nanna
Voce del linguaggio infantile, che indica, con l'onomatopea, la cantilena che si fa ai bimbi per addormentarli. Nell'unica occorrenza di Pg XXIII 111 colui che mo si consola con nanna, D. dice [...] che Firenze sarà colpita prima che diventi pubere chi nel 1300 era appena nato ...
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inconvertibile
Non convertibile. Nel linguaggio economico, detto soprattutto del biglietto di banca o di Stato quando non ne sia ammessa la conversione, presso l’istituto di emissione, in monete metalliche, [...] in metallo, in lingotti o in valute estere convertibili. Detto anche di moneta i cui cambi con l’estero non siano liberi o di un titolo del debito pubblico che lo Stato, all’atto dell’emissione o di una ...
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embolofrasia
Disturbo del linguaggio, consistente nell’incastrare continuamente una data parola, superflua o illogica, oppure interiezioni, nella serie delle altre parole che costituiscono il discorso. [...] L’e. è caratteristica dell’afasia, nei suoi stadi iniziali, spec. quella che caratterizza la demenza frontotemporale di Pick, e della balbuzie: in questo caso l’e. è costituita da parole e dall’utilizzo ...
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perseverazione
Disturbo del linguaggio, della prassi o dell’ideazione, consistente nella tendenza a ripetere più volte con monotonia la stessa parola o la stessa frase, oppure le stesse azioni, o, ancora, [...] a ricadere sempre nelle medesime idee. Quest’ultima, la p. dell’ideazione, è accompagnata dalla diminuzione della fluidità del pensiero e si osserva nelle sindromi psichiatriche secondarie a una patologia ...
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acting-out
Nel linguaggio psicoanalitico, locuzione (letteralmente traducibile dall’ingl. con «passaggio all’atto») con la quale si designa il rivivere, da parte del soggetto, atteggiamenti, emozioni [...] e conflitti inconsci riattivati nel transfert, operando così una vera e propria sostituzione del pensiero con l’azione; in pratica l’a. inquadra azioni che esprimono una manifestazione impulsiva e che ...
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perseverazione
Disturbo del linguaggio, della prassi o dell’ideazione, consistente nella tendenza a ripetere più volte con monotonia la stessa parola o la stessa frase, oppure le stesse azioni, o, ancora, [...] a ricadere sempre nelle medesime idee. Quest’ultima, la p. dell’ideazione, è accompagnata dalla diminuzione della fluidità del pensiero e si osserva nelle sindromi psico-organiche e in vari disturbi ossessivi ...
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funzione (in un linguaggio di programmazione)
funzione (in un linguaggio di programmazione) parola riservata di un linguaggio di programmazione indicante una particolare procedura operativa, disponibile [...] volta una variabile.
Una funzione, così come una → procedura, è, quindi, assimilabile a un vero sottoprogramma di un linguaggio strutturato e può essere richiamata più volte nel corso dell’esecuzione del programma principale. Tuttavia, con i termini ...
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velina
s. f. – Nel linguaggio giornalistico e televisivo, bella ragazza che, in genere senza parlare, accompagna con passi di danza e atteggiamenti ammiccanti i momenti di uno spettacolo televisivo di [...] intrattenimento, uno show, una pubblicità. Il termine ha avuto origine dalla trasmissione televisiva Striscia la notizia e si richiama alla presenza sulla scena di ragazze incaricate di portare al conduttore ...
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appostare
Vocabolo del linguaggio venatorio derivato da ‛ posta ' (v.); vale propriamente " nascondersi per spiare e sorprendere un animale " (cfr. If XIII 112-113 similemente a colui che venire / sente [...] 'l porco e la caccia a la sua posta). D. lo usa nel significato figurato di " cercare ", " tentare di scoprire ": questo [riferito al senso morale] è quello che li lettori deono intentamente andare appostando ...
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chierico
Nel linguaggio della Chiesa, chi è ministro sacro di istituzione divina (diacono, presbitero o vescovo), con il compito di governare spiritualmente i fedeli; il termine c. è contrapposto a laico. [...] Fino al Concilio vaticano II i c. erano coloro che entravano a far parte del clero ricevendo già solo gli ordini sacri minori. Grazie a ciò potevano godere di benefici e delle immunità (giuridiche, fiscali) ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...