Sturm und Drang Movimento culturale e letterario tedesco della seconda metà del 18° sec. (1760-85 ca.) che, con il suo programma di un’integrale rivalutazione dell’irrazionale nella vita e nell’arte in [...] eppure tutte precipitanti verso la catastrofe; e il linguaggio si fa esclamazione, grido, imprecazione, o assume Goethe e di J.M.R. Lenz, alcune delle prime liriche filosofiche di J.C.F. Schiller, gli Idyllen di F. Müller e i Volkslieder di Herder, i ...
Leggi Tutto
Arte e uso di comporre versi all’improvviso, senza preparazione e meditazione, o di comporre musica nell’atto stesso di eseguirla. È detta i. l’opera stessa, letteraria o musicale che si compone improvvisando. [...] F. Händel, J.S. Bach, L. van Beethoven, F. Liszt, C. Franck. L’i. continuò a essere coltivata per tutto l’Ottocento da nell’esecuzione. L’i. costituisce un elemento strutturale del linguaggio jazzistico, che per gran parte del suo cammino storico ...
Leggi Tutto
(trad. it. La Cantatrice calva) Commedia in un atto (1950) del commediografo francese di origine romena E. Ionesco (1909-1994), la cui ispirazione è nata, secondo l'Autore, dalle insulsaggini e dai luoghi [...] coincidenza" di irresistibile effetto comico. L'esplosione del linguaggio, la polverizzazione del mezzo di comunicazione tra gli suoi affetti, i suoi amori sprofondano senza scampo. Se non c'è niente sotto le parole, se parlare non vuol dire niente ...
Leggi Tutto
Scrittore statunitense (New York 1819 - ivi 1891). Tra le maggiori personalità dell'Ottocento americano, esplorò problematiche basilari dell'esistenza quali il rapporto tra uomo e natura, i limiti della [...] modelli classici, dal teatro shakespeariano e dal linguaggio scientifico moderno, dà al testo melvilliano uno spessore ener e Benito Cereno (come Moby Dick tradotto in italiano da C. Pavese), faranno seguito le sue opere in poesia, Battle-pieces and ...
Leggi Tutto
Poeta (Tursi 1916 - Roma 1995). Il tursitano di P. non ha nulla a che vedere con i fenomeni folclorici o spontanei: vi si avvertono spesso la sorvegliata operazione filologica e lo studio del poeta, convinto [...] della poesia pierriana, che spesso persegue un linguaggio teso tra forti asprezze e toni lievissimi, Si pó' nu jurne («Se poi un giorno», 1983). In Non c'è pizze di munne («Non c'è angolo della terra», 1992), la sua ultima raccolta, rielaborò i ...
Leggi Tutto
Scrittore danese (Svendborg 1866 - ivi 1956). Fondatore del mensile Taarnet ("La Torre", 1893-94), organo del simbolismo danese, la sua prima opera di poesia (Rejsebogen, "Libro di viaggio", 1895; trad. [...] vita, l'opera di J. ha una sua particolare impronta di linguaggio limpido, pacato, che fa di lui uno squisito maestro di preghiera con la bellezza della poesia (Der er en brønd som rinder "C'è una fonte che scorre", 1920; Brig Marie of Svendborg "Il ...
Leggi Tutto
Scrittrice olandese (n. Amsterdam 1934). La sua poesia può essere considerata una ricerca sulla vita condotta con il linguaggio della quotidianità, in cui l'osservazione concreta si mescola alla riflessione: [...] Israele. Ha ottenuto numerosi premi letterari, tra cui il premio P. C. Hooft nel 1997.
Opere
Ha esordito con la raccolta di versi fondata sull'aderenza al dato reale, elaborato col linguaggio della quotidianità. Nelle raccolte successive si rafforza ...
Leggi Tutto
Poeta irlandese (Belfast 1907 - Londra 1963). Formatosi sui classici, inizialmente influenzato da W.H. Auden, usò un liguaggio ironico e talvolta colloquiale per esprimere contenuti di critica sociale [...] inglese.
Opere
Condivise gli orientamenti letterari e politici di poeti come C. Day Lewis e S. Spender; di quel periodo sono: Blind , 1937), M. usò in modo ironico il linguaggio tradizionale per esprimere nuovi contenuti problematici e polemici, ...
Leggi Tutto
Poeta tedesco (Büdesheim, Bingen, 1868 - Minusio, presso Locarno, 1933). Studiò filosofia e storia dell'arte a Parigi, Berlino e Monaco, ben presto entrando in contatto e avvertendo il richiamo di Mallarmé [...] naturalismo, respingendone senza compromessi la quotidianità del linguaggio e l'aderenza alla particolare situazione storica , svolse un'intensa attività di traduzione (P. Verlaine, S. Mallarmé, C. Baudelaire, D. G. Rossetti, G. D'Annunzio, nonché W. ...
Leggi Tutto
Poeta latino (n. Napoli 45 d. C. circa - m. forse 96); figlio di un grammatico e maestro di retorica, partecipò presto alle gare poetiche in voga al suo tempo; venuto a Roma, alla corte di Domiziano, fu [...] in una serie di episodî, nei quali si rivelano le caratteristiche proprie dell'arte epica di S., la sovrabbondanza del linguaggio e la sostanziale artificiosità dell'invenzione. Alla Tebaide S. dovette la sua grande fama nell'antichità e nel Medioevo ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...