NICOLOSI, Giuseppe
Giovanni Duranti
NICOLOSI, Giuseppe. – Nacque a Roma, il 14 dicembre 1901, secondogenito di Venerando e di Elena Lugari, donna sensibile e devota (era terziaria francescana) che trasmise [...] differenti; dal secondo derivò la propensione per un linguaggio architettonico improntato a un estremo rigore e all’astrazione , soluzioni costruttive, schema distributivo e definizione formale trovarono il punto di equilibrio nella loro perfetta ...
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GENTILUCCI, Armando
Gianluigi Mattietti
Nacque a Lecce l'8 ott. 1939 da Ottorino, compositore, e Margherita Sallusti, autrice di testi poetici e teatrali. La famiglia si trasferì a Milano quando il [...] armonica, sulla possibilità cioè di generare tutti i percorsi formali da un'unica idea sonora, sintesi di melodia, armonia /Realtà, I (1980), 3, pp. 81-93; Il linguaggio musicale come negazione della forma in Malipiero, in Quaderni di Musica ...
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VAGAGGINI, Cipriano (Leonello). – Nacque a Piancastagnaio (Siena)
Maria Paiano
il 3 ottobre 1909 da Giuseppe e da Concetta.
Ebbe tre sorelle (Nella, Loretta e Silia, una delle quali entrò in monastero) [...] inaugurato il 9 dicembre 1961, ma la sua approvazione formale da parte del dicastero romano competente giunse solo il 17 a quello fenomenologico e strutturalista della filosofia del linguaggio, ai dati utili delle scienze empiriologiche antropologiche ...
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MASUCCIO, Natale
Giammatteo Portera
– Nacque a Messina tra il 1561 e il 1568. Entrò nella Compagnia di Gesù tra il 1580 e il 1585.
Allo stato attuale le notizie certe relative alla vita del M. e alle [...] opera di Del Duca fu certamente decisiva nell’influenzare il linguaggio figurativo del M., arricchendolo di quella matrice manierista imperante facciata, egli poté acquisire quella misura formale che caratterizza i prospetti nell’architettura ...
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BOTTONI, Pietro (Piero)
Maristella Casciato
Nacque da Vincenzo e da Carolina Levi l'11 luglio 1903 a Milano, città dove abitò sempre e a cui legò gran parte della sua attività.
Conseguito il titolo di [...] Pucci): tutti progetti che mostrano una completa adesione ad un linguaggio funzionale, privo di enfasi e teso anzi ad una minimizzazione spinse lo studio della distribuzione ad una articolazione formale ormai lontana dai rigori razionalisti e sembrò ...
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PIACENZA, Giuseppe Battista
Elena Dellapiana
PIACENZA, Giuseppe Battista. – Nacque a Torino nel 1735 da madre ignota e da Simone, sovrastante ai Regi Palazzi (Brayda - Coli - Sesia, 1963, p. 127), maturando [...] dorica – corrispose però, negli interni del Duomo e in tutto l’apparato decorativo, una permanenza del linguaggio precedente ai rinnovamenti e alla pulizia formale che si stavano sviluppando a Roma.
Il nuovo re, Carlo Emanuele IV, conferì a Piacenza ...
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SPADINI, Armando
Chiara Ulivi
‒ Armando Ugo Luigi Spadini nacque a Firenze il 29 luglio 1883 da Luigi, ottico, e da Maria Rigacci, sarta originaria di Poggio a Caiano (Firenze), quarto figlio di sei [...] quotidiana che sarebbe stata per il pittore perfetta occasione d’indagine formale (M. Fagiolo dell’Arco, in Armando Spadini..., 1995, categorici proclami futuristi, mirava a rinnovare il linguaggio pittorico italiano guardando all’arte nordeuropea e ...
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FRANCUCCI, Innocenzo (Innocenzo da Imola)
Claudia Pedrini
Figlio dell'orafo Pietro, nacque a Imola intorno al 1490. La data di nascita, variamente collocata dai biografi tra il 1489 e il 1494, si deduce [...] il F. mostra di aver già messo a punto un linguaggio sapiente e originale all'interno del panorama della pittura bolognese e secolo favorevole al recupero dell'ideale di classicità e di perfezione formale. Il Giordani stesso (1856, p. 198) notò le ...
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BIRAGO AVOGADRO (Avogaro), Giambattista
Valerio Castronovo
Nato a Genova, in data imprecisabile al principio del sec. XVII, si trasferì con la famiglia a Venezia ancor fanciullo, ne acquistò la cittadinanza [...] Maffei nelle Osservazioni letterarie - chiarezza narrativa e scioltezza di linguaggio, oltre a discrete doti di sintesi: di qui la che si risolvono nell'ambito di un ossequio puramente formale e di circostanza, in infingimenti moralistici oziosi, e ...
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BONIFACIO, Giovanni
Gino Benzoni
Nato a Rovigo il 6 sett. 1547 dal nobile rodigino Sebastiano, notaio, cancelliere del vescovato di Adria e dell'Inquisizione, provveditore alle vettovaglie e alla sanità [...] .
Aduggiata da una forzata pretesa di eleganza formale e da un'estrinseca sostenutezza stilistica e, e Feltre, in Antologia veneta, II (1901), pp. 210-223; B. Croce, Il "linguaggio dei gesti", in La Critica, XXIX (1931), pp. 224 s., e in Varietà di ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...