Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] cortesia all’interlocutore da parte del parlante (➔ cortesia, linguaggio della; ➔ convenevoli; ➔ saluto, formule di; ➔ Compton.
Verga, Giovanni (1979), Tutte le novelle, a cura di C. Riccardi, Milano, Mondadori.
D’Achille, Paolo (20103), L’italiano ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] già attestato nel latino tardo: per es., Commodiano (III-V sec. d.C.) usa malus malus e malum malum, bonis bonis, bene bene, ecc.
La reduplicazione è frequente nel linguaggio infantile (si veda una reduplicazione diffusa nel ➔ baby talk come piccino ...
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Per modalità si intende l’insieme delle risorse linguistiche (parole, espressioni, ma anche elementi morfologici, ecc.) che manifestano il modo, ovvero l’atteggiamento del parlante rispetto all’enunciato [...] secondo me Laura è uscita
g. è possibile che Laura sia uscita
h. c’è la possibilità che Laura sia uscita
i. l’uscita presunta di Laura ...
semantica del dominio epistemico in italiano, «Lingue e linguaggio» 2, pp. 171-206.
Pietrandrea, Paola (2005 ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] l’antico napoletano, che diceva la deta «le dita», la bra(c)cia «le braccia», quella mura ... coperta de marmore «quelle mura 2002), Il plurale in -a come derivazione lessicale, «Lingue e linguaggio» 2, pp. 295-326.
Bonfante, Giuliano (1961), Esiste ...
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I saluti hanno la funzione pragmatica di mediare il rapporto con l’altro, aprendo e chiudendo diversi tipi di scambi comunicativi con l’uso integrato di più codici (verbale, gestuale, prossemico).
La componente [...] vigenti nella nostra comunità (➔ convenevoli; ➔ cortesia, linguaggio della), in cui il mancato saluto di persone che Convegno (Sappada / Plodn, Belluno, 3-7 luglio 2002), a cura di C. Marcato, Padova, Unipress, pp. 147-153.
Pistolesi, Elena (2004), Il ...
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Per definizione, le interrogative retoriche sono frasi che presentano caratteristiche formali tipiche delle frasi interrogative (➔ interrogative dirette; ➔ interrogative indirette), ma che non hanno lo [...]
B: Eh? Cosa le dicevo? (Eugene Ionesco, Il rinoceronte)
(c) un enunciato di tipo pragma-linguistico:
(6) A: se il professore , in Gli atti linguistici. Aspetti e problemi di filosofia del linguaggio, a cura di M. Sbisà, Milano, Feltrinelli, 1978, ...
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Antonomasia (dal gr. antí «al posto di» e ónoma «nome») è un termine tecnico della retorica, che indica sia una figura discorsiva sia un insieme di tropi, attraverso cui un nome proprio o un nome comune [...] (Cabrini), Puma (Emerson), Ringhio (Gattuso), Gheddafi (C. Gentile), Superpippo (Inzaghi), El pibe de oro (Maradona), Abatino (G. Rivera), il Bimbo de oro, er Pupone (F. Totti), ecc.
Lo scopo del linguaggio antonomastico è quello di ‘mitizzare’ l ...
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La traduzione può essere intesa come atto del tradurre, cioè letteralmente ed etimologicamente il trasportare un testo da una lingua (detta di origine o di partenza) in un’altra lingua (detta di destinazione [...] una traduzione non presenta il testo originale a fianco. Se c’è il testo originale questo può essere a fronte (su due Oxford University Press (trad. it. Dopo Babele. Aspetti del linguaggio e della traduzione, Milano, Garzanti, 1994).
Tosi, Arturo ...
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L’espressione baby talk (prestito composto da baby «bambino piccolo» e talk «parlata», attestato in inglese dal 1836) designa il modo di rivolgersi a bambini in tenera età da parte degli adulti che si [...] di età. Al termine inglese è stato contrapposto l’italiano «linguaggio bambinesco» (come nel titolo del volume di Savoia 1984); la Social Science Research Council (USA), edited by C.E. Snow & C.A. Ferguson, Cambridge, Cambridge University Press ...
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Gli insulti sono parole ed espressioni cui si ricorre entro atti linguistici destinati a colpire e offendere l’interlocutore. Nel conflitto verbale, in cui rappresentano normalmente un punto di massima [...] anziana, «non adusa certamente a certe disinvolture di linguaggio». Nel secondo caso fu respinta la richiesta di Flame e coinvolgimento in IRC, in Passioni, emozioni, affetti, a cura di C. Bazzanella & P. Kobau, Milano, McGraw-Hill, pp. 261-277. ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...