Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’industria culturale è il frutto di un incontro fra molteplici fattori. Alla base [...] come il fumetto, la canzone di consumo, la programmazione televisiva, tutte meritevoli di un’interpretazione seria e fondata proporre la produzione di una merce “ripetibile”, il nuovo medium rende più omogeneo l’uso del linguaggio, modifica i rapporti ...
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Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] ) è sostituito da modelli fluidi, rispondenti alla varietà diprogrammi mandati in onda a tutte le ore (➔ televisione 171-172).
Il linguaggio delle istituzioni e della pubblica amministrazione (➔ giuridico-amministrativo, linguaggio; ➔ burocratese) ...
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aggressività
Susanna Pietropaolo
L’aggressività rappresenta la tendenza di un individuo a esprimere comportamenti ostili verso uno o più membri della propria o di un’altra specie. L’aggressività è molto [...] appartenenza di questo termine al linguaggio comune, la definizione del concetto di a. ha costituito oggetto di un definita come un istinto reattivo che, pur avendo una sua programmazione biologica, si manifesta in risposta agli stimoli che lo evocano ...
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RONCONI, Luca
Claudio Longhi
– Nacque a Susa, in Tunisia, l’8 marzo 1933. Fin dalla tenera infanzia visse da solo con la madre Fernanda Nardi, insegnante di letteratura italiana con una forte vocazione [...] il regista arrivò a codificare un proprio linguaggio recitativo fondato sulla destrutturazione della classica actio stabili fu non solo la scelta di fare dei propri spettacoli lo scheletro portante della programmazione e dell’identità dei tre enti, ...
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L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] Alle esigenze di una programmazione e ricezione veloci e dirette, che non richiedano un’attività di revisione, disponibilità d’uso di parole legate al lessico giovanile (➔ giovanile, linguaggio) che si diffondono nel parlato anche di adulti: ho visto ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Icona della città del Novecento, il grattacielo costituisce una soluzione squisitamente [...] impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi e raccolti attorno a quella che poi diventerà la Scuola di Chicago.
La attraverso una progettazione coordinata di più grattacieli, nella logica di una vera e propria programmazione sociale degli interventi. ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] programmazione ad autopromuoversi e a parlare di sé o di media limitrofi (cinema), mediante repliche, trailer, anticipazioni diprogrammi recarsi per andare, rinvenire per trovare. Di provenienza dal linguaggio burocratico (➔ burocratese) è anche la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I Romani e gli animali
Cristiana Franco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel mondo antico in generale il rapporto della specie umana [...] . L’espressione per indicare i beni mobili nel linguaggio giuridico è familia pecuniaque, e della familia fanno di grazia (Sull’ira, 3, 43, 2). Questo tipo di eventi sono tipici della programmazione mattutina e pare riscuotano un certo successo, di ...
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MONTI, Paolo
Roberto Del Grande
MONTI, Paolo. – Nacque a Novara l’11 agosto 1908 da Romeo, di famiglia originaria di Anzola in Val d’Ossola, e da Noris Gragnoli.
La professione del padre, direttore [...] moderna, che coincise con l’evoluzione di un linguaggio personale capace di affrontare il tema del mutato rapporto tra della responsabilità intellettuale del fotografo: «per programmare e conservare occorre innanzitutto conoscere […]. Questo è ...
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Regia
Lucilla Albano
La regia è considerata l'attività centrale attorno a cui ruota l'intera realizzazione del film: la nascita della pratica e della funzione della r. è da annoverare tra i maggiori [...] di cinema si sono adattati a dirigere delle fiction, mentre sono nati i cosiddetti registi-programmisti, dei veri e propri impiegati addetti alla programmazione , Milano 1975.
G. Gola, Elementi dilinguaggio cinematografico, Brescia 1979.
E. Dmytryk, ...
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programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero;...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...