Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] la responsabilità. L’uomo, dunque, è p. perché dotato di un logos, quale capacità di raziocinio e azione, linguaggio e dialogo, coscienza e responsabilità. Nella tradizione filosofica occidentale, il logos tuttavia non è una qualità accidentale dell ...
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(o base di dati; ingl. database)
Informatica
Insieme organizzato di dati gestito da un DBMS. Sue caratteristiche sono la grandezza, la condivisibilità e la persistenza: una banca dati è grande perché [...] di manipolazione dei dati (DML, data manipulation language); il più famoso è il linguaggio SQL.
Diritto
È un insieme organizzato di dati, oggetto di una duplice protezione giuridica: per un verso, la tutela autoriale ordinaria, prevista dalla ...
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(XIV, p. 243; App. IV, i, p. 720)
Filosofia
di Valerio Verra
Negli ultimi anni l'e. è stata indubbiamente una delle correnti filosofiche che ha avuto maggiore diffusione e risonanza, fino al punto che [...] disciplinare che concerne i rapporti dell'e. con la teologia, la letteratura, la filosofia pratica, l'epistemologia, il linguaggio, il diritto e la storia; U. Tietz, Sprache und Verstehen in analytischer und hermeneutischer Sicht, Berlin 1995; The ...
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L’atto di amministrare od organizzare qualcosa.
Diritto
G. di affari La g. di affari altrui è disciplinata dal codice civile agli artt. 2028 ss. Con essa un soggetto, che abbia la capacità di contrattare, [...] (g. diretta o in economia), oppure da un soggetto diverso, secondo un contratto o fuori contratto. Nel linguaggio aziendale, è il complesso delle operazioni economico-finanziarie relative a un’attività aziendale. Si definiscono g. finanziaria il ...
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Il nome (spagn. Cataluña, catal. Catalunya), comincia a comparire in documenti della fine del sec. XII (basso lat. Catalonia, Catalaunia). L'etimologia tradizionale, secondo cui il nome deriverebbe da [...] le forme dell'apologo orientale, prese dal Kalilah e Dimnah, entrano nella prosa volgare. Primo nel mondo latino, egli solleva il linguaggio parlato alle altezze del pensiero speculativo, e con anima di sognante profeta per cui l'amore è mezzo tra l ...
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SILENZIO
Guido Donatuti
. Diritto. - Indica nell'uso tecnico giuridico il comportamento di chi non contraddice o non si oppone a una proposta o a un atto altrui.
Diritto romano. - Questo comportamento [...] il silenzio di consenso, prova soltanto che i giuristi romani non sempre osservarono rigidamente la proprietà di linguaggio che di solito osservavano e raccomandavano. Quando la compilazione giustinianea si studiò da un punto di vista esclusivamente ...
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Il principio del d. amministrativo, a tre decenni di distanza dall'emanazione della Costituzione, risulta ancora in fase di attuazione. È ormai pacifico che il d. è una formula di organizzazione connessa [...] una mera distribuzione di competenze di gestione o di esecuzione fra organi centrali e non centrali). In Italia nel linguaggio corrente si è sovente presentato per d. ciò che in effetti è semplice deconcentrazione. La distinzione è importante perché ...
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Socialismo
IIring Fetscher
di Iring Fetscher
Socialismo
sommario: 1. Significato del termine. 2. Valori fondamentali del socialismo democratico. 3. La critica socialista della società industriale capitalistica. [...] operaie, evidenti situazioni di svantaggio: l'ambiente linguistico familiare ostacola lo sviluppo delle doti naturali legate al linguaggio, tanto che i figli di operai ottengono nei test attitudinali (non matematici) risultati inferiori a quelli che ...
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Il Dominio da terra: politica e istituzioni
Alfredo Viggiano
Città capitale e Dominio da terra; ambiente veneziano e ambiente veneto; vocazione per il mare e attrazione verso la terra: questi alcuni [...] mirante a illuminare e a definire i più oscuri meandri del potere, a solidificare l'idea di sovranità, a creare un linguaggio comune tra Venezia e il Veneto (68). Si viene così a costituire una realtà sottilmente ambigua. Con l'inizio del XV ...
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Pier della Vigna
Hans Martin Schaller
Nella sottoscrizione autografa dello strumento notarile del 1246 e in tutti i documenti risalenti all'epoca di Federico II: Petrus de Vinea, solo in seguito Petrus [...] , gli autori ecclesiastici e la giurisprudenza del suo tempo. Ma P. non è un epigono, perché ha creato un suo linguaggio sontuoso, nobile, maestoso, che riflette nelle lettere e nei documenti tutto lo splendore dell'Impero svevo.
Minute e copie delle ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...