DI GIACOMO, Giovanni Antonio (pseud. Vann'Antò)
Rosa Maria Monastra
Nacque a Ragusa il 24 ag. 1891 da Salvatore e da Carmela Rizza, ultimo di sette figli maschi. La precoce. spiccata inclinazione agli [...] laurea innescarono quel processo di revisione tecnico-formale che tosto sarebbe sfociato in una cauta avvenire disumanizzato, bensì recuperare un'originaria freschezza di percezione e di linguaggio (v. il saggio su Govoni in La Balza futurista, I ...
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NALDINI, Giovambattista (Giovanbattista, Giovanni Battista), detto Battista degli Innocenti. – Figlio di Matteo, calzolaio, nacque a Firenze il 3 maggio 1535 (Pilliod, 2001, pp. 77, 248, nn. 63, 64), e [...] un verso appaiono caratterizzate da una certa contiguità con il rigore formale di Vasari tardo – in particolare nel ricorso a una di bottega, Naldini mise a punto un ricercato linguaggio espressivo, caratterizzato, oltre che dalla consueta maestria ...
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FERRARIO, Ercole
Marco Sandroni
Nato il 23 marzo 1816 a Samarate, nel basso Varesotto, da Luigi, agiato proprietario terriero, e da Maria Ambrosoli, compì i primi studi presso il ginnasio di Legnano [...] è significativo che molte delle pubblicazioni del F. siano espressione, anche dal punto di vista formale, della ricerca di un linguaggio di comprensione immediata. Il dialogo, ambientato quasi teatralmente, diventò così per lui un modulo letterario ...
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MARCHESINI, Pietro, detto l'Ortolanino
Sandro Bellesi
Figlio di "un povero uomo che lavorava l'orto de PP. Gesuati di San Girolamo" (Tolomei), dall'attività del quale gli derivò in seguito il soprannome, [...] Carmine a Pistoia: opere "puriste" di forte impronta neocinquecentesca, estranee alle eleganze formali classiciste di matrice gabbianesca e al linguaggio fiorentino più corrente, ricco di originali ed eclettiche formule edonistiche. Oltre alle opere ...
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BALBANI, Manfredi
Gemma Miani
Nacque a Lucca l'8 ott. 1544, terzogenito di Giovanni di Francesco, mercante-banchiere, e di Zabetta Calandrini. Nel 1556 il padre si separò dai fratelli Tommaso, Matteo [...] è buon giovane, di poca spesa, et virtuoso...". Nel linguaggio di Turco Balbani quest'ultimo vocabolo ci sembra assumere un Il 2 marzo seguente comunicò al governo ginevrino la promessa formale di fornirgli aiuti concreti, ottenuta da Enrico IV.
Dopo ...
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PACINO di Buonaguida
Francesca Pasut
PACINO di Bonaguida. – Ignoti sono il luogo (probabilmente Firenze) e le date di nascita e di morte di questo artista, figlio di Bonaguida, attivo come pittore [...] secondo quarto del Trecento, risultando il suo linguaggio progressivamente fuori moda.
Nulla di certo si conosce furono di pacatezza espressiva, di misurata eleganza e semplicità formale: uno stile chiaro e privo di virtuosismi descrittivi, che ...
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TOGNI, Camillo
Simone Caputo
TOGNI, Camillo. – Nacque a Gussago in provincia di Brescia il 18 ottobre 1922, da Giacomo e da Maddalena Cancellerini, secondo di cinque figli (Giulio Bruno, dal 1958 al [...] e della volontà di definire un personale linguaggio espressivo. Dal 1943, poiché raggiungere Casella a Anton Webern, da cui trasse importanti insegnamenti circa il controllo timbrico e formale del materiale musicale. Il Coro di Eliot op. 34 per coro ...
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SADA, Carlo
Elena Dellapiana
– Nacque a Bellagio (Como) il 14 maggio 1809 (De Amicis, 1879, s.p.), avviandosi presto agli studi artistici presso l’Accademia delle belle arti di Brera dove, a partire [...] dei locali di servizio.
Ancora un esempio di applicazione di linguaggi classici è nella villa Thaon di Revel a Cimena (1846 architetto del Regno.
L’impianto a L converge su un giardino formale ed è focalizzato sul corpo principale a due piani su alto ...
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NUVOLONE, Panfilo
Francesco Frangi
NUVOLONE, Panfilo. – Figlio di Michele, nacque tra il 1578 e il 1581 verosimilmente a Cremona.
Pur in assenza di attestazioni d’archivio, tutto concorre infatti a [...] ispirazione controriformata, le tele si caratterizzano per un linguaggio stentato e attardato, che specie nel caso della per un arioso ritmo compositivo e un rigoroso controllo formale che derivano infatti dalla pittura di Camillo Procaccini, alla ...
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CARAVIA, Alessandro
Ludovico Zorzi
Nato nel 1503, quasi sicuramente a Venezia, trascorse in patria l'intera esistenza, esercitandovi la professione del gioielliere, con bottega a Rialto, nella ruga [...] credo spirituale dei riformati piuttosto che per la norma formale restaurata dalla Chiesa cattolica. Nel testamento egli afferma di sotto il rapporto dell'arte, risiede infatti nel linguaggio e nel suo valore di testimonianza folciorica. L'impasto ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...