FRANGIPANE, Niccolò
Matteo Mancini
Figlio di Matteo, nacque forse a Padova (Brandolese, 1795) probabilmente nel secondo quarto del XVI secolo. Spesso confuso in passato con un omonimo pittore friulano [...] la sacrestia dei Frari; anche questo dipinto è di derivazione tizianesca sebbene il modello sia interpretato, sostiene Venturi (1934), attraverso un linguaggio nordico e chiassone. L'anno seguente il F. risulta iscritto alla fraglia dei pittori di ...
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Broken Blossoms
Leopoldo Santovincenzo
(USA, 1918, 1919, Giglio infranto, colorato, 91m a 22 fps); regia: David Wark Griffith; produzione: David Wark Griffith; soggetto: dal racconto The Chink and the [...] tabù del cinema americano. La maggiore attenzione è dedicata al linguaggio dei corpi. Come ha osservato Martin Scorsese "i loro corpi diventano vivi". Lillian Gish, icona del cinema griffithiano, interpreta il ruolo di una dodicenne. La sua goffa e ...
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Akerman, Chantal
Daniela Turco
Regista cinematografica belga, di famiglia ebrea, nata a Bruxelles il 6 giugno 1950. La A. ha compiuto un percorso che, soprattutto agli esordi, si è intrecciato con quello [...] filmico, ha contribuito a tracciare la mappa di un nuovo linguaggio espressivo.
Figlia di piccoli commercianti ebrei di origine polacca piani-sequenza e girato in sole sei settimane. Interpretato da Delphine Seyrig, è forse il film maggiormente ...
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Addio giovinezza!
Piero Pruzzo
(Italia 1940, bianco e nero, 94m); regia: Ferdinando Maria Poggioli; produzione: ICI/SAFIC; soggetto: dall'omonimo testo teatrale di Sandro Camasio e Nino Oxilia; sceneggiatura: [...] equilibrio tra rispetto del testo letterario e autonomia del linguaggio filmico. Addio giovinezza! ne è un esempio felice. Così come un esempio probante della sua capacità di dirigere gli interpreti: la sensibilità di Maria Denis si traduce in calore ...
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interpretazione
Il termine copre una molteplicità di usi, tutti più o meno riconducibili a un procedimento di decodifica di un testo (per es., della Bibbia), di un simbolo o anche di un comportamento [...] . Winch, von Wright) mostra verso il comportamento non linguistico (anch’esso ricondotto a una forma di linguaggio) quando sottolinea l’aspetto interpretativo, in base ai contesti pubblici e alle regole implicite in una comunità, dell’attribuzione di ...
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Un chant d'amour
Eric De Kuyper
(Francia 1950, bianco e nero, 26m), regia: Jean Genet; produzione: Nikos Papatakis; sceneggiatura: Jean Genet; fotografia: Jacques Natteau; montaggio: Jean Genet.
In [...] affrontato direttamente e con straordinaria padronanza del linguaggio cinematografico. Lo spettatore che conosce Genet il momento in cui la macchina da presa si innamora dei suoi interpreti. Il cinema di Josef von Sternberg e quello della Passion de ...
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FILOSI (Filozzi), Giuseppe
Flaminia Gennari Santori
Non si conoscono i dati biografici di questo incisore che, dal quarto al settimo decennio del XVIII secolo, fu attivo a Venezia, soprattutto nel campo [...] e finalini dei capitoli, Il falconiere trasferito ed interpretato coll'uccellatura a vischio, un poemetto sulla caccia di vagabondo Salsiccia Salisburghese dal tedesco portati nell'italiano linguaggio e descritti in ottava rima, e le illustrazioni ...
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Jakubowska, Wanda
Alessandro Loppi
Riccardo Martelli
Regista cinematografica polacca, di origine ebraica, nata a Varsavia il 10 novembre 1907 e morta ivi il 25 febbraio 1998. Prima donna regista del [...] delle donne detenute ad Auschwitz. Il film fu interpretato dalle stesse sopravvissute, alcune delle quali furono persino erano attrici professioniste, per cui fu usato spesso un linguaggio vicino al parlato, o addirittura dialettale. Il tono ...
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MELAMPO (Μελάμπους, Melampus)
S. de Marinis
Figlio di Amithaon, è figura assai complessa della mitologia greca dove appare nella doppia qualità di taumaturgo, o meglio di sacerdote, capace di purificare [...] lambirono gli orecchi mettendolo in grado di intendere il linguaggio degli uccelli e di tutti gli animali in genere frequentemente riferita al mito di Ercole, è stata talvolta interpretata come rappresentante Ificlo che coglie in flagrante M. mentre ...
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Okraina
Bernard Eisenschitz
(URSS 1933, Periferia, bianco e nero, 94m); regia: Boris Barnet; produzione: Mezrabpomfil′m; soggetto: dall'omonimo racconto di Konstantin Finn; sceneggiatura: Konstantion [...] hanno di Čechov gioca a suo favore), dall'altro viene interpretato come un atto di denuncia della guerra imperialista. In realtà i due innamorati si vedono costretti a inventare un linguaggio diverso da quello verbale. Il carattere del regista riesce ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...