LAMPUGNANI, Giovanni Battista
Antonio Rostagno
Non si hanno documenti circa la nascita, correntemente datata 1708 a Milano, né notizie certe sulla famiglia; forse il padre Virgilio fu compositore. La [...] strumentale del L. si ravvisa l'influenza corelliana nel linguaggio armonico, sia pur meno ricco di modulazioni e con 'accordo tonale, l'impianto a due temi e la bipartizione formale secondo lo schema armonico tonica-dominante e ritorno, tipico della ...
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SAVIOLI, Leonardo
Paola Ricco
SAVIOLI, Leonardo. – Nacque a Firenze il 30 marzo 1917. Il padre, Socrate, era disegnatore meccanico delle ferrovie; la madre, Isabella Angelini, gestiva una modisteria.
Nel [...] metà degli anni Sessanta manifestarono la piena maturità del linguaggio di Savioli e l’apertura verso nuovi temi di -77) a Firenze proseguirono nel solco di questa ricerca formale, i cui presupposti furono corroborati da un ripensamento del rapporto ...
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FRANCESCO di Vannozzo (Vannozii, Vannocci, de Vanotio, de Vannocchio)
Gabriella Milan
Figlio di Vannozzo di Bencivenne, appartenente a una famiglia di mercanti tessili; sarebbe nato, secondo le testimonianze [...] sperimentalismo e concretizzata dall'eclettismo e dall'ibridismo formale.
Ma è senz'altro la ripresa di , Una canzone dimaestro Antonio da Ferrara e l'ibridismo del linguaggio della nostra antica letteratura, in Giorn. stor. della letteratura ital ...
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PIAZZETTA, Giacomo
Massimo De Grassi
PIAZZETTA, Giacomo. – Figlio di Domenico, nacque a Pederobba (Treviso) all’inizio degli anni Quaranta del XVII secolo; ignoto è il nome della madre.
L’anno di nascita [...] , frutto in gran parte di un’attenta rimeditazione del linguaggio di ascendenza rubensiana mediato dalle sculture di Josse (Giusto) da un lato in un sostanziale alleggerimento delle strutture formali e dall’altro in una declinazione più libera e ...
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PIANTAVIGNA, Gian Maria
Stefano L'Occaso
PIANTAVIGNA, Gian Maria. – Figlio di Giovan Battista, nacque, forse a Bologna, probabilmente entro il 1520; il padre, intagliatore, operò a lungo nel Bresciano, [...] realistico, mostra un’armonia e un equilibrio formale che la pongono nella corrente classicista del Cinquecento 142 nn. 44 s.), ma di scarsa qualità ed estranee al suo linguaggio; anche l’altare ligneo che nei Ss. Faustino e Giovita a Caionvico ...
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CALINI (Calino), Cesare
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Brescia il 4 febbr. 1670 dal conte Carlo Francesco e da Elena Provaglio, in una famiglia del luogo di antiche tradizioni. Terzo di sei figli maschi [...] C. appare subito in primo piano l'oratore sacro: l'argomento, lo stile, il linguaggio sono tipici del predicatore del primo Settecento. Ma sotto questo rivestimento formale si scorge un profondo impegno morale, che lo porta a giudicare la società del ...
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MARGOLA, Franco.
Gianluigi Mattietti
– Nacque a Orzinuovi, nel Bresciano, il 30 ott. 1908 da Alfredo, cancelliere di tribunale, e Caterina Guerrini. Frequentò l’istituto musicale C.A. Venturi di Brescia, [...] 1958 il M. sembra sperimentare una struttura formale che procede per germinazioni a catena.
I F. M., in Giorn. di Brescia, 14 marzo 1994, p. 3; R. Cresti, Linguaggio musicale di F. M., Milano 1994; F. De Girolamo, Sei corde per sei compositori, in ...
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CAROLI, Gian Francesco Nazareno
Mario Themelly
Nato a Modena il 23 ott. 1821 da Giuseppe e da Maria Rabitti, appena compiuti i primi studi entrò nell'Ordine dei minori conventuali assumendo il nome [...] d'un'opera completamente nuova nella impostazione e nel linguaggio: Del magnetismo animale ossia mesmerismo in ordine alla del gesuitesimo" e la denuncia della prassi autoritaria e formale del cattolicesimo, appare come nel '59 fossero già presenti ...
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LAMA (della Lama), Giovan Bernardo
Valentina Sapienza
Nacque a Napoli in una data imprecisata, comunque collocabile nel primo trentennio del secolo XVI, da Matteo, o Maczeo, pittore documentato nella [...] Colle e Francesco Roviale, e con loro il nuovo linguaggio che aveva già conquistato Roma. E furono proprio miniaturista - il pittore conquistò anche da un punto di vista formale un rinnovato vigore che gli derivò certo dall'avvicinamento all'arte ...
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ZACCARA, Antonio
Francesco Zimei
da Teramo, detto (Antonius de Teramo, Çachara de Teramo, Magister Çacherias chantor domini nostri pape, Zacar). – Nacque a Teramo verosimilmente prima del 1365.
Solo [...] 1994, pp. 28-31).
Non meno rilevante è il linguaggio delle sue opere profane, caratterizzate da un forte taglio autoreferenziale e musica spesso così stringente da oltrepassare ogni convenzione metrico-formale (Zimei, 2017, pp. 195 s.). Nel suo ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...