Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] in ambiti culturali assai diversi, si riaccende l’interesse per le attività simboliche: C.S. Peirce e J. Dewey negli USA, A. Marty e G. il contatto con 10–4μg, circa 30 molecole.
Linguaggio e cooperazione sociale
Avvenuta la fecondazione, in molte ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] Bell negli USA, utilizzato sia per scrivere programmi applicativi sia per sviluppare sistemi operativi e programmi di sistema. Una delle caratteristiche del linguaggioC è la possibilità di utilizzare istruzioni a diversi livelli di astrazione. Con ...
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Linguaggio artificiale, costituito con lessico in parte volgare o dialettale e in parte latino, ma con morfologia, sintassi, metrica e prosodia latina. Ha le sue prime manifestazioni nella letteratura [...] italiani posteriori a Folengo: B. Bolla bergamasco (Nova novorum novissima sive Poemata stilo macaronico conscripta, 1604), C. Orsini (Capriccia macaronica, 1638), il gesuita B. Stefonio con la commedia Macaronis forza e la raccolta poetica ...
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Antropologia e linguistica
Modo di rappresentare visivamente, attraverso tracce grafiche, i segni linguistici o le loro sequenze.
Nei segni linguistici si distinguono un significante e un significato; [...] pensiero in maniera indipendente dalla codificazione del linguaggio naturale (G.R. Cardona, 1981). la provenienza promovendo il procedimento di verificazione (art. 214-220 c.p.c.). La legge detta una precisa disciplina per quanto concerne la data ...
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semantica Ramo della linguistica che si occupa dei fenomeni del linguaggio non dal punto di vista fonetico e morfologico, ma guardando al loro significato. Il termine fu coniato da M. Bréal nel 1883 come [...] , portata avanti da linguisti come G. Lakoff, J.R. Ross, C.J. Fillmore, J.D. McCawley, E. Bach, ha avuto origine classica a due valori (vero, falso). Un modello classico M per un linguaggio formale L è una coppia <I, D> costituita da una ...
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sociolinguistica Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali.
F. de Saussure fu il primo ad attribuire un posto centrale al carattere [...] dalla constatazione che non il monolinguismo, ma la diglossia, termine coniato da C.A. Ferguson e messo a punto da J.J. Gumperz e J linguistici’ (J. Searle), o delle ‘funzioni del linguaggio’, alle forme specifiche che questi prendono all’interno di ...
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Glottologo italiano (Genova 1897 - Firenze 1974), figlio di Luigi; prof. univ. dal 1927, ha insegnato glottologia nelle univ. di Cagliari, Padova, poi in quella di Firenze di cui è stato anche rettore [...] ., 1975), di storia linguistica italiana (Profilo di storia linguistica italiana, 4a ed., 1964; Avviamento alla etimologia italiana, 1966; Il linguaggio d'Italia, 1974). In Scritti minori (3 voll., 1958-72) e in Civiltà di parole (2 voll., 1965-69 ...
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Anatomia e medicina
Organo della cavità orale dei Vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione e, nell’uomo, nell’articolazione [...] nuovi monemi quando si ponga l’esigenza di nuove coniazioni.
c) Il versante del significato dei monemi lessicali è estensibile a modo di strutturare la ‘forma interna’ del linguaggio.
Abbandonato l’abito naturalistico, la linguistica comparativa ...
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semiotica Scienza generale dei segni, della loro produzione, trasmissione e interpretazione, o dei modi in cui si comunica e si significa qualcosa, o si produce un oggetto comunque simbolico.
Scienze [...] J. Locke e a Lambert, fino alla s. degli Idéologues (A.-L.-C. Destutt de Tracy, J.-M. Degérando), purché si faccia attenzione alla sua ha sostenuto inoltre che non ha senso parlare di ‘linguaggi artistici’ e dei rispettivi ‘codici’, da cui sarebbero ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...