Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] , Roma-Bari, Laterza, 2 voll., vol. 2º (La variazione e gli usi), pp. 237-277.
Trifone, Maurizio (2006), Il linguaggio burocratico, in Id. (a cura di), Lingua e identità. Una storia sociale dell’italiano, Roma, Carocci, pp. 213-240.
Zolli ...
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metalinguaggio
Linguaggio attraverso il quale è possibile fare riferimento o fornire una trattazione o teoria (definendone sintassi e semantica) di un altro linguaggio detto linguaggio oggetto. Il linguaggio [...] tutti gli enunciati della forma «“N è vero (in L)” se e solo se p» dove N è il nome per un enunciato del linguaggio L, e p è la sua traduzione nel m. in cui la definizione è formulata. Tarski, inoltre, evidenziò come l’identificazione del m. e ...
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Disturbo del linguaggio, diverso dai vari tipi di mutismo e indipendente da disturbi dell’apparato fonatorio o dell’organo uditivo: consiste nella perdita della capacità di esprimere ( a. motoria, detta [...] ma non sa formulare in parole il proprio pensiero. Nel secondo caso, l’eloquio è conservato, ma non viene compreso il linguaggio altrui, che appare come se fosse espresso in lingua ignota.
Le a. sono dovute a lesioni anatomiche di determinate regioni ...
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Incapacità d’usare il linguaggio locutorio. A parte i casi nei quali è dovuto a ritardo o mancato sviluppo del linguaggio (sordomutismo ecc.), il m. può riscontrarsi in corso di malattie mentali (inibizione [...]
Il termine muto, indicante persona che non può far uso della parola, perché affetta da m., per la sua genericità, non è usato nel linguaggio scientifico, in cui si adoperano i termini relativi al tipo di disturbo specifico, quali sordomuto, afasico. ...
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Pascal
Pascal linguaggio di programmazione di alto livello formulato all’inizio degli anni Settanta a Zurigo dall’informatico svizzero N. Wirth e che prende il nome dal matematico e filosofo francese [...] costruire gli algoritmi, rendendo la programmazione più vicina al linguaggio umano (si veda anche → funzione (in un linguaggio di programmazione)).
Basato su un altro linguaggio procedurale strutturato, l’algol (nato in Europa negli anni Cinquanta ...
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Linguista e filosofo del linguaggio italiano (Torre Annunziata, Napoli, 1932 - Roma 2017), si è occupato soprattutto di linguistica generale, con attenzione al rapporto tra lingua e società.
Laureatosi [...] A. Pagliaro nel 1956, ha insegnato nelle univ. di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Prof. ordinario di Filosofia del linguaggio presso l'univ. di Roma "La Sapienza" (1974-1996), dal 1996 è stato ordinario di Linguistica generale presso la stessa ...
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sicilianismi
Ghino Ghinassi
Il linguaggio della lirica duecentesca, e non solo della lirica, fu profondamente segnato dalla koinè creata dalla prima scuola poetica italiana, la cosiddetta scuola siciliana. [...] XXIV 10, dove si trova anche deggio); e si pensi soprattutto agl'imperfetti e ai condizionali in -ia, penetrati nel linguaggio poetico attraverso i siciliani e presenti nelle liriche dantesche, il primo parcamente solo in rima (Vn XXIII 18 8, XXIV 7 ...
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stirpe Nel linguaggio dell’antropologia culturale e sociale, sinonimo di etnia e, più specificamente, di clan e lignaggio (la sinonimia con razza, propria del linguaggio popolare, era ed è considerata [...] errata perché confonde in maniera indistinta i caratteri culturali e linguistici con quelli fisiologici) ...
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In informatica, linguaggio di programmazione, sviluppato alla fine degli anni Settanta del 20° sec., destinato alle applicazioni militari del Dipartimento della Difesa statunitense. È stato così chiamato [...] in onore della scienziata Augusta Ada Byron Lovelace, che, nella seconda metà dell’Ottocento, formulò un primo linguaggio di programmazione per identificare i numeri di Bernoulli. ...
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Nel linguaggio economico, il limite massimo di una tariffa, di un fido, dell’aliquota di un premio, in opposizione al limite minimo (o minimale). Nel linguaggio bancario si parla così di m. di sconto; [...] nella tecnica assicurativa m. (o m. di rischio), la somma massima che l’assicuratore è tenuto per contratto a garantire sopra ogni rischio assicurato ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...