metafora
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nell'usare in luogo del vocabolo proprio un vocabolo diverso attinto ad altro campo semantico. Il trasferimento del vocabolo da un campo a un altro [...] XXIX 66 (m. cui già è ricorso il poeta con l'inconsueta forma verbale s'abbica, IX 78). Nel secondo caso si parla invece di santa , il fiume di luce e la rosa dei beati. Al linguaggio mistico si collega la m. che esprime il piacere della visione ...
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Pubblicita e grafica
Cesare De Seta
di Cesare De Seta
Pubblicità e grafica
sommario: 1. Introduzione. 2. Le origini della pubblicità e la sua fortuna nell'Ottocento. 3. L'uso del tempo libero. 4. Guerre, [...] primo luogo, la pubblicità ha una natura doppia: una verbale e una visiva; in secondo luogo, il prodotto nasce , Castello di Poppi, Arezzo 1970.
Corti, M., Il linguaggio della pubblicità, in I linguaggi settoriali in Italia (a cura di G. L. Beccaria), ...
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Evoluzione biologica ed evoluzione culturale
Francesco Ferretti
Secondo una definizione che si impone per la chiarezza intuitiva, l’essere umano è un «animale culturale». Dietro l’immediatezza di questo [...] punto da renderli adattamenti biologici specifici (v. fig.). Il fatto che esistano dispositivi cognitivi adattati al linguaggio mostra che l’evoluzione della comunicazione verbale non segue soltanto uno sviluppo di tipo culturale.
Tanto basti per il ...
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La coscienza e i suoi fondamenti biologici
Mario Manfredi
Per la neurologia clinica, la coscienza è un parametro semeiotico obiettivabile e misurabile, definibile come la consapevolezza di sé e dell’ambiente [...] biologico della coscienza (oltre che, naturalmente, dei canali motori per motilità corporea per il linguaggio). Si pensi, per es., al comportamento motorio e verbale di un guidatore che nel traffico si trova improvvisamente di fronte un’auto che non ...
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come (com o com'; como; con)
Mario Medici
La forma ‛ como ' è usata da D. solo due volte, in rima, nella Commedia, precisamente in If XXIV 112 E qual è quel che cade, e non sa como, e Pg XXIII 36 Chi [...] più svariati modi formali, e spesso con ellissi verbale, un rapporto di comparazione o di equiparazione (dal come e il quando ", oggi usuale, come altre analoghe, nel linguaggio familiare. A questi due casi si potrebbero forse accostare i seguenti: ...
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BENEDETTI, Iacopo
Franca Ageno Brambilla
Della nobile famiglia dei Benedetti da Todi, è più noto sotto il nome di Iacopone. Le biografie antiche che ce ne restano sono in gran parte prive di fondamento [...] , una certa uniformità e quasi fissità di immagini e di linguaggio. Il "fervore un poco sottile e affannoso" del mistico scrittore dà ragione del carattere nominale assai più che verbale della sua sintassi; e potremmo vedere la tensione spirituale ...
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Fiore, IL
Gianfranco Contini
Poemetto da alcuni critici attribuito a D., mentre la paternità è da altri, e soprattutto era un tempo, energicamente contrastata. E contenuto esclusivamente in un manoscritto [...] d'indizi, ma di un organismo mnemonico che è insieme verbale, concettuale (o sinonimico), fonico e ritmico, del tutto legittima attribuzione del " Fiore " a D., in appendice a Il linguaggio segreto di D. e dei " Fedeli d'Amore ", Roma 1928 ...
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La guerra in ῾Irāq
Maurizio Melani
La guerra e le sue lezioni
La guerra in ῾Irāq fu voluta dal presidente degli Stati Uniti George W. Bush e dal gruppo di neoconservatori giunti con lui al potere nel [...] Il suo comportamento caratterizzato inizialmente da un’opposizione verbale all’intervento, accompagnata però da una sostanziale Alla violenza politico-religiosa (‘settaria’ nel linguaggio iracheno) si aggiugeva quella della criminalità comune ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
Da circa un secolo e mezzo nell’ambito degli studi scientifici sulla mente si è progressivamente sviluppata l’idea che il linguaggio, come le altre facoltà [...] i lessici fonologici di input e output: alcuni pazienti (sordi verbali), pur in presenza di un normale udito periferico, non comprendono il linguaggio parlato, mentre la comprensione del linguaggio scritto e la denominazione sia orale sia scritta è ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
I giuristi e il diritto feudale
Mario Montorzi
I teorici del diritto arrivano ben tardi sui campi dell’esperienza feudale: non è infatti possibile parlare da subito dell’esistenza di un vero e proprio [...] in parallelo il crogiuolo etnico entro cui si svolse la formazione dei linguaggi volgari.
Colpisce, poi, non poco, come il rapporto di soccida terminologica.
In quella sede, una forma soltanto verbale (un mera parola come Gewere, vestitura) viene ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...