BARONCINI (Baroncino), Giuseppe
Enzo Noè Girardi
Visse nella prima metà del sec. XVI. Il Crescimbeni lo ritenne faentino, ma già il Mazzuchelli lo disse lucchese, e che fosse tale risulta dalle stampe [...] realtà la sua breve opera porta i segni di un giovanile, goliardico "romanticismo". Nella donne di quella mala opinione che hanno dei poveri scolari e renderle più riconoscenti", icastica, machiavellica concretezza del linguaggio degli altri. La stessa ...
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BAGUTTI, Giuseppe
Viola Angelini
Nacque il 15 dic. 1776 a Rovìo (Canton Ticino). Sacerdote, collaborò con F. Confalonieri dirigendo una delle scuole di mutuo insegnamento da questo istituite a Milano, [...] causa anche del mutismo; fa la storia dei tentativi d'insegnamento ai sordomuti, ed espone il metodo creato alla fine del XVIII secolo dal L'Epée, e da lui adottato: il linguaggio di azione ridotto a segni metodici, da integrare poi con la grammatica ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...