Dimostrazione, teoria della
Jean-Yves Girard
La teoria della dimostrazione nasce negli anni Venti del Novecento come strumento di realizzazione del programmadi David Hilbert per la fondazione della [...] Vedremo più avanti come il calcolo si possa estendere a linguaggi più forti; limitiamoci per ora al caso del primo ordine (numero monografico dedicato all'eredità del Programmadi Hilbert, con contributi di autori diversi).
Gentzen 1969: Gentzen, ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] parlato deriva inoltre un diverso grado di libertà nella programmazione e durata dei propri enunciati rispetto in situazioni parlate formali (per es., nel linguaggio politico; ➔ politica, linguaggio della) o nella scrittura contemporanea (per es., ...
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Gran Bretagna
Francesca Vatteroni
Cinematografia
In contrasto dialettico tra ipotesi di realismo e invenzione fantastica, il cinema britannico ha coltivato, accanto a una produzione con profonde esigenze [...] cominciato a svilupparsi a partire dalla scoperta di un linguaggio autonomo delle immagini, ben presto i obbligo per le sale diprogrammare una quota di film inglesi non inferiore al 20%, limitava l'acquisto selvaggio di quelli stranieri e stanziava ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] molto frequenti (Sergio 2004: 123).
In generale le esigenze di spettacolarità, quelle di rispetto di tempi e di ritmi legati alla programmazione, quelle del rapporto con altri linguaggi – musica e rumori – fanno della lingua della radio qualcosa ...
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Neurofilosofia
Patricia S. Churchland
Paul M. Churchland
Gli sviluppi conoscitivi delle basi neurobiologiche della percezione, dell'attenzione, della memoria, dell'apprendimento, del linguaggio, del [...] , ha difeso strenuamente le posizioni antiriduzioniste in materia di contenuto semantico, e le sue teorie sono divenute le fondamenta di una delle critiche più note al programmadi ricerca classico sull'intelligenza artificiale. Egli ha affermato ...
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Combinatoria
Peter J. Cameron
Secondo alcuni la combinatoria costituisce soltanto una parte della matematica, secondo altri non rappresenta una branca separata dalle altre ma le pervade tutte, poiché [...] linguaggio dei geni è discreto. Una molecola di DNA si può descrivere come una lunga sequenza di simboli su un alfabeto di collaboratori hanno dimostrato la non esistenza di un piano proiettivo di ordine 10 con un programma che ha girato per molti ...
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ABBADO, Claudio
Maurizio Giani
Direttore d’orchestra, nacque a Milano il 26 giugno 1933, terzo di quattro figli, da una famiglia di musicisti. Il padre Michelangelo, violinista, fu dal 1925 al 1970 [...] solo partendo dall’interno del linguaggio artistico» (Il cittadino e le note, in La primavera di Micromega, 2001, n. 2 nessuna istituzione musicale si sarebbe sognata di proporgli, come i due programmi mozartiani diretti su invito della Wiener ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2013)
Bruno de Finetti
Stefano Lucarelli
Giorgio Lunghini
Bruno de Finetti ha dato molti e importanti contributi alle scienze: alla matematica pura e applicata, alla teoria della probabilità, alle scienze [...] Enciclopedia Einaudi, 10° vol., 1980, p. 1146). La probabilità è invece l’espressione numerica di un giudizio soggettivo.
Cosa vogliamo dire, nel linguaggio ordinario, dicendo che un avvenimento è più o meno probabile? Vogliamo dire che proveremmo un ...
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FOPPA PEDRETTI, Ezio
Paola Proverbio
Imprenditore nel settore del giocattolo e dell’arredo in legno, Ezio Foppa Pedretti nacque a Telgate (Bergamo) il 3 giugno1927, da Luigi (di professione falegname) [...] di banchi caratterizzati da piani in legno e struttura portante costituita dal classico tubolare metallico, secondo il linguaggio delle risorse umane; ad Anna Maria gli acquisti e programmazione della produzione; molti anni più tardi (2004) a ...
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CASTELNUOVO TEDESCO, Mario
Cesare Orselli
Nacque a Firenze il 3 apr. 1895 da Amedeo e Noemi Senigaglia, in una fami,glia di banchieri ebrei. Dalla madre ricevette le prime lezioni di pianoforte, per [...] suo è un linguaggio moderno che accoglie, ad esempio, i movimenti di danza contemporanea (fox composers, a cura di D. Ewen, New York 1942, pp. 108-116; E. Zanetti, La lirica da camera di M.C.T., in Programma del X festival di musica contemp., Venezia ...
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programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero;...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...