Kozincev, Grigorij Michajlovič
Daniele Dottorini
Regista e sceneggiatore ucraino, nato a Kiev il 22 marzo 1905 e morto a Leningrado l'11 maggio 1973. K. rappresenta, nell'ambito del cinema sovietico, [...] le sofferenze dei personaggi. K. ‒ che si basa sulle traduzioni di B. Pasternak, asciutte e moderne nel linguaggio ‒ si concentra sul realismo del dramma, sforzandosi di collocare eventi e personaggi in una dimensione storico-politica riconoscibile ...
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Antoine, André
Edoardo Bruno
Regista e attore teatrale e regista cinematografico francese, nato a Limoges il 31 gennaio 1858 e morto a Le Pouliguen (Loire-Atlantique) il 19 ottobre 1943. Fondatore del [...] a preparare le riprese con un compiuto lavoro di scrittura, nel caso di L'Hirondelle et la Mésange è il fluire del linguaggio filmico ad avere il primato sul narrativo. Troppo moderno per il suo tempo, il film fu abbandonato dal suo produttore, che ...
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Chahine, Youssef (forma francesizzata di Šähīn, Yūsuf)
Grazia Paganelli
Regista cinematografico egiziano, nato ad Alessandria (Egitto) il 25 gennaio 1926. Riconosciuto a livello internazionale come uno [...] lēh? (1978, Alessandria, perché?), al-Ḏākira (1982, La memoria) e Iskandariyya, kaman wa kaman, mentre la sperimentazione del linguaggio scorre di pari passo con una certa classicità di sguardo nelle sue opere più recenti: al-Maṣīr (1997; Il destino ...
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La Cava, Gregory
Ermelinda Campani
Regista cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a Towanda (Pennsylvania) il 10 marzo 1892 e morto a Malibu (California) il 1° marzo 1952. La sua notorietà [...] e commedia nella Hollywood degli anni d'oro, Roma 1990, p. 55.
E. Giacovelli, La commedia del desiderio: il linguaggio, i miti, i meccanismi comici, i luoghi comuni, i misteri, i personaggi, la filosofia della commedia sofisticata americana, 1930 ...
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animazióne, cìnema di Tecnica cinematografica in base alla quale ciascuna immagine è elaborata graficamente in modo statico e separatamente dalle altre, di modo che il movimento nasce al momento della [...] , dal discografico D. Geffen e dall’ex capo della Disney J. Katzenberg, che ha prima puntato a un’animazione ‘dotta’ nel linguaggio ma simile nello stile alla Pixar con il pregevole Z – La formica (1998), per poi trovare la chiave del successo con ...
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L'attore teatrale
A causa delle numerose e profonde trasformazioni avvenute nel mondo dello spettacolo durante il 20° sec., non è più possibile, o è comunque fortemente riduttivo, pensare all'a. come a [...] tecnologiche l'a. teatrale è il fulcro di complesse operazioni sceniche create in funzione dell'uso di diversi linguaggi audiovisivi. La necessità di un confronto con l'universo mediatico predominante fuori dalla scena ha fatto sì che, anche ...
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Testimonianze - Francois Truffaut
Giorgio van Straten
François Truffaut
Un bambino corre. La cinepresa allarga il campo e si vede che sta correndo lungo l'argine di un canale. Il cielo è grigio, incombente [...] qualche verità del reale, della vita delle persone per quanto essa concretamente rappresenta, e insieme il rendere esplicito il linguaggio che si usa, il vero e proprio artificio, attraverso cui questa restituzione avviene: in questo caso la finzione ...
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Drammatico, genere
Roberto Campari
Scrive G.W.F. Hegel nelle sue Vorlesungen über die Ästhetik (post. 1836-1838; trad. it. 1967, p. 1344): "Al centro fra la tragedia e la commedia si colloca un terzo [...] collocazione in generi, il primo in ordine cronologico è David W. Griffith, ritenuto giustamente il padre del linguaggio cinematografico (da Sergej M. Ejzen-štejn innanzitutto). Griffith toccò vari generi con i circa cinquecento corto e mediometraggi ...
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CHIARINI, Luigi
Gianni Rondolino
Nacque a Roma il 20 giugno 1900 da Carlo e da Giulia Rosada. Dopo la laurea in giurisprudenza, si occupò di critica e di teoria letteraria, collaborando ad alcune riviste [...] per quanto concerne la moralità dell'arte in generale e del cinema in particolare, e i caratteri peculiari dei linguaggio cinematografico.
Per il C. questi sono rinvenibili nei vari momenti tecnici della realizzazione dei film, il quale trova una ...
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Perù
Daniele Dottorini
Cinematografia
La prima proiezione pubblica in P. risale al 2 gennaio 1897, quando furono proiettati alcuni corti con il sistema Vitascope di Thomas Alva Edison. Già dal 1899 [...] il suo principale, e La ciudad y los perros (1985), da un romanzo di M. Vargas Llosa, disegna, con un linguaggio crudo ed essenziale, una realtà urbana e crudele. L'attenzione al cinema etnologico e politicamente consapevole si concretizza invece nel ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...