Linguaggio e globalizzazione
Benedetta Baldi
Leonardo M. Savoia
Il termine globalizzazione designa un insieme di processi d'integrazione in campo socioeconomico e nelle comunicazioni che si è affermato [...] cultura e nel pensiero in un mondo nel quale distanze e differenze tendono a essere sempre meno percepibili. Riguardo al linguaggio, molti autori mettono in luce il processo di riduzione del numero di lingue parlate, di omologazione del modo di usare ...
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Il linguaggio giuridico-amministrativo è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti in campo giuridico: testi normativi, come leggi, decreti, [...] , come monografie, articoli in riviste specialistiche.
Il riferimento ai testi (➔ testo, tipi di) e non direttamente al linguaggio settoriale e a sue caratteristiche generali è necessario data la marcata varietà interna della lingua giuridica. Da una ...
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proposizioni, linguaggio delle
proposizioni, linguaggio delle linguaggio formale che ha come oggetti le → proposizioni o enunciati (si veda: → enunciati, linguaggio degli). ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] Italiana (Roma, 1-5 ottobre 2002), a cura di P. D’Achille, Firenze, Cesati, pp. 763-777.
Catricalà, Maria (20092), Il linguaggio della moda, in Lingua e identità. Una storia sociale dell’italiano, a cura di P. Trifone, Roma, Carocci, pp. 105-129 (1a ...
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Il linguaggio della cortesia è l’insieme delle strategie, norme e convenzioni verbali adottate da una comunità per contenere la conflittualità e favorire l’armonia nell’interazione comunicativa. In quanto [...] . 3º (Speech acts), pp. 41-58 (trad. it. Logica e conversazione, in Gli atti linguistici. Aspetti e problemi di filosofia del linguaggio, a cura di M. Sbisà, Milano, Feltrinelli 1978, pp. 199-219).
Held, Gudrun (2005), Politeness in Italy. The art of ...
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Derivato del verbo di origine latina divulgare, il nome divulgazione, attestato nell’italiano antico con il valore di «diffusione», «pubblicazione» di notizie, scritti, ecc., ha acquisito solo in epoca [...] ), a cura di T. De Mauro et al., Roma, Bulzoni, pp. 153-164.
De Mauro, Tullio (1992), I linguaggi scientifici nel giornalismo italiano, in Il linguaggio del giornalismo, a cura di M. Medici & D. Proietti, Milano, Mursia - Mont-Blanc, pp. 73-82 ...
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«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] (medici e farmacologici in primis) e quelli deformati e inventati si inseriscono in uno stile a tratti lirico, il linguaggio letterario si alterna con quelli regionale e popolare (Cresti 1992: 117):
taglia, scorcia, sensovieta
Cala da quella macchina ...
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linguaggio dei segni
Forma di comunicazione non verbale mediante gesti simbolici utilizzata dalle persone sorde. Negli individui colpiti da sordità profonda in età prelinguistica l’apprendimento del [...] , di un lessico e di una sintassi e in cui il segnale linguistico è organizzato spazialmente. Analogamente al linguaggio parlato, il l. dei s. presenta differenze geografiche, a livello sia lessicale sia sintattico (American sign language, British ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] come segno, o nozioni inedite come codice, sintagma ecc. appaiono meglio definiti. In secondo luogo l'analisi del cinema come linguaggio si collega in modo più organico ad altri campi di ricerca, di cui la semiotica è protagonista, come lo studio del ...
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linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina [...] grammaticali del greco, ricalcate poi dai primi scrittori di grammatica latina. La visione che aristotelici e stoici ebbero del linguaggio fu di tipo fenomenologico e descrittivo. Vi fu tuttavia nel mondo classico un filone, recessivo, che vide nelle ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...