Leone XIII
Francesco Malgeri
Vincenzo Gioacchino Pecci nacque il 2 marzo 1810 a Carpineto Romano, un piccolo centro del Lazio meridionale, collocato sulle pendici dei monti Lepini. Figlio dell'agiato [...] le scuole cattoliche, in modo da formare un'opinione e un linguaggio comune e come tale potere influire anche sul mondo della cultura laica all'esegesi biblica, precisando che l'interpretazione di tutta la Scrittura doveva comunque ispirarsi ...
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Religione
Mircea Eliade
sommario: 1. Definizioni: la religione e il sacro. 2. Manifestazione del sacro. 3. Lo spazio sacro. 4. Vivere in un mondo sacro. 5. Il tempo sacro. 6. La struttura delle feste. [...] fra il mondo terrestre e gli Inferi. W. W. Roscher ha interpretato il mundus come un omphalos, cioè l'ombelico della terra; ogni città e spiegò la nascita degli dei come una ‛malattia del linguaggio': quel che prima altro non era che nome, nomen, ...
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Autorità
Carlo Galli
Introduzione
Il termine 'autorità' riveste, nel linguaggio comune e in quello scientifico, una vasta gamma di significati, designando sia il fondamento o il criterio che origina [...] a Dio, che viene a essere, in quest'ottica, la vera e unica autorità. Da questa fonte di non univoca interpretazione discendono tanto le tesi di Eusebio di Cesarea (260-339) - sostenitore del cesaropapismo, che, teorizzando a favore di Costantino la ...
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LUCE
G. Federici Vescovini
Nel Medioevo la l. è stata considerata secondo angolazioni molteplici e diverse.
Religione della luce
Nelle religioni iraniche dualistiche, come lo zoroastrismo, il mitraismo [...] le leggi e l'ordinamento armonico che regge tutte le esistenze. Si tratta dell'interpretazione in senso mistico di Gn. 1, 3, di Sal. 19 (18), 2 ed emanazioni delle sĕfīrōt. La l. è un linguaggio divino, di cui le sĕfīrōt sono gli attributi di ...
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Cattolicesimo
Luigi Sartori
sommario: 1. Ecumenismo: sfida per una nuova cattolicità: a) cammino comune con le altre confessioni; b) dentro la storia generale; c) assunzione della prospettiva escatologica. [...] pura e semplice ripetizione delle parole ascoltate, ma va inteso sempre anche come ‛interpretazione', come riproduzione delle cose udite ma tramite nuove parole, un nuovo linguaggio. Il problema di oggi, però, non è soltanto questo, che può valere ...
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Religioni primitive
Ioan M. Lewis
Introduzione
Il concetto di 'religioni primitive' è in parte retaggio di concezioni evoluzionistiche della società e in parte espressione dei pregiudizi delle grandi [...] a uno spirito o demone malvagio. Le disgrazie sono interpretate come sintomi di una possessione da parte degli spiriti: modellata sulle relazioni coniugali ed espressa nel linguaggio estatico proprio del misticismo in generale, costituisce ...
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GUIDO di Pietro, detto il Beato Angelico
Magnolia Scudieri
Nacque nei pressi di Vicchio di Mugello, probabilmente poco prima del 1400. Divenne poi fra Giovanni nel convento dei domenicani riformati [...] il suo capolavoro, G. si esprime, tuttavia, con un linguaggio assai diverso da quello incontrato finora nelle sue opere su tavola, nel capitolo, in basso a sinistra. L'intera ipotesi interpretativa, che rafforza l'idea che per il programma degli ...
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ANTONELLI, Giacomo
Roger Aubert
Nacque il 2 apr. 1806 a Sonnino, da famiglia di origine modestissima, arricchitasi poi in fortunate speculazioni immobiliari.
Mandato a Roma dal padre Domenico, che desiderava [...] da Torino, da Parigi e da Londra, sarebbe stato interpretato come un segno di debolezza.
Era un ragionamento che non ostacoli minuti, nel ricucire gli strappi prodotti dal linguaggio di un pontefice facilmente dimentico delle forme cancelleresche. ...
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Antropomorfismo
Sante Di Giorgi
Marco Aime
Marco Bussagli
Il termine antropomorfismo (dal greco ἄνθρωπος, "uomo" e μορϕή, "forma") designa, in senso lato, la tendenza a conferire aspetto umano alla [...] oggetti di esperienza; questo antropomorfismo di fatto riguarda solo il linguaggio e non l'oggetto stesso. Ma è soprattutto L.A del segno all'immagine umana potrebbe essere interpretato come un'ulteriore conferma del continuo dialogo esistente ...
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CIAMPOLI, Giovanni battista
Augusto De Ferrari
Nacque a Firenze nel 1590 da antica e nobile (ma non ricca) famiglia, che, come ramo dei Cavalcanti, risale al 1300.
Poco si sa del padre, Lodovico, e [...] inoltre lo invitava a lasciare alla Chiesa il campo dell'interpretazione delle Scritture e a diffidare del card. Bellarmino.
Tra morali su tutta una serie di pregiudizi, sul linguaggio, sulla nascita della virtù, sulla proprietà, sulla ragione ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...