Costantino e l’autorappresentazione del papato
Arte, architettura e cerimoniali romani
Alberto Cadili
Già entro il V secolo, mediante la redazione degli Actus Silvestri1, la biografia costantiniana [...] che non compie la ‘solita’ genuflessione (proskynesis), ma ripete il gesto di Innocenzo III nell’abside (scena che si ritrova nella cappella noto diploma del 1001: G. Gandino, Ruolo deilinguaggi e linguaggiodei ruoli. Ottone III, Silvestro II e un ...
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GIOVANNI BATTISTA di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino
Roberto Ciardi
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Michele Visdomini, l'8 marzo 1494.
Dall'atto del battesimo, celebrato il giorno seguente, non [...] alla Pietà michelangiolesca in S. Pietro. Nella concitazione deigesti, nella potenza di sintesi, nell'impeto drammatico, il nome, alla quale si deve la ridefinizione del linguaggio figurativo del secondo Rinascimento.
Ma fu soprattutto l'entusiasmo ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] messa in scena cinematografica come una sorta di linguaggio universale basato sulla registrazione di relazioni di corpi satira: imitazioni delle caratteristiche vocali, parodia deigesti e delle caratteristiche fisionomiche, travestimenti in ...
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Giotto: la nascita del linguaggio figurativo moderno dell’Occidente
Angelo Tartuferi
La formazione: Firenze, Roma, Assisi
Il luogo di nascita del fondatore della visione moderna occidentale in pittura [...] a risuscitare Drusiana (cat. 41 b) – uno deigesti più celebri della pittura italiana di ogni tempo – riescono Il polittico vaticano è un’opera chiave nello svolgimento del linguaggio giottesco intorno al 1320. La notizia dell’iscrizione recante la ...
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PITTURA dal 1260 al 1400
A. Châtelet
In tutto il mondo occidentale, nel periodo compreso tra il 1260 e il 1400 la p. ebbe un grande sviluppo, subendo al tempo stesso una profonda trasformazione; questo [...] Simone Martini, con una vivacità nella resa deigestidei personaggi che rimanda ai Lorenzetti.I modi elaborati di Arpo (v.), un artista che interpretava a suo modo il linguaggio di Giotto, immettendovi più accese tonalità di colore. Un orientamento ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. L'influenza greca nell'arte italica
Antonio Giuliano
L’influenza greca nell’arte italica
Dalla prima colonizzazione al v sec. a.c.
La Sicilia e l’Italia meridionale
La [...] altre l’assimilazione di mode dedaliche rese con un linguaggio scarno e insufficiente, forse mediate dall’Etruria (?), attraverso rendimento preciso dei dettagli, deigesti, degli avvenimenti, l’esuberanza delle figure, l’evidenza deigesti, tutta a ...
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SIMBOLI e ATTRIBUTI
S. Donadoni
G. Garbini
R. Brilliant
A. Tamburello
I. Egitto. - II. Asia Anteriore. - III. Grecia e Roma. - IV. India. - V. Cina. - VI. Giappone.
I. Egitto. - In Egitto dalla più [...] Calunnia, ecc.
1. Arte greca. - Il linguaggio simbolico dell'arte greca fu straordinariamente vario nei suoi aspetti o all'esame di un motivo compositivo (come nella classica interpretazione deigesti di K. Sittl: v. schemata). L'unico tentativo per ...
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VERONA
G. Valenzano
Città del Veneto, capoluogo di provincia, sita sulle rive dell'Adige, tra la pianura e il piede dei monti Lessini.La città, di origine romana, ha mantenuto l'impianto viario reticolato [...] scultori cresciuti all'ombra di Peregrino diffusero il loro linguaggio in alcune chiese del territorio, come il santuario della toni aspri e l'intemperanza deigesti. Dai documenti (Fainelli, 1910) sono noti i nomi dei pittori Gerardo, Geteno, Tommaso ...
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Lo sport e la fotografia
Pier Francesco Frillici
Le origini della fotografia sportiva
La prima fotografia di genere sportivo è datata 1855: di provenienza ignota, è conservata presso la Royal Library [...] sport, in particolare nelle riprese delle azioni salienti e deigesti più significativi. Gjonn Mili, assistente e pupillo di impartita da Lazlo Moholy-Nagy, determinano la nascita di quel linguaggio visivo dello sport che dura ancora oggi.
Dopo la ...
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GIOVANNI Pisano
Valerio Ascani
Nato intorno al 1248, fu figlio e allievo di Nicola Pisano. Sebbene non si conservino documenti relativi al periodo della sua formazione (e comunque fino al 1265), è certo [...] già dalle fasi di avanzata esecuzione di quest'ultimo, il linguaggio sempre rinnovato di Nicola, e il moderno e più potenza deigesti e dei volti, di penetrante impatto, è assecondata dal movimento dei panneggi, delle ciocche dei capelli ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...