Regista e scenarista cinematografico, nato a Rimini il 20 gennaio 1920; ha avuto una gioventù movimentata durante la quale ha esercitato varî mestieri; poi caricaturista (anche per il Marc'Aurelio), autore [...] il Bidone (1955) e Le notti di Cabiria (1957, con l'interpretazione della Masina). Nel 1960 ha diretto La dolce vita, importante per la di personaggi e ambienti, la grande ricchezza di motivi interiori e la coerenza del suo linguaggio espressivo. ...
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Renoir, Jean
Giorgio De Vincenti
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 15 settembre 1894 e morto a Los Angeles il 12 febbraio 1979. Maestro dell'arte cinematografica, fu considerato un [...] dell'acqua, e da un'acuta sperimentazione tecnica e di linguaggio. Presente già in Catherine, realizzato da Albert Dieudonné nel purge bébé (1931), tratto dalla commedia di G. Feydeau e interpretato da Simon e Fernandel, è il primo film sonoro di ...
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Gassman, Vittorio (propr. Gassmann, Vittorio)
Enzo Siciliano
Attore e regista teatrale e cinematografico, scrittore, nato a Struppa (Genova) il 1° settembre 1922 e morto a Roma il 29 giugno 2000. Personalità [...] capacità espressive, incanaglito e balbuziente, rovesciandolo dal linguaggio aulico al gergo malandrino e beota. Il primattore La macchina da scrivere di J. Cocteau. Nella stagione 1947-48 interpretò fra l'altro Tutti miei figli di A. Miller con Evi ...
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Bene, Carmelo
Francesco Suriano
Autore, regista e attore teatrale e cinematografico, nato a Campi Salentina (Lecce) il 1° settembre 1937 e morto a Roma il 16 marzo 2002. Prevalentemente uomo di teatro, [...] aperto alle novità, in grado di recepire un linguaggio cinematografico diverso, decostruito.
Cresciuto in una famiglia l'adattamento del Caligola di A. Camus, da lui stesso interpretato. Il suo teatro presenta diverse fasi; se nel corso degli ...
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Germania
Giovanni Spagnoletti
Cinematografia
Le origini del cinema: 1895-1918
Riscoperta dalla grande retrospettiva Prima di Caligari, presentata nell'11a edizione delle "Giornate del cinema muto" di [...] Max Mack, segnarono un primo punto fermo nell'affermazione del linguaggio filmico in G. mentre di lì a poco un genio dei primi teorici della specificità del mezzo: nei film da lui interpretati, Der Student von Prag (1913) di Stellan Rye e Der Golem ...
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Italia
Guido Fink
Marco Pistoia
Bruno Roberti
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti del Novecento
Durante le feste di Pasqua del 1897 un fotografo francese, Henri Le Lieure, aprì con il socio [...] 'aulici' e popolari, mediante l'adozione di un linguaggio maccheronico e il ricorso al paradosso, e con la 1993; Il barbiere di Rio, 1996; Il mio West, 1998) e interpretati da lui stesso, l'ultimo in coppia con Massimo Ceccherini (anch'egli regista ...
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Estetica del cinema
Emilio Garroni
L'espressione estetica del cinema (come ogni altra espressione che leghi la parola estetica a un'arte particolare: estetica della pittura, della musica, e così via) [...] quotidiana, al modo di Kulešov, e neppure l'"occhio della rivoluzione" o, si può dire, il "linguaggio della realtà", al modo di Vertov. È interpretazione della realtà, di cui tende a mostrare il senso profondo oggettivo, storico, nonché il senso che ...
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Francia
Paolo Marocco
Cinematografia
In F. nacque ufficialmente il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Louis e Auguste Lumière organizzarono al Grand Café di Parigi il primo spettacolo pubblico e [...] di André Calmettes e Charles-Gustave-Auguste Le Bargy, interpretato da attori della Comédie française. I Lafitte furono ben , 2001, Il nemico alle porte). Besson ha coniugato il linguaggio dei fumetti con il film d'azione hollywoodiano (Nikita, 1990 ...
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Francesco Zippel
Colonna sonora
«La musica per film ha il gesto del bambino che canta nel buio per proteggersi»
(T.W. Adorno)
Intervista a Ennio Morricone
di
25 febbraio
Nell’annuale cerimonia di consegna [...] Bargy e A. Calmettes su sceneggiatura di H. Lavedan e con interpreti della Comédie Française, per il quale si chiese e ottenne il contributo , mantenendo così una propria singolare autonomia di linguaggio anche in sede concertistica. Per questo è ...
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CHIARI (Annicchiarico), Walter Michele Armando
Nacque l'8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre [...] ’arte di Chiari è stata il dominio assoluto del linguaggio, dunque della parola, base della cultura teatrale, entro amica: «Walter Chiari è un comico, non un attore. Non sa interpretare un personaggio, tutt'al più lo inventa; e non è la medesima cosa ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...