CERVI, Annunzio
Nicola Merola
Nacque a Sassari, il 6 agosto 1892, in una famiglia della agiata borghesia locale, da Antonio e Costanza Cabras. Compiuti gli studi classici e quelli universitari presso [...] e le voci poetiche più autonome del gruppo dei cosiddetti "avanguardisti" napoletani, che facevano capo alla linguaggio. Sul versante futurista, l'abbandono delle forme metriche tradizionali, l'abolizione della punteggiatura e l'introduzione di segni ...
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BARONCINI (Baroncino), Giuseppe
Enzo Noè Girardi
Visse nella prima metà del sec. XVI. Il Crescimbeni lo ritenne faentino, ma già il Mazzuchelli lo disse lucchese, e che fosse tale risulta dalle stampe [...] realtà la sua breve opera porta i segni di un giovanile, goliardico "romanticismo". Nella donne di quella mala opinione che hanno dei poveri scolari e renderle più riconoscenti", icastica, machiavellica concretezza del linguaggio degli altri. La stessa ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...