Il Paleolitico. Le origini del comportamento umano e le più antiche tecnologie
Marcello Piperno
L'origine dell'attività strumentale, con la progressiva scoperta delle sequenze di gesti necessari per [...] aspetti comportamentali quali, oltre all'uso di strumenti, il linguaggio, la capacità di programmare il futuro e l'autocoscienza, oggetti litici; la semplicità e l'essenzialità deigesti tecnici richiesti da queste prime manifestazioni di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il termine “estetica” nasce nel 1735 con il filosofo Alexander Gottlieb Baumgarten, seguace [...] e metafore, è una lingua geroglifica vicina all’espressività deigesti. La sapienza poetica che questa lingua esprime è poetica.
Il pensiero di Vico, pur nel suo ricco linguaggio immaginifico, potrebbe essere avvicinato a molti temi dell’estetica ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'invenzione della magia in Grecia
Marcello Carastro
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La magia può essere considerata un’invenzione greca [...] 114).
Si tratta di una parola che non appartiene al linguaggio cultuale greco e che rinvia piuttosto a un’azione rituale la dea dai molteplici farmaci-artifici. La lettura erodotea deigesti rituali dei magoi li connette con la sfera di una "farmacia ...
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DE FILIPPO, Peppino (Giuseppe)
Sisto Sallusti
Fratello di Titina e di Edoardo, nacque a Napoli il 24 ag. 1903 da Edoardo (Eduardo) Scarpetta che lo ebbe da una relazione extraconiugale con la nipote [...] in cui il regista non volle o non seppe valorizzare il gioco deigesti e delle battute, e, impensatamente, del film di M. Bonnard ad una forma di teatro capace di esprimersi mediante un linguaggio moderno come quello di tutti i giorni, con tutti ...
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Comunicazione
Pio Enrico Ricci-Bitti
La struttura della comunicazione
La comunicazione interpersonale (o faccia a faccia) può essere considerata come l'insieme dei fenomeni che permettono lo scambio [...] v., 1921⁴), a proposito dell'ambiguità di significato deigesti e della possibilità di fraintendimento, aveva introdotto il concetto che facilitano lo scambio di informazioni attraverso il linguaggio parlato (nei suoi aspetti verbali e non verbali ...
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GIROLAMO da Santacroce
Alessandro Serafini
Figlio di Bernardino di professione "sartor", nacque in data imprecisata, ma probabilmente all'inizio del nono decennio del Quattrocento, nel borgo da cui [...] Bonifacio de' Pitati, anche se la rigidezza delle figure e deigesti, insieme con la prospettiva architettonica dello sfondo, presuppone una derivazione , dimostrandosi pronto a convertirle in un linguaggio gradevole e accessibile a un pubblico non ...
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VITALE da Bologna
D. Benati
(o di Aymo degli Equi)
Pittore bolognese, di cui si hanno notizie dal 1330 al 1359.
Il 7 marzo 1330 è attestato che V. riscosse il saldo per i lavori condotti nella cappella [...] di pari passo con la vivacità icastica delle espressioni e deigesti e con la ricerca di affettate eleganze, esemplate sull di superiore astrazione, V. costruisce coerentemente il proprio linguaggio: cadono in questi anni anche le quattro Storie di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Varcare l'Acheronte: costumi funerari e immagini dell'aldila
Doralice Fabiano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Di fronte all’esperienza [...] del lutto (in particolare i gesti e i tempi) sia le persone che sono incaricate di manifestarlo. Adottando la definizione ormai classica dell’antropologo Marcel Mauss (Marcel Mauss - Marcel Granet, Il linguaggiodei sentimenti, 1975), si può parlare ...
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GIORGETTI, Giacomo
Paola Mercurelli Salari
Figlio di Vincenzo e di Ottavia - di cui non si conosce il casato - nacque ad Assisi nel 1603, dove, il 12 febbraio, venne battezzato nel duomo di S. Rufino.
Vincenzo [...] contraddistinta da decise annotazioni naturalistiche e dall'essenzialità deigesti, cui si aggiungono, specie nella Natività e Prudenza, della Giustizia e della Carità, in cui il linguaggio del G. raggiunse la sua piena maturità.
Il sesto decennio ...
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Vedi BUDDHA dell'anno: 1959 - 1994
BUDDHA
M. Bussagli
L'arte buddista nasce in India come la religione cui si ispira, ed è caratterizzata, nel primo periodo, da una costante esclusione della figura [...] il B. stesso è quasi sempre seduto nella posizione dello yogin, mentre i gesti delle mani (mudrā) esprimono, con un linguaggio simbolico che ricorda la mimica dei danzatori, lo stato psichico da cui egli è pervaso. Ogni espressione del volto perde ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...