proposizioni, calcolo delle
proposizioni, calcolo delle calcolo logico sviluppato nell’ambito del linguaggio degli → enunciati, detto anche calcolo proposizionale. I suoi oggetti sono le proposizioni, [...] degli enunciati) è costituito dall’alfabeto dei simboli utilizzati nel linguaggioformale e dalle formule ammesse nel linguaggio stesso, dette formule ben formate. I simboli dell’alfabeto sono: le lettere enunciative, le parentesi e i connettivi ...
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predicato
Dal lat. tardo praedicatum, trad. del gr. κατηγορούμενον «detto, asserito». Ciò che si predica, cioè si afferma o si nega intorno a un soggetto. Aristotele, analizzando nelle sue opere logiche [...] più grande di ...», «... essere fra ... e ...». Gli elementi costitutivi degli enunciati che sono oggetto di studio nel linguaggioformale detto predicativo si distinguono pertanto in p. e designatori per individui, detti termini (gli uni e gli altri ...
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DE POMPEIS, Giovanni
Giuseppe Fiengo
Va annoverato tra le personalità artistiche napoletane minori, formatesi nel clima culturale del rococò, alla scuola dei vari Nauclerio, Sanfelice e Vaccaro, ed [...] è la facciata, arretrata di alcuni metri rispetto all'allineamento della strada, in modo da formare un'originale esedra. Il linguaggioformale appare qui in bilico tra le nuove tendenze del maturo Settecento e gli echi della cultura rococò. Il gusto ...
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termine
termine in senso generico, elemento di una espressione aritmetica, algebrica o comunque scritta in forma simbolica. In particolare: i termini di un polinomio sono i monomi che lo compongono (in [...] del prodotto di 0 per un qualsiasi altro numero naturale (cioè di 0)».
L’insieme dei termini di un linguaggioformale costruito su un dato alfabeto, si definisce per induzione sulla complessità mediante le seguenti clausole:
a) ogni variabile ...
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definibilità
Silvio Bozzi
Nella logica matematica, concetto utilizzato in due sensi: uno riferito alle costanti extralogiche di una teoria in un linguaggio L, l’altro alle relazioni o funzioni su una [...] struttura per L caratterizzabili da formule del linguaggio. Esemplifichiamo nel caso in cui il linguaggio sia elementare. Data la teoria T nel linguaggioformale L in cui occorrono le costanti predicative Q1,…,Qn e la costante P, essa è definibile in ...
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LISP
LISP sigla (dall’inglese List Processing) con cui si indica un linguaggio di programmazione introdotto per consentire un’agevole elaborazione di liste di dati simbolici. È stato il primo linguaggio [...] codice sorgente sia per i dati.
L’impostazione del lisp come linguaggio funzionale necessita del particolare formalismo della lambda notazione, che discende dal linguaggioformale astratto detto → lambda-calcolo e dall’impiego di combinatori per la ...
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appropriabilita
Giuseppe Smargiassi
appropriabilità Capacità di un’impresa di acquisire e trattenere i profitti generati dalla sua attività di ricerca, bloccando l’imitazione da parte dei concorrenti. [...] flussi comunicativi strutturati, l’imitazione è più difficile; viceversa, una conoscenza codificata, tramandabile con linguaggioformale, attraverso supporti fisici (libri, manuali, filmati) o tramite tradizione orale (conversazioni, lezioni), è più ...
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MYSON (Μύδων)
E. Paribeni
Ceramista e ceramografo attico, la cui attività può esser fissata intorno al 500 e nei primi due decennî del V sec. a. C. I frammenti di un cratere a colonnette dall'Acropoli [...] la difficoltà di far rientrare nei limiti della personalità di M. un piccolo gruppo di opere che pure rispondono al suo linguaggioformale e che sembra non possano trovar posto altrove. Tali la grande anfora G. 197 del Louvre (F. R., tav. 113) con ...
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termine
Lemma che occorre con diverse accezioni, ma principalmente in una accezione logica. In tale senso sono t. il soggetto e il predicato che costituiscono le proposizioni categoriche del sillogismo: [...] non compaiono variabili; è aperto altrimenti. L’interpretazione dei t., nel contesto della più generale interpretazione del linguaggioformale considerato, è fornita con riferimento a un determinato universo del discorso che ha per dominio un insieme ...
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Vienna, circolo di
Vienna, circolo di circolo intellettuale costituito da un gruppo di filosofi, matematici e scienziati riuniti per la prima volta nel 1922 dal filosofo tedesco Moritz Schlick (1882-1936). [...] o dati sensoriali. Tali “fatti” sono costituiti da “fatti atomici” a cui corrispondono gli enunciati atomici di un linguaggioformale ideale; in questo contesto la logica è lo strumento adatto ad analizzare le proposizioni generali in modo da ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...