PAGANIN, Giovanni
Francesco Franco
PAGANIN, Giovanni. – Nacque ad Asiago (Vicenza) il 3 giugno 1913 da Pietro e da Cristina Forte.
A 16 anni, per la povertà della famiglia, abbandonò gli studi. Insieme [...] Carrà (1947).
I lavori degli anni Quaranta risentono della scultura di Wiligelmo (Di Genova, 1990, pp. 92 s.), oltre che del linguaggio cubista e dell’‘arte negra’: si vedano le opere in legno e, in particolare, Donna che si veste (1946; Milano, Casa ...
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DRUDO da Trivio
Enrico Bassan
Romano, marmoraro, fu attivo nella prima metà del XIII secolo.
Spetta al Giovannoni la definizione critica dell'opera di questo artista che pare avesse la propria bottega [...] a tipologie vassallettiane recenti (come nel leone "egiziano" della porta della sacrestia) o meno.
Legata in maniera evidente al linguaggio della piena maturità di D. è la vasca di fontana firmata ("magr̄ drudus me fecit") ma non datata, conservata ...
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CIBURRI, Ottaviano
Francesco F. Mancini
Figlio dei pittore perugino Polidoro di Stefano di Polidoro, se ne ignorano le date di nascita e di mòrte, né è possibile identificarne le opere. Stimato pittore, [...] stessa chiesa, non fornisce tuttavia, perché eseguita in prevalenza da Polidoro, alcun elemento utile per la definizione del linguaggio pittorico del Ciburri. Nel 1541 esegue una Madonna (oggi perduta) sopra la porta dell'oratorio di S. Agostino ...
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CASSIANI, Baldassarre (in religione Stefano), detto il Certosino
Anchise Tempestini
Figlio di Antonio, nacque ad Ansano, presso Pescaglia (Lucca), il 9 marzo 1636. Il 10 genn. 1653 vestì l'abito nella [...] : Calci, Fameta e Pontignano. Ma il suo stile è quello di un secentista che comincia a dipingere dopo la nascita del linguaggio barocco in pittura ad opera di Pietro da Cortona. Nei suoi affreschi e senz'altro più vicino a Filippo Gherardi, come si ...
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BATTISTELLA, Simeone (Simone)
Remigio Marini
Nato a Rovigno intorno al 1740, è definito da P. Stancovich "architetto distinto", cioè "celebre" , "illustre", secondo il vocabolario consueto del cronista. [...] del tempio ("magnifico" lo dichiara il biografo) di S Eufemia, patrona di Rovigno.
Vediamo in quel tempio, tradotta in un linguaggio che non si può dire vernacolo, ma che non è nemmeno quello illustre e fiorito della capitale lagunare, la linea del ...
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LOMBARDO, Tullio
Matteo Ceriana
Nacque probabilmente alla metà del XV secolo, in luogo ignoto, figlio di Pietro e fratello di Antonio, scultore e architetto attivo dall'ottavo decennio del Quattrocento.
Un [...] , suo committente rodigino, il L. introduceva il topico paragone tra pittura e scultura con un'indubbia proprietà di linguaggio.
Lo stile del tondo di S. Giobbe, evidentemente già in possesso di una sua riconoscibilità, non si lascia rintracciare ...
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BERCHET, Giovanni
Giuliano Innamorati
Nacque a Milano il 23 dicembre 1783, da Federico e da Caterina Silvestri, primogenito di otto figli.
Il padre era un modesto commerciante di origine svizzero-francese [...] universale partecipazione degli uomini alla poesia, distinta nei moduli dell'attivo e del passivo; il rapporto sociale e storico del linguaggio (e dunque dell'arte), che si differenzia e necessariamente si qualifica nel corso dei tempi e di fronte ai ...
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MENGOLI, Pietro
Marta Cavazza
MENGOLI, Pietro. – Nacque a Bologna da Simone e da Lucia Uccelli secondo diversi studiosi nel 1625, ma più probabilmente nel 1626.
Quest’ultima data è dedotta da una testimonianza [...] di vita e dopo la morte oscurò le opere e le idee del M. potrebbe essere dovuto, oltre che al suo linguaggio impervio, anche al fatto che la sua algebrizzazione della geometria era in contrasto con le pratiche matematiche ancora prevalenti alla fine ...
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DORIGNY, Louis (Ludovico)
Francesca D'Arcais
Nacque dal pittore Michel e da Giovanna Angelica Vouet, figlia di Simon Vouet, a Parigi il 14 giugno 1654; fu fratello del pittore Nicolas. La sua prima educazione [...] di S. Silvestro (1681), ammirata per lo stile, la maestria e per la sua macchinosità (Zanetti, 1771). Non conosciamo il linguaggio del D. in questo torno di anni, ma certo il suo decorativismo doveva avere molti ricordi del barocco romano, anche se ...
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BASTIANELLI, Giannotto
Raoul Meloncelli
Nato a Fiesole (Firenze) il 20 luglio 1883, praticamente autodidatta, raggiunse assai presto una salda e seria preparazione musicale, tanto da divenire insegnante [...] e una freschezza in itetto contrasto con la critica dell'età precedente. Studioso del dramma musicale, definì l'"opera" un linguaggio sui generis, rifiutando il concetto di sintesi tra poesia e musica. Sostenne i valori dell'opera tradizionale e ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...