzogiorno, 19 nov. 1958; Id., Storia e letteratura nella poesia di G.C., in La ...
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Chandler, Raymond (propr. Raymond Thornton)
Francesco Di Pace
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a Chicago il 23 luglio 1888 e morto a La Jolla (California) il 26 marzo 1959. Per le sue creazioni [...] analisi e cura dei dettagli, il mondo corrotto delle metropoli statunitensi, dai bassifondi ai quartieri alti, utilizzando un linguaggio crudo e realistico adatto a creare atmosfere cupe, torbide e angoscianti, in cui si muovono personaggi inquieti e ...
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Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] scena, costantemente provandola e riprovandola in parole come sarà nei fatti, la propria morte: "Stesura in 'cursus' di linguaggio 'gergale' corrente, dell'antefatto: Fiumicino, il vecchio castello e una prima idea vera della morte: […] - sono come ...
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Pseudonimo dello scrittore francese L.-F. Destouches (Courbevoie, Seine, 1894 - Meudon 1961). Laureato in medicina, esercitò a lungo la professione, anche nei sobborghi parigini, ricavando da quell'esperienza [...] in toni violenti (ricorrendo non di rado al libero parlato del dialetto) con accenti pacifisti e antisemiti. Il suo linguaggio è sempre riccamente colorito, e, pur nella delicatezza di certe notazioni, scende a oscenità e si compiace di paradossi ...
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Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] di quantità, ossia di durata di un suono, vocalico o consonantico, di un dittongo o di una sillaba, che vige anche nel linguaggio comune); la m. ritmica, se il criterio base è l’accento e si sfrutta l’alternanza di sillabe toniche e atone, nonché ...
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Titolo (Les Rougon-Macquart, histoire naturelle et sociale d'une famille sous le Second Empire; 1871-93) di un ciclo di venti romanzi dello scrittore francese É. Zola (1840-1902), che narra la "storia [...] , che danno a tutto il quadro un aspetto di realtà vissuta, immediata, con un verismo accentuato dall'impiego del linguaggio e delle immagini più volgari.
Il ciclo comprende le seguenti opere: La fortune des Rougon (1871); La curée (1871 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...