Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] 172).
Il linguaggio delle istituzioni e della pubblica amministrazione (➔ giuridico-amministrativo, linguaggio; ➔ burocratese Perugia, Morlacchi.
Lepschy, Anna Laura & Lepschy, Giulio C. (1999), Anglismi e italianismi, in Iid., L’amanuense ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] sintassi della subordinazione) preferito a quello esplicito (38) quando c’è coincidenza di soggetti tra frase principale e oggettiva:
( (per es., il linguaggio giuridico e amministrativo; ➔ giuridico-amministrativo, linguaggio) ammette l’espressione ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] daresti i dieci che mi devi?, eccole cinque di resto, ecc.;
(c) indicano un numero considerato in quanto tale: sono usciti il 12 e sottolineare una sequenza numerica: atto secondo, scena quarta;
(c) quando sono scritti in numero romano: la lezione è ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] è tanta buona «tanto buona»; più migliore; molto ottimo);
(c) la sovraestensione del clitico dativo ci, che assume anche il valore di «a lui», «a lei» (anche come allocutivo di cortesia; ➔ cortesia, linguaggio della) e «a loro» (ci do un bacio; posso ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] , Torino, Einaudi, vol. 19º (La moda, a cura di C.M. Belfanti & F. Giusberti), pp. 767-834.
Catricalà, , Firenze, Cesati, pp. 763-777.
Catricalà, Maria (20092), Il linguaggio della moda, in Lingua e identità. Una storia sociale dell’italiano, a ...
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La conversazione è uno scambio verbale tra due o più partecipanti, come tipo di attività socialmente organizzata, prevalentemente di carattere informale e basata sulla ➔ lingua parlata. La conversazione, [...] che comportano conseguenze sia sul ➔ registro che su alcune proprietà linguistiche connesse alla cortesia (➔ cortesia, linguaggio della), al genere, ecc.;
(c) lo status interazionale e conversazionale, che può essere paritario o no (come nel caso del ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] tolleranza nel cinema, specie durante la guerra: così, ad es., in Avanti c’è posto … e Campo de’ Fiori di M. Bonnard e ne L , 1977).
Golino, Enzo (1994), Parola di Duce. Il linguaggio totalitario del fascismo, Milano, Rizzoli.
Isnenghi, Mario (1996), ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] es., nel discorso filosofico e sociologico (su influsso del linguaggio filosofico tedesco): (il) privato «la sfera del amare «questo [o lo stesso] tuo amare». Dal IV secolo d.C. gli infiniti nominali appaiono in luogo dei nomi (Vanvolsem 1983: 13): ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] Napoli e del suo contorno, p. 228: «Affettò un linguaggio tutto nuovo ed amò farsi capire da pochi o almeno da (1990), Seicento e Settecento, in Storia della linguistica, a cura di G.C. Lepschy, Bologna, il Mulino, 1990-1994, 3 voll., vol. 2°, pp ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] Paolo & Viviani, Andrea (2009), La colazione al bar degli italiani: col cappuccino c’è sempre il cornetto?, in Storia della lingua e storia della cucina: parola e cibo. Due linguaggi per la storia della società italiana. Atti del VI convegno dell ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...