intenzionale
Vincenzo Valente
Il termine è del linguaggio scolastico (latino intentionalis) ed è derivato da ‛ intenzione ' (v.) nel senso di " idea ", " concetto ". D. lo usa in Cv III VI 6 non voglio [...] altro dire se non ch'ella [la forma umana] è così fatta come l'essemplo intenzionale che de la umana essenzia è ne la divina mente, dove i. indica l'esempio o modello ideale della natura umana in quanto ...
Leggi Tutto
covercianese
s. m. Per metonimia topografica, il linguaggio fantasioso e talvolta improvvisato tipico del Centro tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ha sede a Coverciano.
• Il covercianese, [...] cos’è il covercianese? Per seguire le partite di calcio ormai ci vuole il vocabolario. Anzi, il più delle volte, non serve neanche quello. [...] L’uso la fa sempre da padrone. È capitato più volte che ...
Leggi Tutto
bungabunghese
agg. (scherz. iron.) Che richiama il linguaggio del bunga-bunga.
• Urge comporre una melodia e un testo che ‒ compenetrandosi ‒ colgano la complessità della questione. Magari con tanto [...] di versione remix, o di strategia sanremese, dove lo scandaletto fa audience. Al limite preparare uno stornello da cantare sotto la finestra dell’amata. Dobbiamo sbrigarci, perché su YouTube è già pieno ...
Leggi Tutto
influenza
Vincenzo Valente
È termine tecnico del linguaggio filosofico-scientifico (latino influentia, influxus) e indica l' ‛ influsso ' o la ‛ virtù ' (virtus sive influentia, Quaestio 67) esercitata [...] dai corpi celesti sul mondo sublunare. D. lo usa in riferimento all'influsso celeste sull'anima umana: Cv IV XXI 9 E in questa cotale anima è la vertude sua propria, e la intellettuale, e la divina, cioè ...
Leggi Tutto
È la parte inferiore del tronco, contenente nell'uomo la maggior parte dell'apparato digerente e dell'apparato urogenitale. Gli organi relativi sono posti in una cavità (cavità addominale) separata in alto, per mezzo del diaframma, da quella toracica, ma che in basso si continua senza limiti con la cavità del bacino. Quindi se all'esame esterno l'addome appare delimitato fra il margine costale e il ...
Leggi Tutto
regnare
Alessandro Niccoli
È vocabolo proprio del linguaggio poetico, e più specificamente della Commedia (un solo esempio nelle Rime).
In Pd XI 6 Chi dietro a iura... / sen giva, e chi seguendo sacerdozio, [...] / e chi regnar per forza o per sofismi, r. significa " esercitare signoria politica, potere " (vedi, nel senso di " esercitare le funzioni di re ", Mn II III 10 qui Frigiam regnaverunt): il verbo è posto ...
Leggi Tutto
rifare
Alessandro Niccoli
È vocabolo esclusivo del linguaggio poetico, con due occorrenze nelle Rime (una in un sonetto ‛ comico '); tutte le altre nella Commedia.
Nella maggioranza dei casi, è usato [...] come riflessivo per indicare il recupero, da parte del soggetto, della qualità o condizione espressa dal predicato: Pg XII 7 dritto sì come andar vuolsi rife'mi / con la persona; XXIII 66 Tutta esta gente ...
Leggi Tutto
bersanese
s. m. e agg. (iron.) Il linguaggio colorito di Pier Luigi Bersani.
• Alla fine Roberta Lombardi, la poliziotta cattiva, ringrazia Bersani solo ed esclusivamente per la concessione della diretta [...] streaming. «S’immagini, per così poco», replica il leader Pd, che di fronte alla coppia nuovista, tutta Rete e 2.0, sceglie mezz’ora di bersanese puro. «O si va a messa o si sta a casa», è la frase cult ...
Leggi Tutto
gastrolinguistico
(gastro-linguistico), agg. (iron.) Relativo al linguaggio che denomina o descrive le preparazioni e i prodotti enogastronomici.
• Le tendenze gastro-linguistiche dominanti sono due. [...] La prima è uno sfoggio maniacale, e non richiesto, di tutti gli ingredienti del piatto: «la scaloppa di vitella su letto di scarola di campo con ristretto di marsala, scaglie di cedro e sale di Cervia», ...
Leggi Tutto
sabda
śabda
Termine sanscr. che indica il linguaggio sotto il profilo linguistico ed epistemologico, ossia in quanto mezzo di valida conoscenza (pramāṇa). Le scuole filosofiche indiane si dividono fra [...] chi interpreta ś. (in quanto pramāṇa) come la testimonianza di un autore degno di fede (āptavacana) e chi lo interpreta come comunicazione linguistica prescindente da un autore (śāstra). In questo secondo ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...