Linguista e critico letterario (Vienna 1887 - Forte dei Marmi 1960); insegnò nelle univ. di Marburgo (1925-30), Colonia (1930-33), İstanbul (1933-36) e dal 1937 alla Johns Hopkins University di Baltimora. [...] 1962). Si ricordano (con i nomi dei curatori in parentesi) le raccolte apparse in Italia: Critica stilistica e storia del linguaggio (1954, A. Schiaffini); Marcel Proust e altri saggi di letteratura francese moderna (1959, P. Citati); Cinque saggi di ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] da vocale (quantus). Al tempo di Cicerone l’alfabeto l. si presentava formato di 21 lettere:
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V (= u) dalla logica in vista di una filosofia del linguaggio che abbandona completamente lo studio dell’ornatus, come ...
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Antropologia
Rapporto socialmente riconosciuto fra individui legati da consanguineità reale o fittizia.
In quanto oggetto di analisi antropologica la p. ha complessi rapporti di continuità e di rottura [...] in Italia A.M. Cirese) che ritengono possibile individuare un linguaggio ‘naturale’ comune ai diversi sistemi di p. tale da i fratelli, i cugini, lo zio e il nipote ecc. (art. 75 c.c.). Si dice p. unilaterale quella in cui i parenti hanno in comune un ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] è regolato un determinato fatto o fenomeno naturale. Nel linguaggio scientifico, l. è la precisazione del modo con del Novecento sono state quelle interne al neopositivismo, e si devono a C.G. Hempel ed E. Nagel i maggiori tentativi per definire la ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] successivo dibattito metodologico si segnalano, a parte A. Lösch, nel mondo anglosassone C.D. Harris, D. Harvey, W. Isard e B.J.L. Berry tripartizione di K. Bühler, sei funzioni del linguaggio: la funzione emotiva, incentrata sull’emittente, diretta ...
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In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] privato, per motivi politici […], del n.») e dagli art. 6 ss. c.c., in base ai quali ogni persona ha diritto al n. che le è per morfologiche prevalenti in una data lingua. Nel linguaggio di alcune scienze, si assumono denominazioni convenzionali ...
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In genere, delle Fiandre, ma con riferimenti geografici di varia estensione: a) delle Fiandre in senso stretto (la regione tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord); b) di tutta la metà settentrionale [...] ceppo romanzo (valloni) e ha per lingua letteraria il francese; c) delle Fiandre nel senso più largo del termine (inteso come articolate; J. Després, che elaborò il già ricco linguaggio dei suoi predecessori, concentrandosi sulla forma della Messa e ...
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Il complesso dei vocaboli e delle locuzioni che costituiscono una lingua, o una parte di essa, o la lingua di uno scrittore, di una scuola, o di un qualsiasi parlante. Anche, l’insieme dei vocaboli comuni [...] tangente, stretto, dipinto ecc.; i gerundi sostantivati del linguaggio musicale, crescendo, diminuendo ecc.; le forme verbali (1678) e il Glossarium mediae et infimae graecitatis (1688) di C. Du Cange, e il Lexicon totius latinitatis (1771) di E. ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] a Herder e soprattutto a W. von Humboldt. Per Humboldt il linguaggio da un lato è «l’organo formativo del pensiero» e nel possibile intravedere il nichilismo. Si può comprendere bene come a C. Geertz, uno dei più convinti sostenitori del r., questa ...
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Sedicesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio indicava una consonante enfatica, e ha conservato questo valore negli alfabeti semitici. Accolta nell’alfabeto greco primitivo [...] la pronuncia ke, ki, e in tutti gli altri casi ha sostituito un c al q (per es., cuadro, cuestión).
In fonetica la lettera q si Alcune di queste sigle sono talora usate, nel linguaggio dei radioamatori, con significato più preciso, come equivalenti ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...