Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel XX secolo viene definita e ridefinita la nozione di corpo, reso “trasparente” dai progressi [...] verbali e l’analisi della mimica facciale, della postura, deigesti e degli abiti è oggetto di una nuova disciplina che un medesimo gruppo sociale possiedano una medesima conoscenza del linguaggio simbolico del corpo.
Nei riti di società, infatti ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’esordio di Giovanni Bellini è influenzato dalla cultura tardo-gotica del padre, [...] nella città lagunare, stimolando un’ulteriore evoluzione del linguaggio di Bellini. La qualità luministica della pittura di la solennità della posa frontale si coniuga con la spontaneità deigesti e degli sguardi.
La tendenza a trattare il tema ...
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GUINACCIA, Deodato
Maria Viveros
Non si conosce la data di nascita di questo pittore, attivo in Sicilia nella seconda metà del XVI secolo. La sua probabile origine partenopea - nella firma di alcune [...] Messina il G. fu, comunque, costretto a confrontarsi con il linguaggio di Polidoro da Caravaggio. L'Andata al Calvario, firmata e datata 1577, nella teatralità deigestidei personaggi, accentuata dalla cangiante cromia dei toni squillanti e acidi ...
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BUSSOLA, Dionigi
Gabriella Ferri Piccaluga
Scultore lombardo, nato nel 1615 e trasferitosi, secondo la consuetudine in uso, nell'ambiente artistico lombardo agli inizi del sec. XVII, a Roma, dove risiedette [...] certo punto della sua attività, riproporre in Lombardia il linguaggio del Ferrata, nato dalla sua posizione di equidistanza dal mai scade nel popolaresco, grazie alla aristocratica nobiltà deigesti e dei volti.
La collaborazione del B. alla Fabbrica ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le ricerche storiche e filologiche condotte dagli umanisti per tutto il XV secolo consentono [...] loro divergenze sarebbero state più di metodo e di linguaggio che di contenuto.
Il confronto
Dipinta da Raffaello nella sulla scelta di questi libri e sul significato simbolico deigesti di Platone e Aristotele, di cui alcuni hanno sottolineato ...
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Pinter, Harold
Daniele Dottorini
Commediografo e sceneggiatore, nato a Londra il 10 ottobre 1930. Parallelamente all'attività di commediografo, che lo ha reso una figura di spicco nel panorama del teatro [...] ricorrenti, come l'uso di dialoghi basati su un linguaggio ricco di stereotipi, tali da mantenere i discorsi in ad adattare la sua scrittura, basata sull'economia deigesti e dei dialoghi e sul meccanismo perfetto della trama narrativa, ...
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aprassia
Disturbo nell’esecuzione di un movimento finalizzato a uno scopo. L’ a. non è attribuibile né a un disordine dell’input sensoriale (per es., cecità o disturbi della sensibilità somatica), né [...] ai modelli della produzione del linguaggio, anche i modelli del movimento intenzionale distinguono una via ‘lessicale’ (‘lessici’ per le azioni che interagiscono con la memoria semantica) per l’esecuzione deigesti conosciuti (per es. ‘segno della ...
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Cruze, James
Giulia Carluccio
Nome d'arte di Jens Vera Cruz Bosen, regista, attore e produttore cinematografico statunitense, nato a Ogden (Utah) il 27 marzo 1884 e morto a Los Angeles il 3 agosto 1942. [...] (la storia del viaggio di due carovane di pionieri verso l'Ovest) ricostruisce con minuzioso realismo (deigesti, degli oggetti, dello stesso linguaggio delle didascalie) il mito costitutivo dell'identità americana; girato in Nevada, in Utah e in ...
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Pedagogista (Nautschütz, Weissenfels, 1727 - Lipsia 1790); iniziatore del metodo tedesco di educazione dei sordomuti, consistente nell'insegnamento della lingua articolata, contro il metodo del linguaggio [...] mimetico, per mezzo deigesti. Tra le sue opere (Gesammelte Schriften, pubbl. 1909) è da ricordare Über die Denkart der Taubstummen (1780). ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] senso, tuttavia, occorre tenere distinta la particolare posizione delle lingue deigestidei sordomuti (lingua dei segni, American Sign Language, ecc.). Si tratta di linguaggi fortemente codificati e ritualizzati che, proprio a causa di questa loro ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...