Shaw, Irwin
Patrick McGilligan
Scrittore, commediografo e sceneggiatore statunitense, nato a New York il 27 febbraio 1913 e morto a Davos (Svizzera) il 16 maggio 1984. Prolifico autore di racconti, [...] romanzi e lavori teatrali, S. realizzò numerosi best seller. Le sue opere si segnalano per la schiettezza del linguaggio, la capacità di delineare con rapidi tratti una notevole varietà di personaggi, e l'abilità nel costruire l'intreccio narrativo. ...
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Beckett, Samuel (propr. Samuel Barclay)
Nadia Fusini
Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore irlandese, nato a Foxrock (Dublino) il 13 aprile 1906 e morto a Parigi il 23 dicembre 1989. Fu uno degli autori [...] , premio Nobel per la letteratura nel 1969. Risale a un nodo filosofico (il 'limite', la soglia e l'insufficienza del linguaggio) il tratto che stringe in maniera coerente il lavoro del B. maggiore (teatro e narrativa) alla sua esperienza di cinema ...
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Avery, Tex (propr. Frederick Bean)
Riccardo Martelli
Regista statunitense del cinema d'animazione, nato a Taylor (Texas) il 26 febbraio 1908 e morto a Burbank (California) il 26 agosto 1980. Tra la metà [...] degli anni Trenta e l'inizio degli anni Cinquanta fu l'inventore di un nuovo linguaggio, simile a quello disneyano nel segno grafico illustrativo, ma radicalmente diverso nei contenuti. Basato sull'estremizzazione delle situazioni drammatiche, sulla ...
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La straordinaria, rapida diffusione della televisione, prima negli S.U.A. e poi via via negli altri paesi, a partire dall'immediato dopoguerra, e la contemporanea sensibile riduzione della frequenza del [...] suoi aspetti più contraddittorî di vizio e di sfacelo, rappresenta uno dei punti di arrivo più nuovi e vivaci per il linguaggio cinematografico italiano, una sorta di poema in prosa che, quanto ad atteggiamento morale, si rifà a Baudelaire e quanto a ...
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Cinegiornale
Serafino Murri
Forma di cinema documentario dal taglio giornalistico, organizzata in rassegne di notizie dalla cadenza periodica, in genere settimanale, con intenti d'informazione e di [...] ). Nato con l'invenzione stessa del cinema, quando il nuovo mezzo era ancora in cerca del suo linguaggio principe, dopo una fase sperimentale e paradocumentaristica più occasionale, il c., inteso come notiziario cinematografico, raggiunse una ...
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Margadonna, Ettore Maria
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore, nato a Palena (Chieti) il 30 novembre 1893 e morto a Roma il 28 ottobre 1975. Con la sua innata vena ironica, arricchita da una profonda [...] conoscenza e capacità descrittiva delle sfumature dell'animo umano, contribuì al rinnovamento, per temi e linguaggio, della commedia italiana degli anni Cinquanta. Ritrasse la sfera di vita privata dei suoi personaggi, semplici e genuini, senza per ...
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GUILLEMOT, Agnes
Stefano Masi
Guillemot, Agnès (nata Agnès Perche)
Montatrice francese, nata a Roubaix (Nord) il 3 dicembre 1931. Personaggio di primo piano della Nouvelle vague, negli anni Sessanta [...] e protagonista ‒ insieme a Jean-Luc Godard ‒ della rivoluzione del montaggio, sconvolgendo la vecchia grammatica costruttiva del linguaggio cinematografico e seguendo passo passo la carriera del regista fino alla svolta verso il cinema militante ...
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Barthes, Roland
Daniele Dottorini
Filosofo e semiologo francese, nato a Cherbourg (Manche) il 12 novembre 1915 e morto a Parigi il 26 marzo 1980. Figura fondamentale nel panorama culturale francese [...] di cinema, pur non essendoci un'opera, tra quelle pubblicate in vita, completamente dedicata a questo argomento. Le sue teorie sul linguaggio e la significazione sono state un costante punto di riferimento non solo per la semiologia, ma anche per le ...
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Regista cinematografico tedesco (n. Düsseldorf 1945), tra i più interessanti del nuovo cinema tedesco. Ha esordito nel lungometraggio con Summer in the city (1970). Attraverso il tema romantico del viaggio [...] formazione, filtrato dalle suggestioni del road movie americano e della musica rock, attraverso la continua riflessione sul linguaggio del cinema come strumento di conoscenza e scoperta del mondo, alla ricerca di forme non convenzionali del racconto ...
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Film
Giorgio Tinazzi
Una fotografia degli anni Venti ritrae il regista Sergej M. Ejzenštejn mentre guarda controluce ‒ presumibilmente davanti a una moviola ‒ una pellicola, con delle forbici in mano. [...] questo visibile; un autore tende a forzare i limiti di questo sfondo, e deve fare i conti non solo con il proprio linguaggio (basti pensare alla televisione). L'orizzonte di confronto di ogni f. tende ad allargarsi.
Con questo rimando per molti versi ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...