Butler, Hugo
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore canadese, naturalizzato statunitense, nato a Calgary (Alberta) il 4 maggio 1914 e morto a Hollywood il 7 gennaio 1968. Iniziata la carriera di sceneggiatore [...] nei credits dal suo nome solo nel 1997. L'incontro con il regista spagnolo permise a B. di interessarsi al linguaggio cinematografico dell'avanguardia. Per Robert Aldrich, presente in Messico per girare Vera Cruz, B. scrisse invece il noir World for ...
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Lenica, Jan
Alfio Bastiancich
Regista del cinema di animazione e illustratore polacco, naturalizzato francese, nato a Poznań il 4 gennaio 1928 e morto a Berlino il 5 ottobre 2001. Autore di cultura [...] (ripresa di attori e scene dal vero a passo uno). In quest'opera emerge un L. ormai padrone del linguaggio cinematografico, ironico, intriso di nostalgia del sogno surrealista e del cinema delle origini, come risulta evidente dalla fotografia in ...
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Gaslini, Giorgio
Marta Tedeschini Lalli
Compositore, pianista e direttore d'orchestra, nato a Milano il 22 ottobre 1929. Musicista tra i più originali del jazz europeo, ha fuso felicemente procedimenti [...] del jazz. Il suo rapporto con il cinema è maturato all'interno di una visione estetica che mira all'unificazione dei linguaggi musicali e all'interazione tra i diversi mezzi espressivi. La padronanza di tecniche e generi assai diversi e la capacità ...
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Italia
Guido Fink
Marco Pistoia
Bruno Roberti
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti del Novecento
Durante le feste di Pasqua del 1897 un fotografo francese, Henri Le Lieure, aprì con il socio [...] L'armata Brancaleone (1966, con un grande Vittorio Gassman), combinazione di elementi 'aulici' e popolari, mediante l'adozione di un linguaggio maccheronico e il ricorso al paradosso, e con la grande cura nell'uso del colore, del trucco, dei costumi ...
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Censura
Mino Argentieri
Giuliana Muscio
Parte introduttiva
di Mino Argentieri
In ogni parte del mondo, sin dalle prime apparizioni, il cinema ha suscitato timori a causa del potere di suggestione che [...] I timori attenevano alla morale e alle istigazioni a violare le leggi. Ad alimentarli era la coscienza che il linguaggio delle immagini in movimento, oltre a essere sommamente suggestivo, avesse un'immediatezza comunicativa sconosciuta ad altri mezzi ...
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GUAZZONE (Guazzoni), Enrico
Claudia Campanelli
Nacque a Roma il 18 dic. 1876 da Bartolomeo e da Ginevra Santucci. Diplomatosi in pittura presso l'Istituto di belle arti della capitale, si specializzò [...] e corali, trasferiva sullo schermo, nella misura compiuta del lungometraggio, la complessa vicenda del romanzo attraverso un linguaggio cinematografico infine maturo. Carattere peculiare del Quo vadis? fu poi l'utilizzazione di imponenti scenografie ...
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Bresson, Robert
Alessio Scarlato
Regista cinematografico francese, nato il 25 settembre 1907 a Bromont-Lamothe (Puy-de-Dôme) e morto a Parigi il 18 dicembre 1999. È stato uno dei protagonisti della [...] portati a termine, spicca quello sulla Genesi, il cui tema (la perdita dell'innocenza dello sguardo e la nascita della confusione dei linguaggi) è l'orizzonte che B. ha indagato in tutta la sua opera.
Bibliografia
A. Bazin, Le "Journal d'un curé de ...
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Coen, Joel ed Ethan
Daniela Daniele
Registi e sceneggiatori cinematografici statunitensi: Joel, nato a St. Louis Park (Minneapolis) il 29 novembre 1954; Ethan, nato ivi il 21 settembre 1957. Nell'ambito [...] , primi piani improvvisi. Il meccanismo di distorsione e di contaminazione degli schemi narrativi e del linguaggio risulta accentuato dalle impietose inquadrature grandangolari, dalle riprese ravvicinate in soggettiva e dalle brusche, vorticose ...
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L'année dernière à Marienbad
Bill Krohn
(Francia/Italia 1961, bianco e nero, 94m); regia: Alain Resnais; produzione: Pierre Courau, Raymond Froment per Précitel/Terrafilm/Cineriz; sceneggiatura: Alain [...] così una delle opere più discus-se di un decennio che aveva assistito all'esplosione mondiale di nuove forme di linguaggio cinematografico. Per una generazione rappresentò l'emblema di un cinema simile a un mondo autosufficiente, in cui passato e ...
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Dillinger è morto
Stefano Roncoroni
(Italia 1968, 1969, colore, 95m); regia: Marco Ferreri; produzione: Alfred Levy, Ever Haggiag per Pegaso Film; soggetto: Marco Ferreri; sceneggiatura: Marco Ferreri, [...] tutta la scena, la storia. In questo modo le regole che strutturano la narrazione non saranno più quelle conosciute del linguaggio scritto, ma quelle ancora da approfondire e da sperimentare dell'immagine. Non è più la storia a far nascere gli ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...