Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] ad allontanarsi dagli schemi tradizionali e dai linguaggi arcaicizzanti passando a un linguaggio più realistico. La poesia si apre una stessa materia in modi diversi.
(f) Il verbale. Il verbale è un documento redatto da una persona incaricata con lo ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] sole riscalda la stanza).
Benché esistano diversi tipi di predicati non verbali (in particolare nomi e aggettivi; cfr. § 2), si 205 (trad. it. Concetto e oggetto, in La struttura logica del linguaggio, a cura di A. Bonomi, Milano, Bompiani, 1973, pp. ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] in nasale palatale (sognamo o sogniamo? disegnamo o disegniamo?) (➔ coniugazione verbale);
(c) il plurale dei nomi in -cia e -gia ( Laterza.
De Mauro, Tullio (1977), Scuola e linguaggio. Questioni di educazione linguistica, Roma, Editori Riuniti.
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] nel settore dei clitici e nell’uso dei tempi verbali. La riduzione della polimorfia (e anche dell’allomorfia Eugenio (1971), Sistema, norma e «parole», in Id., Teoria del linguaggio e linguistica generale: sette studi, Bari, Laterza, pp. 19-103.
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] il caso in cui il soggetto della predicazione non è espresso verbalmente ma è presente nel contesto:
(13) sempre bella! situazioni parlate formali (per es., nel linguaggio politico; ➔ politica, linguaggio della) o nella scrittura contemporanea (per ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] .
Bibliografia
M. Argyle, Bodily communication, London, Methuen, 1975 (trad. it. Il corpo e il suo linguaggio. Studio sulla comunicazione non verbale, Bologna, Zanichelli, 1978).
E. Canetti, Masse und Macht, Hamburg, Claassen, 1960 (trad. it. Milano ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] un accusativo
b. eccotela, con un dativo e un accusativo
Se il sintagma verbale contiene un solo verbo, la scelta dell’ospite è ovvia. Si noti che (compresa la forma di cortesia; ➔ cortesia, linguaggio della), il verbo non è all’imperativo bensì al ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] ‘piene’ (nomi propri, nomi comuni, ecc.) o della morfologia verbale. Così, per es., il sintagma i giocattoli è segno di coesione cioè, un’effettività molto povera o scadente. «Un linguaggio creativo con un contenuto inconsueto esercita, al contrario, ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] Boccaccio mostra verso i tipi argentei si concentrano nella morfologia verbale, come il congiuntivo di dare e stare, che ha 122) e si colloca al crocevia di importanti aree del linguaggio boccacciano; in quanto espressione concisa e arguta, esso s’ ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] «provincie napolitane»);
(d) il toscano e il «linguaggio letterario degli Italiani».
Lo schizzo ascoliano, per precisione uno all’altro idioma, sia all’interno della stessa interazione verbale, sia all’interno della stessa frase (➔ commutazione di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...