Scrittore russo (Mosca 1821 - Pietroburgo 1881). Frequentò a Pietroburgo la scuola militare d'ingegneria. Terminati gli studî nel 1843, fu promosso ufficiale, ma preferì dedicarsi alla letteratura. Il [...] l'esilio siberiano. Nel primo periodo egli sembra soprattutto collegarsi linguaggio è frettoloso, febbrile, esasperato. Nemico del dogmatismo filosofico e del è creato non per la mite felicità dell'ordine e della quiete, ma per la delizia sovrumana ...
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Keret, Etgar. – Scrittore e regista israeliano (n. Ramat Gan 1967). Docente alla facoltà di Cinema e televisione dell’Università di Tel Aviv, è tra gli scrittori emergenti della nuova letteratura israeliana. [...] del narrato, K. è autore di storie brevi, talora di taglio umoristico, intrise della visione disincantata di una realtà in crisi, che a stento può essere rappresentata e che viene descritta con il linguaggio , il suo primo lungometraggio, Meduzot ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] delle regole del bene e del male differiscano come i linguaggi e le fogge del vestire, con asprezza la negazione delle idee di ordine e di disordine, rigettate da D disputatissimi elogi.
Ediz. e bibl.: La prima edizione importante delle opere di V. è ...
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SRĪ LAṄKĀ
Mario Ortolani
Antonio Sorrentino
Irma Piovano
Anna Maria Quagliotti
Stefania Parigi
(v. ceylon, IX, p. 905; App. II, I, p. 564; III, I, p. 353; Srī Laṅkā, App. IV, III, p. 444)
Laṅkā [...] la quale ha messo all'ordinedel giorno proprio il conflitto etnico e gli interessi dei lettori. I primi tentativi di narrativa hanno in L.I La corrente moderna è caratterizzata dall'impiego dellinguaggio comune e dalla costante ricerca di immagini ...
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Fino alla metà del Novecento il concetto di B. applicato al campo letterario appariva in modo saltuario e sporadico, poiché era un termine usato per indicare più genericamente l'intero periodo storico [...] primo luogo unì le competenze del critico con le risorse del filologo e dell'esegeta, riscoprendo e ripubblicando testi dimenticati del Seicento, resi più accessibili da un commento che ne chiarisse la struttura, i temi, il linguaggio di ordine e ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] e stranieri, questi soprattutto greci. L'ordinamento dell'opera era regolato dal numero prima linea a Plauto. Ricordiamo i tre libri De scaenicis originibus, sulle origini del analogia e dell'anomalia nel linguaggio. Varrone si dichiara analogista, ...
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WILLIAMS, William Carlos
Cristina Giorcelli
Scrittore americano, nato a Rutherford, New Jersey, il 17 settembre 1883, morto ivi il 4 marzo 1963. Esercitò per tutta la vita, nella cittadina in cui nacque [...] cose"), il disordine della vita americana e l'ordine della lingua chiamata e incarnarla, W. intende linguaggio. Kora in Hell: Improvisations del 1920 e Spring and All del 1923 segnano una svolta decisiva nella formulazione della sua poetica: il primo ...
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VILLON, François
Ferdinando Neri
Poeta francese, nato a Parigi nel 1431; il suo cognome di famiglia era Montcorbier: quello di V., ch'egli portò poi sempre, gli venne da Guillaume de V., un ecclesiastico [...] 'anni: 1461), Ballade de l'appel (dei primi giorni del 1463; come la seguente), Louenge et requête à cinismo sempre più aperto, e un linguaggio più scurrile (Ballade des langues la sua tomba, l'epitafio, l'ordine dei funerali, e conchiude il suo ...
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Lobo Antunes, António
Luigi M. Cesaretti Salvi
Scrittore portoghese, nato a Lisbona il 1° settembre 1942. Figlio di un noto neurologo, si laureò in medicina con specializzazione in psichiatria e come [...] linguaggio disinibito con punte espressionistiche che ricordano la prosa di L.-F. Céline, A. presenta la guerra per il mantenimento del impulsi elementari e di fatto assoggettate a un ordine naturale delle cose che vanifica qualsiasi progettualità. ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] la facilità ovvia dellinguaggio, la monotonia della
Questo continuo spostamento nell'ordine interno di ciascuna silloge Peritore, La poesia di G. C., Modena 1937; A. Momigliano, Le prime Odi barbare e C.critico, in Studi di poesia, Bari 1938, pp. ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia, e sim.: mettere,...
ordinare
v. tr. [dal lat. ordinare «mettere in ordine, dare assetto» e poi anche con i sign. del n. 3; der. di ordo -dĭnis «ordine»] (io órdino, ecc.). – 1. a. Mettere in ordine, collocare un insieme di oggetti, di elementi, ciascuno al posto...