Scrittore e semiologo, nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Professore di Semiotica all'università di Bologna (dal 1975), ha iniziato come studioso di estetica con una tesi di laurea su Il problema estetico [...] di ricerca teorica, fra cui Semiotica e filosofia del linguaggio (1984) e Arte e bellezza nell'estetica medievale ( tesi di laurea (ambedue del 1977); Sette anni di desiderio e Il segnodei tre (1983), Sugli specchi e altri saggi (1985); I limiti dell ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] tesi di Leibniz, dimostrando l'importanza delle notazioni e deilinguaggi artificiali. La prima fase di questo percorso fu numero. Il puntino entrò allora in competizione con il segno negativo '−', dal quale fu molto probabilmente sostituito. ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] di discontinuità, le perdite, i cambiamenti, le innovazioni che segnano la distanza tra l’italiano di oggi e il fiorentino del , questi settori sono spesso intercomunicanti e tratti deilinguaggi scientifici possono diventare comuni o passare dall’uno ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] l’accento sull’ultima: perfil, abril, perejil, ecc.).
Quanto ai segni diacritici, l’italiano ha solo l’accento acuto, e più spesso è il profilo più produttivo (anche per effetto deilinguaggi giornalistico, burocratico e pubblicitario, che se ne ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] di dialetto e italiano. Per le classi colte era segno di distinzione passare dal dialetto all’italiano, spesso dando dei pettirossi, lo sci e sci dei taglialegna) o dalle evocative sonorità (Coletti 1993: 393-398).
La cifra stilistica del linguaggio ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] »). La lingua adamitica era unica e indivisa. La pluralità deilinguaggi è risultato della confusione babelica, in cui sta l’origine inizio del XIX secolo la discussione linguistica fu segnata dal dibattito sulla lessicografia legato alla Proposta di ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] e con l’ascesa dei comuni toscani. È un’area culturale che include anche Bologna, ed è un segno dell’attrazione già esercitata lo più non è), di realistico e popolare hanno certamente il linguaggio:
Ne la stia mi par esser col leone
quando a Lutier ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] linguistica. Nel secolo e mezzo che è alle nostre spalle i segni del passaggio a una diversa fase si colgono negli anni finali perdurano nell’italiano di oggi: la pressione dei ➔ linguaggi settoriali e quella degli angloamericanismi (➔ anglicismi). ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] Così, per es., il sintagma i giocattoli è segno di coesione solo se il suo referente è di andare in America (Nuto Revelli, Il mondo dei vinti. Testimonianze di vita contadina, Torino, 1977, povera o scadente. «Un linguaggio creativo con un contenuto ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] . Si trattava più che altro di rielaborazioni colte del linguaggio contadinesco, come nella letteratura rusticale toscana (con la Tancia doppie.
Il Seicento segnò una svolta nella storia dell’interpunzione e dei suoi segni, la cui distanza dall ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...