Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel [...] riproponevano una narrazione di tipo realistico, in cui però la crudezza delle situazioni, l’immediatezza del linguaggio, la violenza delle passioni, la miscela contraddittoria di psicologia primitiva e ambiente metropolitano, non solo costituivano ...
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Stato federale indipendente nell’ambito del Commonwealth britannico (dal 1901; capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito). Il territorio coincide con l’omonimo continente (➔ Australia), includendo [...] a una rinnovata visionarietà romantica o a una metafisica modernista, dall’altro a un’estetica postmoderna dove convivono più linguaggi, da quello dell’oralità a quello dei media e dell’immagine. Tra le figure più autorevoli di una prima stagione ...
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Scrittore russo (Soročincy, Poltava, 1809 - Mosca 1852). È stato tra i maggiori narratori del 19° sec.: i suoi racconti di Večera na chutore bliz Dikan´ki ("Le veglie alla fattoria presso Dikan´ka", 1831-32) [...] 'inventiva e la bizzarria dell'immaginazione; la sua prosa è intensa, ricca di cadenze ritmiche e di effetti acustici, il linguaggio è sempre smagliante e denso di qualità pittoriche.
Vita e opere
Il padre Vasilij Afanas´evič era autore di commedie ...
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Francesista e critico letterario italiano (Caprino Veronese 1930 - Negrar di Valpolicella 2019). Prof. di letteratura francese presso l'univ. di Venezia, ha curato edizioni di G. Flaubert, P. Valéry, Saint-John [...] per la poesia di A. Zanzotto: dall'edizione, per sua cura, delle Poesie: 1938-1972 (1973) al saggio, L'esperienza di linguaggio di Andrea Zanzotto, che introduce l'edizione complessiva delle opere di Zanzotto, Le poesie e prose scelte (1999) e in cui ...
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Scrittrice britannica (Oxford 1920 - ivi 2014). Ha affiancato a una lunga carriera nella pubblica amministrazione (dapprima nell’Ufficio delle imposte, poi come funzionario nella gestione degli ospedali [...] forniti di movente ma anche di alibi; le storie si svolgono in un Inghilterra un po' superata, ma il linguaggio utilizzato è estremamente accurato e la quotidianità dei personaggi descritta con sensibilità e minuzia. Tra i suoi romanzi più noti ...
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Scrittore spagnolo (Madrid 1926 - ivi 1988). Esordì con il romanzo di ambientazione rurale Los bravos (1954), esempio di realismo sociale in cui era raggiunto un perfetto equilibrio tra impostazione tematica [...] , 1970; La que no tiene nombre, 1977; Las puertas del Eden, 1981). La costante preoccupazione formale e un linguaggio sobrio ed espressivo unito a tecniche narrative di tipo cinematografico sono tra gli aspetti più apprezzabili della sua prosa. Fra ...
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Scrittore spagnolo (Polanco, Santander, 1833 - Santander 1906); cattolico di sentimenti, realista in arte, coltivò il romanzo regionale. Si suole distinguere in tre fasi la sua attività di scrittore: la [...] , inizia con Sotileza (1885), romanzo perfetto nei caratteri, e prosegue con La puchera (1889), Peñas arriba (1895), Pachín González (1896). P. ha creato una quantità di tipi colti dalla realtà, dando a ciascuno il proprio linguaggio, vivo e preciso. ...
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VALÈRY, Paul
Sergio Solmi
Poeta francese, nato a Sète nel 1871 da padre francese e madre italiana. Verso il 1892 frequentò a Parigi gli ambienti letterarî e conobbe Stéphane Mallarmé, che tanta influenza [...] V. sono i versi d'un buon discepolo di Mallarmé. Della retorica simbolista sono rimaste al V. alcune preziosità di linguaggio e la predilezione per certa mitologia poetica: Semiramide, Narciso, la Pizia, il Serpente... Tra i primi versi e la seconda ...
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PICON, Gaétan
Massimo Colesanti
Critico e saggista francese, nato a Bordeaux il 18 settembre 1915, morto a Parigi il 15 agosto 1976. Dopo avere studiato filosofia all'università, si dedicò all'insegnamento, [...] , che per quanto sia "assenza" della cosa, e quindi la ricorda, crea un nuovo ordine di relazioni fra esperienza e linguaggio (Introduction à une esthétique de la littérature. L'écrivain et son ombre, 1953). Importante è anche il suo concetto di ...
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Ariosto, Ludovico
Silvia Zoppi Garampi
Il poeta dell'epica cavalleresca
Ariosto è il maggiore poeta italiano della prima metà del 16° secolo. Nell'Orlando furioso, che è il suo capolavoro, racconta [...] nella quale viene usato il toscano come lingua letteraria nazionale. La prima edizione del poema era caratterizzata da un linguaggio dialettale ferrarese; nella seconda, si nota una forte ripulitura dalle forme locali e regionali. La terza edizione ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...