I verbi riflessivi sono verbi pronominali (➔ pronominali, verbi) a cui è saldato un pronome riflessivo enclitico (➔ riflessivi, pronomi), il quale ha molteplici funzioni: da quella riflessiva in senso [...] (questa struttura, denominata anche ➔ dativo etico, è frequente nel linguaggio informale: Salvi 1988: 64-65; Serianni 1989: VII, 40; il soggetto è separato dal verbo, fuori del nucleo della frase (45 c.) (Cennamo 1995: 95-96):
(44) il mio rapporto di ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] (2007), Dramma e dialogo nella Commedia di Dante. Il linguaggio della mimesi per un resoconto dall’aldilà, Napoli, Liguori.
Del e parlato; vol. 3° Le altre lingue).
Sgroi, Salvatore C. (1986), Altri rilievi sull’allocuzione diretta e inversa secondo ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] concezione analogica, la metafora adombra la trasformazione del linguaggio in immagine mentale e ha un fondamento iconico, ha senso religioso
b. Luca è una persona sensibile agli altri
c. Luca non commette ingiustizie
d. Luca è sempre disponibile
e ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] la considerazione di ogni singolo elemento:
(3) chi tutto c’era?
(4) che tutto hai comprato?
Diffusa nell , pp. 425-440.
Gargiulo, Marco (2002), In Vela! Il linguaggio giovanile in Sardegna. Un’inchiesta sulle scuole superiori di Cagliari, Cagliari, ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] appartenente alla stessa sillaba (lo ’nvito, padron ’Ntoni, ma anche l’articolo scritto come clitico ’l). Tra gli usi secondari c’è quello di indicatore della soppressione delle prime cifre di un anno (il ’48).
L’apostrofo era un segno noto già nell ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] e di ridurre la fatica e la spesa dell’incisione. Si pensi all’iscrizione sulla facciata del Pantheon a Roma del 27 a.C., in cui quattro parole su sette, tutte separate da interpuncta, sono abbreviate (M∙ per Marcus, L∙ per Lucii, F∙ per filius, cos ...
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Il contesto può essere definito in generale come l’insieme di circostanze in cui si verifica un atto comunicativo. Tali circostanze possono essere linguistiche o extra-linguistiche. Per riferirsi alle [...] scambio come:
(12) A: non ho più benzina
B: c’è un distributore proprio qui all’angolo
il principio di cooperazione , in Gli atti linguistici. Aspetti e problemi di filosofia del linguaggio, a cura di M. Sbisà, Milano, Feltrinelli, 1978, pp ...
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grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] antichità greca aveva assunto il significato di studio del linguaggio, delle lingue. E, in sostanza, questo significato a Crisippo, che si deve, già nel 3° secolo a. C., l'elaborazione della terminologia grammaticale rimasta ancora oggi in uso. ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] non solo dei poeti e degli scrittori, ma anche del linguaggio quotidiano» (ibid.). Quindi, sin dalla tradizione più antica, la contesti:
(1) a. tagliare la torta
b. tagliare i capelli
c. tagliare l’erba
d. tagliare il vestito
e. tagliare le ...
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Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] di ermeticità che avevano raggiunto i testi del movimento. D’altro canto c’era chi, come Franco Fortini, negli stessi anni rivendicava l’opportunità di usare un linguaggio rigoroso, ma non comprensibile a tutti, per un desiderio di selezionare il ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...