COSTANTINO, Domenico
Gioacchino Barbera
Figlio di Pietro e di Maria La Barbera, nacque a Palermo il 20 ott. 1840. Precocissimo, dopo un primo apprendistato alla bottega di Gaetano Geraci, modesto decoratore [...] quel gusto neoclassico d'ispirazione aulica che caratterizzava l'opera del maestro e che tanto influì sulla formazione del suo linguaggio artistico. Morto il Villareale nel 1854, il C. studiò disegno presso Giovanni Patricolo e, dopo aver superato un ...
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PACHERA, Antonio
Andrea Ferrarini
PACHERA, Antonio. – Figlio del pittore Natale, nacque a Pescantina, nel Veronese, il 5 luglio 1749 (Ferrarini, 2011B, p. 289).
Suo maestro fu Giambattista Marcola del [...] Avila della chiesa di S. Maria degli Scalzi di Verona, di «indubbia matrice cignarolesca» (Marinelli, 1987, p. 260). Il linguaggio del veronese Giambettino Cignaroli viene evocato anche nella Madonna con il Bambino e s. Giovanni Evangelista, un tempo ...
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DEL DEBBIO, Enrico
Enrico Valeriani
Figlio di Lorenzo ed Ernesta Moracchini, nacque il 26 maggio 1891 a Carrara, dove nel 1912 si diplomò presso l'accademia di belle arti.
Durante gli anni di studio [...] le parti, ne consentono una lettura semplificata e ricca di suggestioni.
È un processo di semplificazione progressiva del linguaggio che trova ulteriori e ben maggiori sviluppi in alcuni dei progetti successivi, in primo luogo nella palazzina per la ...
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CATERINA da Siena, santa
Eugenio Dupré Theseider
Nacque a Siena, nel "popolo" di S. Pellegrino, della contrada dell'Oca, nei pressi di Fontebranda, in una numerosa e modesta, ma non povera, famiglia [...] in s. C. da S., in Atti del primo convegno studi su Umanesimo e Cristianesimo, Firenze 1963, pp. 71-76; G. M. Bertini, Nota sul linguaggio di C. da S. e di Teresa d'Avila, in Studi di varia umanità in onore di F. Flora, Milano 1963, pp. 175-190; G ...
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NICOLO da Voltri
Gianluca Zanelli
NICOLÒ da Voltri. – Figlio di Antonio, nacque, come indicato dalle fonti e precisato nelle iscrizioni inserite in alcune opere, nel borgo genovese di Voltri, probabilmente [...] la fase più tarda dell’attività di Barnaba da Modena, che si conferma come il principale modello di riferimento del linguaggio che egli elabora nella prima parte della sua lunga attività», posizione non condivisa da una parte della critica, che tende ...
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PAJETTA, Guido
Francesco Franco
PAJETTA, Guido (Azzone Paolo Giuseppe). – Nacque a Monza l’8 febbraio 1898 da Augusto e da Pellegrina Fabbiani, in una famiglia di pittori veneti: il nonno Paolo (1809-1879) [...] ma dimostrò un precoce interesse per la pittura. I primi lavori mostrano una notevole padronanza dei fondamenti del linguaggio pittorico, la conoscenza della pittura realista e della Scapigliatura lombarda, oltre a una notevole abilità nell’uso della ...
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DAL ZOTTO, Antonio
Livia Alberton Vinco Da Sesso
Nacque a Venezia, il 7 maggio 1841, in famiglia di origine camica, da Giovanni e da Rosa De Chiara. Ancora fanciullo imparò a maneggiare lo scalpello [...] che nell'ambiente artistico veneziano, saturo di eclettismo accademico e d'imitazione canoviana, tentavano d'introdurre un linguaggio più realistico. Dalla loro lezione il D. derivò, oltre all'accuratezza scrupolosa nell'esecuzione, quel desiderio di ...
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GOLISCIANI, Enrico
Franco Bruni
Nacque a Napoli il 25 dic. 1848 da Giovanni e da Efigenia Carulli. Autore di numerosi libretti d'opera, spese la maggior parte della sua vita a Napoli, dove fu, tra l'altro, [...] , di genere sia melodrammatico, sia comico.
Lo stile del G. si rivela profondamente legato al clima tardoromantico. Partendo da un linguaggio poetico in cui l'episodio storico veniva sfruttato nelle sue tinte più fosche, il G. passò gradualmente a un ...
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BIANCHI, Salvatore
Manfredo Tafuri
Nacque a Roma nel 1821, da Luigi e da Luisa Valenti. Dopo essersi precocemente rivelato appassionato cultore dell'architettura, quando terminò gli studi divenne, nell'ambiente [...] e di consigliere economo: fu fra l'altro autore delle sale nobili, delle nuove gallerie e della biblioteca Sarti.
Linguaggio assai diverso da quello neorinascimentale il B. adoperò nella costruzione della stazione Termini (1867-74): qui l'uso della ...
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CARLO Borromeo, santo
Michel De Certeau
Nato il 2 ottobre 1538 nel castello di Arona, ai bordi del lago Maggiore, terzogenito di Gilberto, conte di Arona, e di Margherita de' Medici, apparteneva ad [...] il nemico era la lethargia dei preti e dei vescovi. Vi oppose l'ascesi. Tre termini sembravano designare, nel suo linguaggio, l'obiettivo e l'impulso: servi, patres, angeli.Servitori del vescovo nel suo servizio dei fedeli. Padri delle "anime", nella ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...