BENIGNI, Umberto
Pietro Scoppola
Nato a Perugia il 30 marzo 1862, studiò nel seminario perugino e ricevette gli ordini sacerdotali il 20 dic. 1884. Nel 1885 pubblicò in Perugia l'opuscolo Arabia primitiva [...] loro corrispondenza il B. e i suoi soci si valsero di un linguaggio convenzionale o cifrato. Il B. si servì di numerose firme (Secondo non era cessata la sua attività, e fu ricostituito formalmente nell'estate del 1915. All'indomani della guerra un' ...
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CAMMARANO, Michele
Oreste Ferrari
Nacque a Napoli il 23 febbr. 1835 da Salvatore di Giuseppe, il quale aggiungeva alla sua principale attività di autore drammatico e di librettista di opere liriche [...] Proprio in Ozioe lavoro, però, è anche un più controllato dettato formale, che quasi s'accosta a quello d'un Marco De Gregorio del Caravaggio, sappiano finalmente realizzarsi in rivivificato linguaggio espressivo.
Ricevuto l'incarico di dipingere un ...
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BASALDELLA, Afro (Afro-Libio, detto Afro)
Valerio Rivosecchi
Nacque a Udine il 4 marzo 1912 da Leo, pittore e decoratore, e da Virginia Angeli. Dopo la morte del padre (1918) compì i primi studi in collegio [...] in sintonia con la nuova attenzione italiana per il linguaggio cubista e postcubista, e anche in esplicita reazione volute e raffinate discordanze cromatiche, in una estrema affermazione di libertà formale.
Il B. morì a Zurigo il 24 luglio 1976.
Tra ...
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Bresson, Robert
Alessio Scarlato
Regista cinematografico francese, nato il 25 settembre 1907 a Bromont-Lamothe (Puy-de-Dôme) e morto a Parigi il 18 dicembre 1999. È stato uno dei protagonisti della [...] estetico, in cui la ricerca del rigore formale, perseguita attraverso la riduzione all'essenziale dei tema (la perdita dell'innocenza dello sguardo e la nascita della confusione dei linguaggi) è l'orizzonte che B. ha indagato in tutta la sua opera.
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COVIELLO, Nicola
Luciano Martone
Nacque a Tolve in provincia di Potenza il 2 nov. 1867 da Domenico e da Rosa Maria Summa. Dopo aver compiuto gli studi secondari nel paese natale, fu indirizzato agli [...] classe".
Egli, pur senza giungere a denunciare l'eguaglianza soltanto formale e non reale nei rapporti di lavoro, in quanto la di esporre i principî generali con grande precisione di linguaggio e costante semplicità. Poco spazio è dedicato alla ...
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CAMBELLOTTI, Duilio
Rossana Bossaglia
Nacque a Roma il 10 maggio 1876. Diplomatosi in ragioneria, dal 1893 al 1895 frequentò il liceo artistico industriale, sotto la guida di Alessandro Morani e di [...] dei "nazionalisti" del gruppo dannunziano. Mentre, dove la ricerca formale è meno sottoposta a impegni ideali, egli mantiene una nettezza poetica giovanile; continuerà ad usare un drammatico linguaggio di tipo simbolista che, nella sua asciuttezza, ...
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BASTIANI (Sebastiani), Lazzaro
Edoardo Arslan
Figlio di Iacopo, è noto a Venezia nel 1449 con la qualifica di pittore e si suppone nato non dopo il 1430. Nel 1460 s'impegna a dipingere una pala per [...] senso che in lui si ritrova indubbiamente qualche atteggiamento formale (non coloristico) che annuncia il Carpaccio, di in rigidi moduli figurali, isterilendo a mano a mano un linguaggio che egli forse deriva da Gentile Bellini (del quale non ...
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GIOVANINETTI, Silvio
Giorgio Taffon
Nacque a Saluzzo, il 29 genn. 1901, da Vito e Giuseppina Moiso. La famiglia si trasferì ben presto a Genova, dove il G. compì i suoi studi e dove visse stabilmente [...] e i fantasmi mentali dei personaggi sono trattati come azioni reali; il secondo di tipo formale: battute e dialoghi si sviluppano con un linguaggio dimesso, franto, nervoso, a volte banalmente veristico. Le due commedie successive, La signora di ...
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CANTONI, Carlo
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Nacque a Gropello Cairoli, in Lomellina, il 20 nov. 1840, da Giovanni e da Giuditta Magnaghi. Fin dagli anni degli studi liceali compiuti a Casale Monferrato ebbe in Luigi Ferri un [...] tombe sous nos sens", è tradotta con linguaggio giobertiano e bertiniano, nell'intento di respingere di rinnovare il criticismo si appuntava proprio sul problema del "formalismo" del pensiero kantiano e comportava proprio il rifiuto del concetto di ...
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Keaton, Buster (propr. Joseph Francis)
Grazia Paganelli
Attore teatrale e cinematografico e regista cinematografico statunitense, nato a Pickway (Kansas) il 4 ottobre 1895 e morto a Woodland Hills (California) [...] 1959, il suo contributo alla piena maturazione del linguaggio cinematografico non è stato ancora completamente riconosciuto.
che termina nell'inattesa distruzione del prefabbricato. La ricerca formale di K. si radicalizzò in Convict 13 (1920), dove ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...