Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] come segno, o nozioni inedite come codice, sintagma ecc. appaiono meglio definiti. In secondo luogo l'analisi del cinema come linguaggio si collega in modo più organico ad altri campi di ricerca, di cui la semiotica è protagonista, come lo studio del ...
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Nel linguaggio teatrale, cinematografico e televisivo, elemento di scena, costituito da uno spezzato basso e di dimensioni allungate, usato per rappresentare muretti, balaustrate e parapetti.
Nella scenotecnica, [...] si definisce rivetta una serie di lampade fissate a un supporto orizzontale che si può spostare sul piano scenico in modo da illuminare qualsiasi punto del palcoscenico con luce diffusa dal basso in alto ...
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vamp Nel linguaggio cinematografico, il tipo della donna fatale, che attrae l’uomo con il suo fascino erotico. Il tipo della v., che ebbe eccezionale fortuna nel cinema americano degli anni 1914-30 (la [...] prima v. dello schermo è considerata T. Bara, cui un’abile pubblicità attribuiva origini misteriose), aveva in realtà già più di un precedente nella donna vampiro dei drammi danesi (A. Nielsen) e nella ...
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Corrente pittorica il cui linguaggio fu elaborato, tra il 1907 e il 1914, da P. Picasso e G. Braque. All’iniziale, simbiotico sodalizio dei due artisti si unirono, con significativi contributi, A. Derain, [...] J. Metzinger, J. Gris, A.-L. Gleizes, F. Léger, R. Delaunay e altri. Il c. ebbe tra i suoi esponenti anche scultori come R. Duchamp-Villon, A. Archipenko, J. Lipchitz, J. Csaky e, al di fuori della Francia, ...
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Comparse
Mino Argentieri
Nel linguaggio teatrale e cinematografico sono così indicate le persone che appaiono sulla scena, isolate, in gruppo o in massa, senza prendere la parola, dilettanti o mestieranti [...] reclutati sul posto. Risultano all'ultimo posto nella scala gerarchica delle funzioni cinematografiche e sono scarsamente protette sul piano sindacale, sovente vittime di arruolatori e capigruppo che filtrano ...
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Ambiguità
Alessandro Cappabianca
Nel suo studio sull'a. nel linguaggio poetico (Seven types of ambiguity), la cui prima edizione risale al 1930, W. Empson riconosceva che l'operare dell'a. è alla radice [...] ambiguità dello sguardo filmico
Più in generale, l'a. si annida nella natura stessa del cinema in quanto linguaggio complesso, testo secondo, produzione di senso attraverso procedimenti specifici e insieme scelta e selezione di materiali preesistenti ...
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Attore e regista (Kenosha, Wisconsin, 1915 - Los Angeles 1985); esordì con il Gate Theatre di Dublino come attore nel 1931 e fu nel 1933 con K. Cornell. Allestì in seguito varî spettacoli finché nel 1938 [...] americana, ma la sua opera, per il controllo estetico sull'intero processo creativo, per le innovazioni di linguaggio e struttura narrativa, ha profondamente segnato il cinema contemporaneo. Oggetto di un convinto sostegno da parte della critica ...
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Spettacolo
Mario Verdone
Il termine spettacolo (dal latino spectaculum, derivato di spectare, "guardare") designa in senso ampio qualsiasi performance artistica che si svolga davanti a un pubblico di [...] di 'torcimenti, visacci e urla'. Nelle prime forme di spettacolo, dove non ci sono né testo né dialogo, la penna di questo linguaggio non può essere che il corpo dell'uomo, il quale si vale di mimica, di gesticolazione, di acrobazia. È l'uomo solo o ...
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Estetica del cinema
Emilio Garroni
L'espressione estetica del cinema (come ogni altra espressione che leghi la parola estetica a un'arte particolare: estetica della pittura, della musica, e così via) [...] , e subito dopo tradotti in italiano, a cura di L. Heilmann, 1966), dove si fa per es., nel saggio Due aspetti del linguaggio e due tipi di afasia (pp. 22-45), la distinzione tra sistemi di segni linguistici e "sistemi di segni non-linguistici", tra ...
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Semiologo e teorico francese del cinema (Béziers 1931 - Parigi 1993). Autore di fondamentali contributi allo studio del linguaggio cinematografico in una prospettiva strutturalista e psicanalitica, ha [...] pubblicato, tra l'altro: Essais sur la signification au cinéma (1968 e 1972; trad. it. Semiologia del cinema, 1972, e La significazione nel cinema, 1975); Langage et cinéma (1971; trad. it. 1977); Le signifiant ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...