Una delle fondamentali dimensioni di ➔ variazione linguistica è quella che nella linguistica continentale europea (con termine introdotto negli anni Sessanta da E. Coseriu; cfr. Coseriu 1973) è chiamata [...] come semiotica sociale. Un’interpretazione sociale del linguaggio e del significato, Bologna, Zanichelli, 1983).
Spitzer, Leo (2007), Lingua italiana del dialogo, a cura di C. Caffi & C. Segre, Milano, Il Saggiatore (ed. orig. Italienische ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] pensatore a porsi l’obiettivo di elaborare effettivamente un linguaggio capace di un rapporto diretto con i concetti, e portata in posizione italiana, come nel gergo francese del verlan);
(c) parca laca reca coca sica (a ogni sillaba viene aggiunta ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] », come fu poi teorizzata dal cabalismo di Abramo Abulafia (1240 - c. 1291) e praticata, anche in ambiente cristiano, da Pico della .
A entrambi i casi è comune una considerazione del linguaggio di tipo analitico e atomistico: la parola è un dato ...
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La lingua della scienza è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti nell’ambito della ricerca scientifica e della sua diffusione nella società. [...] centro del rapporto fra testo e realtà extratestuale c’è il principio della verificabilità o falsificabilità delle introduce in un bagno liquido di elementi ossidanti nel linguaggio scientifico verrà preferibilmente formulata in questo modo: l’ ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] bioalimento, autoscuola).
Come si potrà notare dagli esempi, non c’è norma stabile sulla grafia dei composti, a parte quelli evocativa e descrittiva ne determina un largo impiego nel linguaggio giornalistico e pubblicitario. La frequenza d’uso di ...
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Il linguaggio giuridico-amministrativo è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti in campo giuridico: testi normativi, come leggi, decreti, [...] suoi diversi sottosettori e ‘verticalmente’ ai suoi diversi ambiti d’uso comunicativo. Tuttavia c’è una caratteristica più astratta che differenzia il linguaggio giuridico da altri ambiti settoriali: nel campo giuridico la lingua non è solamente uno ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] tutta la sua ampiezza le risorse del linguaggio ereditato dalla tradizione, restando sostanzialmente alieno in Filologia e storia letteraria. Studi per Roberto Tissoni, a cura di C. Caruso & W. Spaggiari, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] il re via di corsa, radioso, con una piccola schiera dove naturalmente c’è lui Lanfranchi, verso Pavia (Maria Corti, in Mortara Garavelli 1971: 281 pp. 171-191.
Dardano, Maurizio (19862), Il linguaggio dei giornali italiani. Con due appendici su: “Le ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] del saggio affronta il tema della nascita del linguaggio, accogliendo le teorie sensiste degli illuministi francesi Condillac per Bice Mortara Garavelli, a cura di G.L. Beccaria & C. Marello, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2 voll., vol. 1°, pp ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] di questo autore «un conoscitore raffinato delle sfumature del linguaggio» (Fubini 1948: 179). Questo ideale stilistico è = L), cfr. Rostagno (1919), il facsimile del ms. cit., c. 1r, nell’edizione di Lugnani Scarano (Guicciardini 1970-1981: vol. 2 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...