La formula di Heer dell’era costantiniana (1949-1953)
Il cristianesimo in mezzo al tempo e all’eternità
Gianmaria Zamagni
Nella primavera del 1953 lo storico delle idee austriaco Friedrich Heer pubblica [...] antinazista rivede l’alleanza fra religione e Stato nel suo segno più tragico, in tutti quei movimenti cristiani che hanno potuto cristiana il linguaggio degli antichi misteri, contribuendo in tal modo alla somiglianza dei gesti, dei rituali, degli ...
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CAPUA, PORTA DI
MMario D'Onofrio
Detta anche Porta delle due Torri, la monumentale struttura fortificata fu costruita per espresso volere di Federico II di Svevia, fra il 1234 e il 1239-1240, dinanzi [...] di Caserta Vecchia a opera di uno dei fedeli vassalli di Federico, il conte Riccardo di quel linguaggio ai migliori figurativa federiciana, in Federico II e l'Italia: percorsi, luoghi, segni e strumenti, catalogo della mostra, Roma 1995, pp. 94-97 ...
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DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Nasce a Venezia, attorno al 1490 da Lorenzo (1468-1527) di Giovanni e da Lucrezia di Bernardo Contarini.
Figura, sotto il profilo politico, piuttosto slavata quella del [...] conniventi), protesa a marcare la città con segni capaci di riecheggiare la renovatio urbanistico-architettonica che dei Loredana S. Marcuola, dei Grimani a S. Luca, dei Corner a S. Maurizio, tutti caratterizzati da soggiogante linguaggio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Raffaello Morghen
Grado Giovanni Merlo
Nel suo itinerario di studioso e di organizzatore di cultura Raffaello Morghen visse stagioni diverse, passando dalla ricerca prevalentemente erudita e filologica [...] era stata mutuata dal linguaggio storiografico buonaiutiano, anche , approfondito di un’opera che segna la conclusione di un’età storica di riferimento che lo guidino nella tempestosa vicenda dei nostri tempi soprattutto nella sua coscienza di essere ...
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Edifici religiosi
Stefania Mola
Quello dell'edilizia sacra in età federiciana è un capitolo che più di altri si presta a generare infinite e irrisolvibili discussioni, a causa dell'evidentemente scarsa [...] realisticamente una simile eventualità.
Una certa omologazione del linguaggio (intesa come affinità di orientamento del gusto tra naturalismo di stampo federiciano, nel segno di quel superamento dei particolarismi regionali del Sud che effettivamente ...
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CANAL, Nicolò
VVentura
Nato a Venezia nel 1415 da Vito (Guido) di Giacomo e Bianca Muazzo (da non confondere con un omonimo nato nel 1410 da un altro Vito Canal figlio di Francesco), era presentato [...] Veneziani, che vi scorgevano non equivoci segnidei propositi aggressivi della Porta.
Non sappiamo Borgogna, rischiando di complicare le relazioni con quello Stato per il linguaggio intempestivo usato (in quell'occasione spinse il suo viaggio fino a ...
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ARCHITETTURA, REGNO D'ITALIA
PPio Francesco Pistilli
La committenza architettonica di diretta matrice federiciana nel Regno d'Italia non è assolutamente paragonabile a quanto fu promosso dalla Corona [...] fabbrica al linguaggio degli edifici di calcare o marmo ‒ aperte al centro dei piani alti, e un portone volante sul Gli edifici sacri, in Federico II e l'Italia. Percorsi, luoghi, segni e documenti, catalogo della mostra, a cura di C.D. Fonseca, ...
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GONELLA, Guido
Giorgio Campanini
Nacque a Verona, il 18 sett. 1905 (al registro di stato civile fu iscritto con i nomi di Guido Alessandro), dalle seconde nozze di Luigi, impiegato comunale, con Marianna [...] Pure con un linguaggio misurato e cauto 21 febbr. 1962, nei governi Zoli, Fanfani, Segni, Tambroni e nuovamente Fanfani; e nel ministero Leone, direzione o del Consiglio nazionale. Per una sintesi dei più importanti interventi del G. vedi, ad indices ...
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MITO
Cosimo Damiano Fonseca
È ben chiaro, se non addirittura ovvio, che disquisendo del 'mito di Federico II', si intende riferirsi a quello che gli epistemologi classificano come 'mito storico', nel [...] letteratura sibillina con il suo linguaggio criptico a erodere sempre più , aveva ribollito come se le armature dei cavalieri fossero state di metallo rovente; uno Federico II e l'Italia. Percorsi, luoghi, segni e strumenti, Roma 1995, pp. 175-178 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...