CORADO
Paolo Procaccioli
Vissuto a Padova nella seconda metà del Quattrocento, C. non è altrimenti conosciuto che per un poemetto macaronico in esametri, la Tosontea, dove si definisce "vir amaistratus".
L'opera [...] là di una pur innegabile comunanza di linguaggio e di genere (Padoan), si approdasse sembra comunque poter sfociare, allo stato dei fatti, in un giudizio più sicuro del sec. XVI della Biblioteca Bertoliana di Vicenza (segnato G. 1. 10. 22, ora G. 7 ...
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FEDERICI, Cesare
Mario Crespi
Nato a Serravalle di Chienti (Macerata) il 9 febbr. 1838 da Francesco, medico, e da Marianna Tommasini, studiò medicina nelle università di Camerino, di Bologna e di Firenze, [...] dei suoni del cuore in ordine alla diagnosi fisica dello stomaco. Osservazioni, in Riv. clinica di Bologna, s. 3, I (1881), pp. 513-517. Degni di menzione, inoltre: Studi di semeiotica, in Lo Sperimentale, XLI (1887), pp. 561-568; Nuovi segni ...
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CAVANI, Guido
Eugenio Ragni
Nacque a Modena il 5 ott. 1897 da Remigio e Corinna Brugnoli, primo di cinque figli. La pur dignitosa modestia, della famiglia (il padre era cameriere) non gli permise di [...] toni e stilerni del linguaggio quotidiano.
Aveva intanto ottenuto (1954), Riposo d'ogni giorno (1955), Nei segni della festa (1957), Nei ritorni a me stesso di Torino) poesie e racconti, molti dei quali raccolti in Racconti in penombra (Modena ...
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GIACOMO da Campli
Mauro Minardi
Non si conosce la data di nascita di questo pittore originario di Campli, presso Teramo, documentato dal 1461 al 1479.
Il 24 luglio 1461 il Consiglio comunale di Ripatransone [...] si associano la Natività e l'Adorazione dei magi, datate 1459, nella navata sinistra di altri, tendenti a rintracciare in Abruzzo segni della sua attività - sono invece da dell'imbarazzo attributivo, con il linguaggio del pittore abruzzese, che a ...
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BARBIERI, Luigi Giovanni
Alfredo Petrucci
Nato a Cesena il 26 nov. 1885, è generalmente conosciuto sotto il nome di "Gino" che egli stesso adottava, sia quando si firmava con il caratteristico monogramma [...] la sua visione del mondo, schiarì anche e distese il suo linguaggio: i fanti delle sue scene di vita al fronte, esposti alla dolore; ed egli, nel figurarli, dipana e deterge le matasse dei suoi segni, lasciando che la luce le permei in ogni senso. Le ...
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DALLE VACCHE, Filippo (Filippo da Caravaggio)
Alda Guarnaschelli
Fu attivo come architetto nella seconda metà del sec. XV in territorio bresciano. Non v'è traccia, allo stato attuale delle ricerche, [...] infatti costituito da una parete continua, segnata unicamente da una serie di oculi nella collaborazione di Antonio Zurlengo la fabbrica dei convento di S. Francesco in Brescia L'importanza delle commissioni ed il linguaggio espresso dal D. ne fanno, ...
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GIUSTINI, Lodovico (Luigi)
Claudia L'Episcopo
Nacque a Pistoia il 12 dic. 1685 da Francesco di Onofrio e da Maria Caterina di Benedetto Spampani. A. Damerini, nel 1917, rese nota la data di nascita del [...] non soltanto grazie ai segni di dinamica come "piano 'uso della sesta aumentata manifestano un linguaggio preclassico.
Il G. scrisse anche . des musiciens, IV, p. 18; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 634, Suppl., p. 359; Die Musik in Gesch ...
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CERVI, Annunzio
Nicola Merola
Nacque a Sassari, il 6 agosto 1892, in una famiglia della agiata borghesia locale, da Antonio e Costanza Cabras. Compiuti gli studi classici e quelli universitari presso [...] e le voci poetiche più autonome del gruppo dei cosiddetti "avanguardisti" napoletani, che facevano capo alla linguaggio. Sul versante futurista, l'abbandono delle forme metriche tradizionali, l'abolizione della punteggiatura e l'introduzione di segni ...
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BARONCINI (Baroncino), Giuseppe
Enzo Noè Girardi
Visse nella prima metà del sec. XVI. Il Crescimbeni lo ritenne faentino, ma già il Mazzuchelli lo disse lucchese, e che fosse tale risulta dalle stampe [...] realtà la sua breve opera porta i segni di un giovanile, goliardico "romanticismo". Nella donne di quella mala opinione che hanno dei poveri scolari e renderle più riconoscenti", icastica, machiavellica concretezza del linguaggio degli altri. La stessa ...
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BAGUTTI, Giuseppe
Viola Angelini
Nacque il 15 dic. 1776 a Rovìo (Canton Ticino). Sacerdote, collaborò con F. Confalonieri dirigendo una delle scuole di mutuo insegnamento da questo istituite a Milano, [...] causa anche del mutismo; fa la storia dei tentativi d'insegnamento ai sordomuti, ed espone il metodo creato alla fine del XVIII secolo dal L'Epée, e da lui adottato: il linguaggio di azione ridotto a segni metodici, da integrare poi con la grammatica ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...